Il filosofo: “Mosca non è un pericolo per l’America, meglio chiudere la pratica”

(di Lorenzo Giarelli – ilfattoquotidiano.it) – Una speranza di pace c’è, dice Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia. Certo, c’è da augurarsi che Zelensky “non segua i consigli di quest’Europa sciagurata”, che negli anni “ha aperto una scuola di menzogna”, ma se davvero Donald Trump e Vladimir Putin trovano un’intesa in nome della realpolitik, il resto potrebbe venire di conseguenza.
Professor Cacciari, come vede l’avvicinamento ai tavoli di Istanbul?
Se è un tavolo a cui Russia e Stati Uniti siederanno con la decisione di porre fine alle loro ostilità, si può sperare in qualcosa.
Parla di Russia e Usa, non di Ucraina.
Lasciamo perdere i convitati. La questione centrale è tra Stati Uniti e Russia, poi viene il resto.
Le sembra che questa volontà ci sia?
Per gli Stati Uniti non ha più senso questa secolare inimicizia con la Russia: è chiaro che non ha più nulla di imperiale e, pur essendo una potenza nucleare, non rappresenta un pericolo, pur essendo ovviamente non conquistabile. E quindi potrebbero avere interesse a chiudere la partita. D’altra parte, Mosca deve convincersi che non può più essere quella che invade Budapest e Praga, tanto per intenderci. Deve riconoscere il colossale errore commesso con l’invasione dell’Ucraina e porre soluzioni concrete e realistiche, che vedano il riconoscimento della sovranità di Kiev, un accordo sul Donbass e, come conditio sine qua non, che la Crimea sia parte della Federazione russa. E mi sembra anche ragionevole, se conta ancora qualcosa il principio di autodeterminazione dei popoli.
Lei parla di soluzioni “concrete”. Sembra essere questo l’approccio di Trump, non solo in Ucraina ma anche con l’Iran e i Paesi arabi. Anche a costo di polemiche personali come quelle sull’Airbus ricevuto in dono dal Qatar.
Trump sa che la competizione globale è con la Cina, per questo ha interesse a chiudere la questione russa. In Israele è più complicato, anche per l’appoggio incondizionato a Netanyahu, ma per esempio Trump ha avuto interesse a fermare ogni velleità di Israele contro l’Iran, ben sapendo che la situazione sarebbe potuta sfuggire dal controllo degli Usa. E dunque la questione è pura realpolitik.
L’Europa fa bene a tenere un atteggiamento più intransigente?
L’Europa è assente in questa partita. Manca la politica europea, mancano la storia di mediazione che ha mantenuto fino a 20-30 anni fa. È incastrata in questo giuramento di seguire Zelensky senza se e senza ma. In questi anni l’Europa ha aperto una scuola di menzogne. Menzogne su tutto: sulla genesi di questo conflitto, sulla costruzione di questo nemico universale che è la Russia. Se siamo convinti che Mosca sia una minaccia, andiamo a combattere. Non facciamo guerre per procura, mandiamo i soldati francesi, tedeschi e italiani in guerra, poi voglio vedere cosa succede.
Zelensky ha chiesto di parlare soltanto con Putin.
Sarebbe augurabile un contatto tra Zelensky e Putin, vedremo come Trump prenderà in mano la cosa. Non è facile capire i condizionamenti a cui è sottoposto Zelensky nel suo Paese, perché già in passato è stato sconfessato dalle forze oltranziste che lo circondano. In cuor suo credo sappia che servirebbe una mediazione sul modello di Minsk, ma bisognerà vedere cosa succede e anche se qualche sciagurato leader europeo spingerà per far continuare la guerra.
Le risposte di Cacciari mi sembrano speranzose ma decisamente superficiali o autocensurate.
Giustamente afferma che manca una politica europea ma non è vero che l’ “Europa è assente in questa partita”, manca la politica europea ma l’Europa è presente come portavoce di interessi altrui (inglesi, Nato, deep state americano?). Il comico giustamente non conta, recita la parte che gli scrivono.
Se l’UE/Nato sta facendo il poliziotto cattivo per permettere a Trump di recitare il poliziotto buono a beneficio dei telespettatori Americani, le speranze di pace in Europa rimangono riposte solo nel buon senso di Putin.
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chiedo scusa, qualcuno potrebbe aiutarmi a ricordare i primissimi interventi di Cacciari nei giorni iniziali della guerra in Ucraina? Io non me lo ricordo così categorico! Era molto indecifrabile! O ricordo male?
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Due link da cui puoi capire le opinioni di Cacciari sin dall’inizio; non c’è incoerenza.
Cacciari, l’Ucraina e il ‘tradimento’ dell’Europa dei nostri padri: l’intervista integrale con il direttore Massimo Giannini – La Stampa
Qui un altro
Guerra in Ucraina, Cacciari: “Pensare che una volta fatto fuori Putin verrà qualcuno di meglio significa non capire un ca**o della Russia” – Il Fatto Quotidiano
Se per indecifrabile vuoi dire che è incoerente, non sembrerebbe guardando questi video.
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Grazie,
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Trovo degli elementi di contraddizione in questa intervista
Lasciamo perdere i convitati. La questione centrale è tra Stati Uniti e Russia, poi viene il resto.
Sarebbe augurabile un contatto tra Zelensky e Putin, vedremo come Trump prenderà in mano la cosa.
Non ho capito; l’Ucraina è un convitato di pietra o è augurabile che Putin e Zelensky si parlino? E a che pro? visto che l’Ucraina non ha leve negoziali?
L’Europa è assente in questa partita. Manca la politica europea,
È incastrata in questo giuramento di seguire Zelensky senza se e senza ma.
Non mi è chiaro; è assente o segue Zelensky?
Anche a voler fare un piccolo sforzo dicendo che l’Europa è una presenza passiva; come si giustifica il sostegno dato in soldi ed armi?
Come giustifica il fatto che l’Europa sembra decisa a continuare a sostenere l’Ucraina anche se gli USA si tirassero indietro?
Critica condivisibile, per quello che riguarda l’EU, la mancanza di una linea comune o il non aver portato avanti un’opera di mediazione all’inizio del conflitto; un errore strategico che stiamo pagando a caro prezzo.
Io posso capire che essendo un non più giovanissimo e per aver vissuto in pieno parte del secolo scorso adotti un paradigma novecentesco centrato sulle grandi potenze; ma il mondo sia pure con i suoi errori, cambia.
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Il criticatutto tritatutto ti fa un baffo, L70.
Risposte plausibili alle due domande:
1- Sarebbe augurabile un contatto tra Zelensky e Putin, vedremo come Trump prenderà in mano la cosa.
E’ Trump che sussurra all’orecchio di Zeze, quindi come andranno le cose tra Ukro e Russia c’entra eccome anche il POTUS.
2- L’Europa è assente in questa partita. Manca la politica europea,
È incastrata in questo giuramento di seguire Zelensky senza se e senza ma.
Non mi è chiaro; è assente o segue Zelensky?
Anche a voler fare un piccolo sforzo dicendo che l’Europa è una presenza passiva; come si giustifica il sostegno dato in soldi ed armi?
Come giustifica il fatto che l’Europa sembra decisa a continuare a sostenere l’Ucraina anche se gli USA si tirassero indietro?
1- perché l’UE ha seguito l’amministrazione precedente e adesso non riesce a disimpegnarsi salvando la faccia, visto che Biden non c’é più, la Von der Nazi c’é ancora (purtroppo)
2- perché il RearmEurope o come si chiama adesso fa molta gola a molti lobbisti e quindi i politici devono trovare una scusa per continuare ad alimentare il fuoco. O pensi che 1.000 miliardi di euro siano annullabili come se niente fosse, una volta che la Russia tornasse ‘amica’ dell’Europa?
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Lasciamo perdere
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Ma ti serve una centralina CT-40 per capire le risposte? No, perché persino un Bofors L70 ci sarebbe arrivato 😀
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Dialogo tra Trump e Putin:
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