Stampa e opposizione: “Esposto intimidatorio”. Firmatari dell’esposto sono l’ex senatore Carlo Giovanardi, l’avvocato Iuri Maria Prado e il semiologo Ugo Volli, che accusano la trasmissione di parzialità e antisemitismo

(ilfattoquotidiano.it) – Un esposto formale indirizzato al Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio che punta il dito contro la puntata “Gaza, cessate il fuoco” di Presa Diretta andata in onda su Rai 3 lo scorso 27 aprile con un reportage da Gaza. Firmatari dell’esposto sono l’ex senatore Carlo Giovanardi, l’avvocato Iuri Maria Prado e il semiologo Ugo Volli. L’accusa principale alla trasmissione di Riccardo Iacona è di parzialità e antisemitismo. Secondo i firmatari, il lavoro “condanna i bombardamenti israeliani senza un minimo accenno all’attacco di Hamas del 7 ottobre del 2023 con il massacro indiscriminato di 1200 Israeliani, uomini, donne e bambini ed il rapimento di 250”. Ancora: “Nessun accenno… al rifiuto di Hamas di liberare gli ostaggi rimasti, dopo la morte in prigionia di tanti di loro, al suo comportamento durante la tregua… ed al fatto che gli stessi Palestinesi di Gaza si stanno ribellando”. Critiche anche per l’intervista a Francesca Albanese, relatrice dell’Onu sui territori palestinesi, che avrebbe “accusato Israele di un presunto genocidio, ripetuto cifre inverosimili fornite da Hamas sul numero delle vittime ed addebitato ad Israele la volontà sin dal 1948 di voler distruggere i Palestinesi”. Secondo i firmatari, “la diffusione di notizie distorte come queste… ha portato in Italia un aumento del 400 per cento dei casi di antisemitismo, con l’odio antiebraico… che è diventato una minaccia alla sicurezza nazionale”. Per questo hanno chiesto al Coordinatore di intervenire per “ristabilire nella Tv di Stato una corretta informazione”. Argomentazioni totalmente “infondate”, ha replicato Iacona: “Se si allarga l’accusa di antisemitismo a coloro che criticano le azioni di Israele allora milioni di persone che scendono in piazza nella stessa Israele sono tali”. Ha ricordato che nel 2023 un’intera puntata di Presa Diretta è stata dedicata all’antisemitismo montante. “Nessuno cancella il fatto che sia ripreso con forza, solo che nel reportage non abbiamo parlato di ebrei ma di quel che sta succedendo a Gaza, lo abbiamo fatto dopo molto silenzio dei media sull’argomento. C’è un doppio standard nel racconto mediatico, tra ciò che avviene in Ucraina e quello che vediamo a Gaza e in Cisgiordania, argomento di cui invece Papa Francesco non si dimenticava mai”.
A prendere le difese del giornalista e della sua redazione è innanzitutto il mondo della stampa e delle sigle sindacali. “La FNSI senza se e senza ma… si schiera al fianco di Riccardo Iacona e della sua trasmissione oggetto di intimidazione”, ha detto Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana. Ha precisato che “antisemitismo non è raccontare la tragedia di un popolo, ostaggio di una brutalità senza fine, ma, ad esempio, non prendere le distanze dalla squadraccia che a Dongo, nei giorni scorsi, è sfilata facendo il saluto fascista”. Vittorio di Trapani, presidente della Federazione nazionale della stampa, ha ringraziato Iacona e la redazione per “aver mandato in onda una pagina di servizio pubblico”. Ha sottolineato che “fare informazione non è accontentare una parte, ma raccontare i fatti. Ed è quello che Presa Diretta ha fatto rompendo un muro di silenzio che da oltre 1 anno oscura la guerra a Gaza e l’ignobile situazione umanitaria”. Di Trapani ha ricordato la “censura imposta dallo Stato di Israele che impedisce ai giornalisti occidentali di andare sul campo” e che “oltre 200 giornaliste e giornalisti sono stati uccisi dall’esercito israeliano”. L’esecutivo UsigRai, il sindacato della tv pubblica, ha definito l’esposto “un atto intimidatorio” e il reportage “un reportage e un approfondimento necessari” che “rappresentano in pieno il ruolo informativo del servizio pubblico della Rai”. Hanno aggiunto che “vedere e ascoltare cosa sta succedendo a Gaza, dove ancora oggi i reporter stranieri non possono entrare e i giornalisti locali vengono uccisi, è l’unico modo per capire cosa sta subendo ancora la popolazione nella Striscia”. Anche la Rete #nobavaglio ha parlato di “atto di vera e propria intimidazione” e Articolo 21 ha ribadito che l’esposto è “l’ennesimo attacco alla libertà di stampa” e che “i giornalisti debbono essere liberi di decidere cosa raccontare”.
Sul fronte politico, stesso sdegno e solidarietà a Iacona e Presa Diretta sono arrivati dalle opposizioni. I membri Pd della commissione di Vigilanza Rai hanno definito l’esposto “gravissimo”, lodando il programma come “esempio di informazione coraggiosa e documentata”. Denunciare i bombardamenti su Gaza e dare voce a osservatori indipendenti, come Albanese, è “un dovere del servizio pubblico”, hanno detto, chiedendo alla Rai di garantire pluralismo e al governo di respingere ogni censura. Il dem Sandro Ruotolo ha definito “incredibile” l’attacco, chiedendosi se “davvero vogliamo decidere, a posteriori, quali morti si possono raccontare”. Ha parlato di “libertà d’informazione sotto attacco” e ha affermato che difendere Iacona “significa difendere il diritto dei cittadini a conoscere la verità”. Il M5S, con Dario Carotenuto, ha parlato di “intimidazione”, smentendo squilibri nel racconto: “Gli attacchi di Hamas sono stati ricordati”. Ha ribadito che raccontare i bombardamenti israeliani non equivale a giustificare Hamas, definendo Presa Diretta un raro esempio di correttezza e rigore. Ha criticato il silenzio della Rai e auspicato più voci come quella di Iacona. Infine, Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro (Avs) hanno definito l’esposto “un atto di vera e propria intimidazione”, giudicando “inaccettabile” non documentare gli orrori a Gaza e in Cisgiordania. Hanno chiesto ai vertici Rai di difendere Presa Diretta e respingere ogni intimidazione.
Per poter dire la verità senza la solita accusa di antisemitismo bisognerebbe incaricare del compito un semita magari residente in Israele. Il 7 ottobre è la data dell’ origine del mondo ? Evidentemente per qualcuno sì.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Tra l’altro, il 40% dei morti del 7 ottobre, è stato stabilito che siano stati causati dagli stessi militari israeliani.
https://contropiano.org/news/internazionale-news/2024/02/18/cosa-e-successo-il-7-ottobre-soldato-israeliano-rivela-lordine-di-sparare-contro-un-kibbutz-0169245
"Mi piace"Piace a 3 people
Scusate l’OT
Articolo e argomento interessante ma mi chiedo come mai Infosannio non ci ha ancora riempiti di articoli riguardanti l’accordo sulle terre rare firmato tra Ucraina e USA che non vedo l’ora di poter commentare?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno firmato l'”accordo sui minerali”
Strana ha pubblicato il testo completo (in russo) (traduzione automatica):
https://strana.news/news/484282-polnyj-tekst-dohovora-o-nedrakh-s-ssha.html
Analisi riassuntiva di DDGeopolitics su Telegram.
“SINTESI DELL’ACCORDO DI INVESTIMENTO USA-UCRAINA”
Cosa è stato effettivamente firmato, non solo ciò che i funzionari ucraini hanno pubblicato online
DISPOSIZIONI GENERALI
Creazione di un fondo di investimento USA-Ucraina
– Verrà costituito uno strumento di investimento congiunto.
– Gli Stati Uniti saranno rappresentati dalla US International Development Finance Corporation (DFC).
– L’Ucraina sarà rappresentata dalla sua Agenzia statale per il sostegno al partenariato pubblico-privato.
– Il fondo si concentrerà sulla ricostruzione dell’Ucraina, con settori prioritari quali l’estrazione di risorse naturali (petrolio, gas, metalli) e le infrastrutture.
Contributi finanziari
– L’Ucraina contribuirà con il 50% delle royalties e dei diritti di licenza derivanti da tutte le nuove licenze per l’utilizzo delle risorse naturali. Questi saranno destinati a un fondo statale ucraino dedicato, per poi essere trasferiti al fondo comune.
– Gli Stati Uniti contribuiranno con finanziamenti diretti, che potrebbero includere anche il valore degli aiuti militari statunitensi (armi, equipaggiamento, ecc.) come parte del loro “contributo finanziario”.
Esenzioni fiscali e finanziarie
– Tutte le operazioni del fondo, i contributi e gli utili saranno esenti da imposte ucraine.
– Gli Stati Uniti concederanno esenzioni simili alla parte ucraina per i profitti realizzati in Ucraina.
Conversione di valuta e trasferimento di capitale
– L’Ucraina garantisce la libera conversione della grivna in dollari USA e trasferimenti di capitali all’estero senza restrizioni.
– In caso di crisi finanziaria, l’Ucraina può imporre restrizioni, ma solo temporaneamente e con l’approvazione degli Stati Uniti. Eventuali perdite subite dal fondo a causa di tali misure dovranno essere risarcite dall’Ucraina.
Diritti di investimento
– L’Ucraina deve includere nelle nuove licenze per le risorse naturali disposizioni che obblighino gli investitori a notificare e negoziare con il fondo.
– Requisiti simili valgono per i grandi progetti infrastrutturali.
Diritti di acquisto preferenziali
– Il fondo (ovvero gli Stati Uniti) ottiene i diritti di prelazione sull’acquisto di risorse prodotte in Ucraina, come gas, petrolio e terre rare.
– L’Ucraina è tenuta a garantire che nessun paese terzo o nessuna società riceva condizioni migliori.
Supremazia giuridica dell’accordo
L’accordo ha la precedenza sul diritto interno ucraino.
– L’Ucraina non può approvare una legislazione che peggiori la posizione del fondo, né può usare le proprie leggi per giustificare la non conformità.
Clausola di integrazione dell’UE
– Se i futuri obblighi nei confronti dell’UE dovessero entrare in conflitto con questo accordo, l’Ucraina dovrà negoziare degli emendamenti con gli Stati Uniti.
Durata
L’accordo entra in vigore dopo la ratifica da parte del parlamento ucraino e resta valido a tempo indeterminato, a meno che entrambe le parti non concordino di recedere.
RISCHI E PREOCCUPAZIONI PER L’UCRAINA
Perdita di entrate nazionali
– Metà di tutti i futuri introiti derivanti dalle nuove licenze per l’uso delle risorse saranno dirottati verso il fondo, incidendo profondamente sulle entrate statali a lungo termine.
Riduzione della sovranità sulle risorse naturali
– I diritti prioritari concessi al fondo implicano che l’Ucraina possa avere una libertà limitata nella scelta degli investitori e nella negoziazione degli accordi.
Indipendenza finanziaria limitata
– L’Ucraina deve garantire trasferimenti di capitali senza restrizioni e addirittura risarcire il fondo per le perdite subite durante periodi di instabilità economica.
Limitazioni legali e predominio degli Stati Uniti
– La legislazione ucraina è subordinata a questo accordo, limitando significativamente il controllo normativo nazionale sui settori strategici.
Gli aiuti militari come “investimento”
– Non è ancora chiaro se gli aiuti militari statunitensi (compresi gli acquisti di armi da parte dell’Ucraina) vengano conteggiati come contributo degli Stati Uniti al fondo, il che potrebbe rappresentare una scappatoia.
Nessuna clausola di scadenza
– L’accordo non ha una data di scadenza predefinita e non offre alcuna procedura chiara per modifiche unilaterali.
Nessuna garanzia di sicurezza
– Nonostante la portata e la natura strategica dell’accordo, il testo non include garanzie vincolanti in materia di sicurezza per l’Ucraina.
In conclusione:
Questo accordo conferisce agli Stati Uniti un controllo significativo sull’economia ucraina del dopoguerra, in particolare nei settori delle risorse e delle infrastrutture, offrendo al contempo a Kiev una limitata autonomia finanziaria e nessuna garanzia di protezione militare. Gran parte di quanto pubblicato online da funzionari ucraini come Shmyhal e Svyrydenko non si riflette nel testo effettivamente firmato e potrebbe comparire in documenti futuri solo dopo la ratifica.
"Mi piace"Piace a 2 people
Dal FQ : “Dello steso avviso anche il vicepresidente J.D. Vance, secondo cui la guerra in Ucraina “non finirà tanto presto“. “Gli ucraini – ha aggiunto – sono arrabbiati per essere stati invasi. Ma continueremo a perdere migliaia e migliaia di soldati per poche miglia di territorio, in questo o quel modo?”.
Per la gioia di Mieli & Co.
"Mi piace""Mi piace"
E questa sarebbe la sovranità e libertà per cui hanno combattuto e sono morti gli ucraini? Se non controlli le tue risorse, se non hai alcun potere economico e finanziario del tuo paese, sei praticamente una colonia…..Non era meglio rimanere paese neutrale, senza alcuna pretesa di essere europeo e NATO, con la possibilità di accordi con il migliore offerente, come dio mercato comanda, nell’ interesse nazionale prioritario? Alla fine si ritrovano fra l’ incudine americana ed il martello russo, più poveri di prima, pur avendo ingenti risorse in gas, petrolio e terre rare , non in loro completa disposizione, con la soddisfazione di essere difesi, forse militarmente, ma non dalla povertà e dallo sfruttamento….certamente alcuni ucraini di élite potranno arricchirsi, ma il popolo mandato in guerra no! Le vere ragioni di questa inutile guerra sono ormai evidenti, e se il nazionalismo, l’ autodeterminazione e l’ indipendenza di un paese, sbandierato dalla propaganda, si riduce al prendetevi e dividetevi quello che sarebbe mio, non era meglio una trattativa politica/diplomatica con un vero garante a tutela dell’ Ucraina prima di essere distrutta? Non sarebbe stato questo il ruolo dell’ Europa, se solo ne fosse stata politicamente degna? Ma siccome per decenni l’ Europa non è politicamente mai nata, incapace a tutelare i propri interessi, era un garante improbabile che ha saputo rispondere solo con il fallimento della Politica: la guerra! E siccome con la guerra, arriva sempre il profitto, per qualcuno, magari a qualche nano politico europeo, cresce il conto in banca……sarà per questo che incalza fino all’ ultimo ucraino e poi fino all’ ultimo europeo, per una crescita direttamente proporzionale! Che almeno il sacrificio degli ucraini sia motivo per liberarsi definitivamente da questi inetti politicanti, sono gli unici da cui dovremmo veramente difenderci !
"Mi piace"Piace a 7 people
Le parole sono importanti, diceva qualcuno.
Spacciare l’ANTI SIONISMO (alias conquista a tutti i costi, compresa l’estinzione dei palestinesi, delle loro terre)… per ANTISEMITISMO anti-ebraico, è un’operazione a dir poco truffaldina.
Basterebbe pensare a ciò che ha detto Trump al riguardo, per capire l’essenza del problema: “La reazione di Israele? Un eccesso di legittima difesa!”. Ecco, lo sterminio in corso (anche bombardando le tendopoli) a cui è sottoposto il popolo palestinese, per lui, è un semplice eccesso di legittima difesa. E che sarà mai! Per il nostro ordinamento penale, per tale reato non si va per niente in galera.
"Mi piace"Piace a 3 people
Hai capito… noi europei gli mandiamo più armi degli USA (così è stato calcolato in termini di valore monetario) e loro “risarciscono” gli americani che li hanno trascinati in guerra…
Fantastico.
Ps io mi chiedo,invece, fregandomene meno di zero dell’accordo “terre rare”, quando finirà l’oscuramento dei referendum sui media.
Infosannio almeno pensaci tu.
In giro non sa niente nessuno… Il quorum lo vediamo col cannocchiale!
"Mi piace"Piace a 5 people
Hai presente quella banda di truffatori che davanti alle stazioni ferroviarie faceva il gioco delle tre carte, svuotando il portafoglio agli sprovveduti? Era la succursale stracciona del sistema in grande…..
"Mi piace"Piace a 3 people
Giovanardi oramai campa così, nella sua vita ha denunciato quasi tutti perfino Peppa Pig. Chissà se nella sua letterina al consigliere della presidentessa ha scritto anche una breve postilla per segnalare il comportamento di alcuni birboni a Dongo o Milano. Eseguire il saluto fascista infatti è un tradizionale segno di amicizia nei confronti degli ebrei o dell’umanità. Lui poveretto si dà sempre da fare, perché deve ricordare a tutti (gli amici) che esiste ancora ed è soprattutto imputato in un brutto processo. Speriamo che nel frattempo si becchi anche una denuncia per calunnia da parte degli autori della trasmissione.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Crea stupore che un semiologo si affidi al vocabolo ” antisemita” per indicare gli odiatori degli Ebrei, laddove Semiti sono anche gli Arabi. Giovanardi non era quello che in una proposta di legge, nel genn.2014, confondeva i pedofili con i pedofobi ? In ogni caso: gli Israeliani hanno trovato una “soluzione finale” per 50.000 Palestinesi. Per meritare l’ eliminazione questi avrebbero dovuto essere TUTTI terroristi armati e non bambini al collo delle loro madri per almeno il 20%. Ricordo che la rappresaglia dei tedeschi nazisti contro l’attentato di via Rasella a Roma, nel 1944, fu di 10 Italiani per ognuno di loro. La rappresaglia israeliana è arrivata a 1 per 50 Palestinesi. E se li sterminassero tutti ? Chi vorrebbe usare la forza contro una potenza dotata dell’Atomica e pronta a utilizzarla ? C’è già un pericoloso precedente: è nella Bibbia la frase ” muoia Sansone con tutti i Filistei”.
.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Oooooh e finalmente anche Iacona fa notizia! Lo dico sempre: come mai tutta questa attenzione su Report quando Presa diretta non è da meno?
Rendiamoci conto cosa ha ancora da offrire il servizio pubblico televisivo (ancora per poco?): i due migliori programmi di inchiesta televisiva su piazza.
"Mi piace"Piace a 1 persona