L’ente di Riad dove lavora l’ex premier vola a Tirana con Sarkozy e Pontecorvo (Leonardo)

(di Lorenzo Giarelli – ilfattoquotidiano.it) – La vittoria alle urne del premier albanese Edi Rama, che dopo il voto del fine settimana vola verso il quarto mandato, non è una grande novità. Questa volta però a essere speciali saranno i festeggiamenti: niente Giorgia Meloni, di cui è amico, ma una schiera di miliardari in arrivo dall’Arabia, decine di manager e imprenditori e, infine, il senatore Matteo Renzi.

Da venerdì Tirana ospiterà infatti il Fii Priority Summit, tappa europea del tour di eventi del Future Investment Initiative Institute, l’ente saudita legato alla famiglia reale di Bin Salman nel cui board of trustees siede l’ex premier italiano. Lo scorso febbraio, Renzi era volato a Miami, dove aveva applaudito il neo-eletto presidente Donald Trump. Adesso potrà rivedere Rama, con cui aveva lavorato negli anni di Palazzo Chigi, e magari avrà modo di parlargli dell’accordo sui migranti voluto dal governo Meloni e tanto contestato dal leader di Italia Viva, che un paio di mesi fa aveva anche fatto visita agli hot-spot in Albania. Certo non sarà facile destreggiarsi tra impegni e strette di mano, nel lungo weekend di incontri e panel.

Oltre a Renzi, Rama ospiterà Stefano Pontecorvo (presidente di Leonardo), Yasir Al-Rumayyan (tra i principali manager di Riad, ceo del fondo pubblico Pif), l’ex presidente francese Francois Sarkozy, l’ad della neo-nata compagnia Ryiadh Air Tony Douglas e molti altri tra banchieri e investitori. Un modo, per tutti, per fare relazioni e magari cogliere qualche opportunità per i propri affari.

Renzi è ormai un assiduo frequentatori di questi salotti. L’ultima legge di bilancio gli impone di chiedere autorizzazione in Senato per tutti gli incarichi privati fino a 100 mila euro fatturati fuori dall’Ue, ma lui ha assicurato che non passerà mai da Palazzo Madama, pur ovviamente rispettando la legge. Dunque, se vorrà mantenere un reddito milionario (il Fii gli garantiva 80 mila dollari lordi l’anno), Renzi avrà incarichi gratis o fatturati in Ue.

In programma a Tirana ci sono tre suoi interventi. Il primo è previsto per venerdì e sarà a porte chiuse: un’ora e dieci di dibattito soprattutto sui dazi, dal titolo “L’Europa può resistere al prossimo choc commerciale?”. Il secondo evento sarà sabato mattina e anche qui si tratta di una tavola rotonda: “Può il capitale connettere un mondo frammentato?”. A giudicare dalla ratio dell’intera kermesse, sembra una domanda retorica. Resta solo da argomentare il come. Sabato pomeriggio, poi, il gran finale: “Punto di vista di un leader: l’Europa sarà all’altezza del momento?”. E qui sembra di essere in piena comfort zone dell’ex premier, cui viene chiesto di intervenire a partire da alcune considerazioni illustrate nella locandina: “L’Europa si trova a un bivio, sfidata dai cambiamenti di potere globali, dalla frammentazione interna e dall’urgente necessità di ridefinire la propria rilevanza politica ed economica. Come possono i leader europei forgiare una visione convincente per il continente, che ripristini la fiducia dei cittadini e riposizioni l’Europa come forza globale?”. Qualche anno fa, Renzi confessò di fronte a Bin Salman di “invidiare” il costo del lavoro saudita, stavolta – se vorrà esagerare – potrà persino spingersi a elogiare il sistema decisionale di Riad, al confronto dell’elefantiaca Europa. Rama, dall’alto dei suoi quattro mandati, potrebbe apprezzare.