
(dagospia.com) – È arrivata l’inibitoria di Mario Mori contro la puntata di “Report” in onda domenica, che promette di rivelare notizie esclusive sulla strage di Capaci e su Paolo Borsellino, nonché sull’omicidio di Piersanti Mattarella.
Tra le rivelazioni, una serie di documenti scomparsi e colloqui investigativi inediti sulla presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, a Capaci.
Durante le audizioni segrete del 1988 e del 1990 davanti alla Commissione Antimafia, Giovanni Falcone aveva discusso degli omicidi eccellenti in Sicilia, tra cui quello di Piersanti Mattarella, fratello del Presidente.
Gli audio di queste testimonianze sono andati distrutti. Ora, grazie ai verbali originali desecretati nel 2021 dalla Commissione Morra e all’uso dell’intelligenza artificiale, “Report” è riuscito a far rivivere la voce di Falcone. E dalla sua voce riemerge la pista nera che alcuni oggi cercano di soffocare nel tentativo di riscrivere la storia delle stragi.
Mori e De Donno, in commissione antimafia, hanno puntato il dito anche contro “Report”, accusando la trasmissione di inseguire la pista dei mandanti esterni delle stragi. Scrive Mori a pagina 131 della sua memoria: «Resta da osservare che l’accoppiata Repici/Report ha tentato negli ultimi tempi di rivitalizzare la “pista nera” sulle stragi di mafia, prospettandola come più convincente di quelle sostenute nelle sentenze sin qui emesse in merito».
Già era una MERAVIGLIA la puntata di domenica scorsa (chi se la fosse persa corra ai ripari o con la replica di sabato pomeriggio o con Rai play, come ho fatto io, da Sky)…!!!
Attendiamo trepidanti… vai, Sigfrido! ✌🏻🌟
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“Il problema di maggiore complessità per quanto riguarda l’omicidio Mattarella deriva dall’esistenza di indizi a carico anche di esponenti della destra eversiva quali Valerio Fioravanti. Posso dirlo con estrema chiarezza perché risulta anche da dichiarazioni dibattimentali da parte di Cristiano Fioravanti che ha accusato il fratello, di avergli detto di essere stato lui stesso, insieme con Gilberto Cavallini, l’esecutore materiale dell’omicidio di Piersanti Mattarella. E’ quindi un’indagine estremamente complessa perché sì tratta di capire se e in quale misura ‘la pista nera’ sia alternativa rispetto a quella mafiosa, oppure si compenetri con quella mafiosa. Il che potrebbe significare saldature e soprattutto la necessità di rifare la storia di certe vicende del nostro Paese, anche da tempi assai lontani.Ci sono stati grossi problemi di prudenza in relazione a procedimenti in corso presso altre giurisdizioni, quale ad esempio il processo per la strage di Bologna in cui per parecchi punti la materia è coincidente. Ci sono collegamenti e coincidenze anche con il processo per la strage del treno Napoli- Firenze-Bologna che è attualmente al dibattimento, collegamenti che risalgono a certi passaggi del ‘golpe Borghese’, dì cui possiamo parlare perché se ne è già parlato nel dibattimento, in cui sicuramente era coinvolta la mafia siciliana. Ciò risulta dalle dichiarazioni convergenti, anche se inconsapevoli, di Buscetta, di Liggio, di Calderone. Ci sono inoltre collegamenti con la presenza di Sindona, sono tutti fatti noti. Questi elementi comportano per l’omicidio Mattarella, se non si vorrà gestire burocraticamente questo processo, la necessità dì una indagine molto approfondita che peraltro stiamo svolgendo e che prevediamo non si possa esaurire in tempi brevi”..Giovanni Falcone
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Oh, qui quando c’é da toccare la mafia, c’é sempre qualche impedimento nell’accertare la verità, specie se poi ci sono massoni e fascisti in giro.
Mori vuole ‘inibire’ Report, di che ha paura questo soggetto?
Dovrebbe essere lui e certo non Ranucci ad essere ‘inibito’.
Invece assistiamo addirittura nella commissione antimafia alla persecuzione di De Rao e Scarpinato, in base a ragioni di pura strumentalità. La verità non piace a lorsignori, evidentemente!
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Dietro le stragi del ’92-’94 c’era un piano di destabilizzazione che puntava a creare nuovi equilibri politici ed economici nel Paese. Di questo piano facevano parte uomini dei servizi, massoni, politici, uomini dell’eversione nera, mafia e settori economici e finanziari. Con la caduta del Muro di Berlino il mondo era cambiato e i vecchi partiti (Dc e Psi) che per circa un cinquantennio avevano mantenuto solidi rapporti con gli Usa in funzione anticomunista, ormai non servivano più. Di lì a poco, infatti, nascerà Forza Italia, fondata dal pregiudicato per mafia Marcello Dell’Utri, su cui convergeranno le entità che avevano pianificato e attuato le stragi.
Mannino: «Falcone temeva alleanze mafia-servizi segreti stranieri» (Corriere della Sera, 17/01/2010)
Trattativa Stato-mafia, ex ministro Scotti: “Nel ’92 piano per destabilizzare il Paese” https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/29/trattativa-stato-mafia-ex-ministro-scotti-nel-92-piano-per-destabilizzare-il-paese/1006468/
Scarpinato: «Borsellino ucciso perché aveva capito cosa c’era dietro Capaci» (Corriere della Sera, 17/06/2021)
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I TERRORISTI NERI FIORAVANTI MAMBRO BELLINI CAVALLINI CIAVARDINI STRAGISTI ED ASSASSINI ERGASTOLANI CON SENTENZE DEFINITIVE DI CONDANNA IRRIDUCIBILI MAI PENTITI EPPURE LIBERI DA OLTRE 20 ANNI PER RISIBILI BENEFICI DI LEGGE PERCHE’ CUSTODI DI SEGRETI INDICIBILI E DESTABILIZZANTI SUI MANDANTI POLITICI DELLE STRAGI DI STATO ANCORA ALL’INTERNO DELLE ISTITUZIONI , NONCHE’DEI SERVIZI MASSONICI DI GELLI
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