La premier: «L’Italia lavora per avvicinare le due sponde dell’Atlantico, perché crediamo nell’Occidente come sistema di valori, di alleanze internazionali e di relazioni economico-commerciali»

Meloni: “Io vittima di attacchi sessisti. Leale a Trump ma non subalterna"

(lastampa.it) – «Sono cresciuta in un quartiere storicamente di sinistra e ho iniziato la mia militanza politica a scuola, in infuocate assemblee studentesche. Sono abituata al confronto politico, anche a quello più aspro. Quello che mi è dispiaciuto in questi anni è stato vedere che, pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. Quasi sempre senza ragione, in una strategia di banale character assassination». A parlare è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista esclusiva al direttore dell’Adnkronos. «L’altra cosa che mi colpisce è che troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne – ha poi aggiunto la premier –. Mi verrebbe da dire che ormai ci sono abituata ma non voglio dirlo, perché non bisogna abituarsi a cose di questo genere. Non per me ma perché non è giusto, non è accettabile, non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento».

Leali ma non subalterni a Trump

«Noi siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità», ha chiarito la premier, parlando di politica estera. «L’affermazione del principio “America First” non era solo uno slogan elettorale che i cittadini americani hanno premiato, ma un programma politico su cui per quattro anni hanno lavorato i principali think tank repubblicani. Quindi, in generale, non mi ha sorpreso», ha aggiunto. «L’Italia è una delle principali nazioni esportatrici al mondo, e ci giochiamo palmo a palmo con altre importanti Nazioni il quarto gradino di Paese esportatore a livello planetario – ha sottolineato la leader di Fratelli d’Italia parlando dei dazi -. La determinazione dei dazi spetta alla Commissione Ue ma di certo con gli USA, così come con gli altri partner internazionali, lavoriamo per rilanciare investimenti e progetti comuni, nei quali le aziende italiane possano avere un grande spazio». Il confronto, ha spiegato la premier, «sta andando avanti a livello tecnico e sono contenta se il mio incontro con Trump è servito a favorire le condizioni politiche per l’avvio di un dialogo più concreto». L’Italia «lavora per avvicinare le due sponde dell’Atlantico, perché crediamo nell’Occidente come sistema di valori, di alleanze internazionali e di relazioni economico-commerciali.

Il rapporto con i leader europei

«L’Italia e la Francia rappresentano due grandi nazioni europee, amiche e confinanti, con tanti interessi comuni ma anche una sana competizione in molti settori. Rappresentiamo anche due famiglie politiche che hanno sensibilità culturali diverse – spiega Meloni –. Io nei rapporti internazionali ho un approccio molto pragmatico, bado ai risultati concreti e in diversi campi, Italia e Francia, si trovano alleate». «Con Ursula Von der Leyen abbiamo ormai una collaborazione consolidata e un rapporto di stima ispirato alla risoluzione dei problemi e anche alla massima franchezza – ha poi aggiunto la premier –. Ora credo serva un passo avanti nella rimodulazione del Green Deal, affinché non rappresenti più un fardello sulla competitività delle nostre imprese».

Premierato “madre di tutte le riforme”

«Il premierato è per me la madre di tutte le riforme. Insieme alla riforma della giustiziaall’autonomia differenziata, alla riforma fiscale è l’impianto riformatore per il quale gli italiani ci hanno votato. Andremo avanti perché vogliamo rafforzare la nostra democrazia e difendere il diritto dei cittadini a scegliere da chi farsi governare. Ci riusciremo», ha poi sottolineato la presidente del Consiglio.