
(di Davide Carlucci – repubblica.it) – La denuncia di una cittadina, Sofia Mirizzi: “Sono saliti per chiederci di rimuoverla dal nostro balcone privato perché sarebbe stato inquadrato dalle televisioni nazionali”. E incassa la solidarietà del presidente della Regione Puglia Emiliano: “Pretesa illegittima e sbagliata”. Avs annuncia un’interrogazione parlamentare: “Inquietante e di enorme gravità”
Niente bandiera della Palestina sul balcone, c’è il giro d’Italia. A denunciare l’intervento censorio è una cittadina di Putignano, Sofia Mirizzi. “Oggi la polizia è salita a casa nostra per chiederci di rimuovere la bandiera della Palestina esposta sul nostro balcone privato”, scrive sui social. Dalla sua parte il presidente della Regione Michele Emiliano: “Bravissimi. Questa volta dovranno dare una giustificazione di una pretesa illegittima e sbagliata“.
Mirizzi assicura: “Non stavamo disturbando nessuno. Non stavamo violando alcuna legge. Stavamo semplicemente esercitando il nostro diritto di espressione in uno spazio che ci appartiene”. La cittadina abita al quarto piano di un palazzo.
Ma gli agenti l’hanno costretta a rimuovere il vessillo. “Ci è dato ad intendere che la bandiera doveva essere tolta perché il Giro d’Italia sarebbe passato proprio sotto casa nostra e la bandiera sarebbe stata inquadrata dalle telecamere nazionali“.
Da qui una serie di considerazioni: “Ci chiediamo con preoccupazione: da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo e una causa umanitaria è diventato motivo d’intervento delle forze dell’ordine? In quale momento il sostegno civile e pacifico a un popolo sotto occupazione è diventato un problema di ordine pubblico? Siamo profondamente indignati e allarmati. Questo episodio non riguarda solo noi, ma chiunque creda nella libertà di espressione, nei diritti civili e nella possibilità di esprimere solidarietà”. Mirizzi chiede “chiarezza, rispetto e il riconoscimento di un principio fondamentale in una democrazia: nessuno dovrebbe essere intimidito per aver espresso la propria solidarietà in modo pacifico e legittimo”.
Molti le hanno espresso solidarietà. E c’è chi attribuisce l’intervento alla presenza di una squadra israeliana tra i corridoi, la “Israel Premier Tech”. “Ma lo sport – commenta Rita Recchia – dovrebbe unire e aver libertà di espressione“.
Da Alleanza Verdi Sinistra arriva l’annuncio di provvedimenti: “Un episodio inquietante e di enorme gravità, su cui presenteremo un’interrogazione parlamentare“, dichiara Elisabetta Piccolotti. “Non è la prima volta: il 25 aprile ad Ascoli – prosegue la parlamentare rossoverde eletta in Puglia – uno striscione antifascista era stato fatto rimuovere alla fornaia che lo aveva esposto e questo episodio aveva fatto parlare non poco. Ci risiamo dunque: è possibile che in questo paese non sia più consentito esporre una bandiera dal balcone se non è gradita al governo? che la svolta autoritaria fosse arrivata, lo avevamo capito dal decreto sicurezza. Che fossimo già a questo punto, non lo avremmo creduto neanche noi. Un clima che fa diventare eroici anche gesti normali come quelli di sofia e della sua famiglia che ringraziamo- conclude Piccolotti- per aver esposto la bandiera e aver acconsentito a rendere pubblica questa storia allucinante. La speranza per il futuro sono loro”.
Sconcertante e meno male che il domicilio sarebbe inviolabile.
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I poliziotti non indossavano camicie nere, quindi non è fascismo (ormai su questo il consenso arriva fino a Travaglio, Renzi e Calenda, la Schlein secondo i giorni).
Allora, al massimo si tratta di DRAGHISMO o VONDERKAISERISMO.
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L’avrei bagnata e stesa.
“Avro’ il diritto di lavare e stendere tutto quel cz che mi pare????” 😡
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Avrò
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Io voglio i nomi di questi soggetti.
Se non violi alcuna legge NON ti possono dire quello che devi fare, men che meno a casa tua.
Chi è che ha dato l’ordine? Chi lo ha eseguito?
Cosa c’é, avevano il casco senza numeri anche stavolta?
Quando gente del genere si fa vedere deve identificarsi e dare il proprio nominativo. In piazza potranno fare quel che vogliono ma senza mandato e senza reato alle loro richieste puoi rispondere con ‘altrimenti?’
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Per curiosità, Mentecatto: una volta che hai ottenuto i nomi, che cosa pensi di fare?
Organizzi un picchetto davanti alla questura di Putignano, li vai a prendere a casa, tenti di ammazzarli dalle risate mostrandogli tutto il tuo disagio, li segnali a Pubble, ti fai scrivere un post indignatissimo da Copilot, o che altro?
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Si denunciano per abuso di potere, sempre che Meloni non l’abbia già depenalizzato.
Si passano i nomi alle opposizioni politiche.
Si passano i nomi alle testate giornalistiche.
In passato i media l’hanno fatto ‘sto servizietto a persone integerrime con il torto di non farsi zerbino del potente di turno.
I comportamenti illegittimi vanno sanzionati, a maggior ragione se li commette chi dovrebbe mantenere l’ordine legale.
Ma non pretendo che un iDIOta provocatore come te lo capisca o faccia finta di capirlo.
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@ Mentecatto: stando al racconto della signora l’intervento è stato opera delle forze di polizia, che rispondono al Ministero dell’Interno, pertanto il nome che cerchi è Matteo Piantedosi.
Denuncialo, e fammi sapere com’è andata (ti consiglio di rivolgerti ad un vero esperto, come l’avv. Fusillo).
Ma non pretendo che un micetto da tastiera come te vada oltre il bla-bla.
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Salvini, da Ministro dell’Interno (Governo Conte I), ha fatto di molto peggio.
In questo caso, stando all’articolo qua sopra, alla signora in questione non è stato imposto niente, ma soltanto richiesto: al posto suo, avrei risposto “niente da fare: sto esercitando un mio diritto, se pensate che non sia così denunciatemi pure, ma se volete togliere lo striscione dovrete farlo con la forza” (che, per inciso, dovrebbe essere l’abc della disobbedienza civile, ed è grave che chi fa attivismo politico non se ne renda conto), e intanto avrei telefonato all’avvocato.
Quando invece di reagire ai soprusi si corre a denunciarli sui social, il rischio è quello di trasformare la causa per cui ci si batte in qualcosa di meno serio.
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Invece sembra sia stato imposto, anzi l’hanno obbligata
da Fanpage:
Deve passare il Giro d’Italia, vietato esporre bandiere della Palestina. Anche se sono su un balcone di proprietà privata. Questa è la linea seguita dalla polizia a Putignano, in Puglia, stando a quanto ha denunciato ieri Sofia Mirizzi, abitante della cittadina: “La polizia è salita a casa nostra per chiederci di rimuovere la bandiera della Palestina esposta sul nostro balcone privato”, ha scritto sui social.
L’intervento sarebbe avvenuto perché proprio lì sarebbe passato il percorso del Giro d’Italia. Dunque la strada e le case adiacenti sarebbero state riprese dalle telecamere nazionali. L’intenzione, evidentemente, era di fare in modo che la bandiera non finisse in tv. “Non stavamo disturbando nessuno. Non stavamo violando alcuna legge. Stavamo semplicemente esercitando il nostro diritto di espressione in uno spazio che ci appartiene”, ha commentato Mirizzi.
Non la pensavano così gli agenti di polizia, però, che con il loro intervento hanno obbligato la donna a togliere la bandiera prima del passaggio del Giro. Mirizzi ha detto di essere preoccupata: “Da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo e una causa umanitaria è diventato motivo d’intervento delle forze dell’ordine? In quale momento il sostegno civile e pacifico a un popolo sotto occupazione è diventato un problema di ordine pubblico? Siamo profondamente indignati e allarmati”.
continua su: https://www.fanpage.it/politica/la-polizia-fa-togliere-la-bandiera-della-palestina-dal-balcone-deve-passare-il-giro-ditalia/
https://www.fanpage.it/
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Non esiste alcuna certezza di ciò che affermi.
L’unica fonte diretta è il racconto della donna sui social che, per quanto ne sappiamo e in assenza di ulteriori riscontri (non mi risulta che finora qualcuno abbia contattato direttamente la signora per chiedere delucidazioni), potrebbe perfino essere stato inventato di sana pianta (personalmente non credo che sia questo il caso, ma è una possibilità).
Nel suo racconto, la signora ha parlato di semplice richiesta; ad oggi, a parlare di obbligo sono soltanto i giornalisti che hanno riportato la notizia e i tanti che ci hanno ricamato sopra.
Ai tempi di Salvini, per dire, per rimuovere uno striscione “sgradito” intervennero i pompieri con la scala.
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Eccerto, naturalmente una persona non ha niente di meglio da fare che inventarsi storie per mettere in crisi l’autorità costituita.
Te l’ho detto, tu sei un provocatore infiltrato, sennò non si spiega. Non puoi essere semplicemente un iDIOta.
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Ma infatti: lo sanno tutti che tutto quello che viene scritto sui social è vero, e che tutto ciò che viene affermato senza prove può essere creduto senza dubbi.
Tutti i bevitori di balle professionisti, s’intende.
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