Il leader 5S sulla manifestazione del 5 aprile contro il riarmo: “Aperta a tutti, confido nei dem”. Sul palco Zanotelli e Barbero

(di Matteo Pucciarelli – repubblica.it) – Roma – La speranza di Giuseppe Conte è che alla fine, in piazza sabato a Roma contro il riarmo, ci sia anche il Pd: «La manifestazione è aperta a tutte le forze, politiche e associative, e ai singoli cittadini. Quindi confido assolutamente che ci sia anche il Pd, che ci siano tutte le forze che ritengono questo piano di riarmo una prospettiva completamente folle», dice il presidente del Movimento.

Elly Schlein non ha ancora deciso cosa fare, se affacciarsi o meno al corteo (partenza da piazza Vittorio alle 14, palco ai Fori imperiali alle 15). Tra l’altro, ieri lei e Conte si sono visti e parlati ad un incontro sul fine vita alla Camera, ma l’argomento specifico non sarebbe stato affrontato. Probabile che comunque, a prescindere della segretaria, una delegazione dem ci sarà, mentre è confermata la partecipazione di Alleanza verdi sinistra: «Condividiamo gli elementi di fondo di questa manifestazione — assicura Nicola Fratoianni, che andrà con Angelo Bonelli — , su molte delle sollecitazioni poste abbiamo sensibilità convergenti e quindi non abbiamo difficoltà ad esserci». Aderisce anche Rifondazione comunista.

In via di Campo Marzio hanno messo a punto la scaletta degli interventi, anche se non è ancora definita al cento per cento. Parleranno lo storico Alessandro Barbero, lo storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, il direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio, il presidente nazionale di Arci Walter Massa, Emiliano Manfredonia delle Acli, Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace, Elisa Sermarini della rete dei Numeri Pari. E poi anche due nomi evocativi per il mondo pacifista: padre Alex Zanotelli e Flavio Lotti della Tavola della pace. Si attendono poi due conferme di ospiti stranieri, di cui l’ultima — assicurano dai 5 Stelle — sarà una sorpresa subito prima dell’intervento conclusivo affidato all’ex presidente del Consiglio.

Dopodiché il variegato mondo delle associazioni legate all’attivismo pacifista e nonviolento non ha dato adesioni ufficiali. Esattamente come ha fatto la Cgil, pure impegnata a fondo contro il piano di riarmo europeo. «Ognuno singolarmente farà ciò che vuole — spiega Francesco Vignarca, portavoce della Rete italiana pace e disarmo — come avvenuto di recente anche con altre manifestazioni. Ma a parte le piazze, pensiamo che serva un lavoro quotidiano sul campo affinché le scelte vadano nella direzione in cui speriamo». La piattaforma politica del M5S è uno slogan (“Basta soldi per le armi! Fermiamoli”) che, ragiona Mao Valpiana del Movimento nonviolento, «è sicuramente condivisibile. L’esigenza e la voglia di esprimersi c’è, ma esiste il rischio di restare schiacciati sul partito, anche perché non c’è stato un testo di adesione condiviso col mondo organizzato pacifista». Oggi un’altra realtà di lunga data impegnata nei luoghi di conflitto in tutto il mondo come Un Ponte Per confermerà la partecipazione, ma senza aderire. «Tutte le piazze contro la guerra sono utili — commenta il presidente onorario, Fabio Alberti — ma l’adesione potrebbe sembrare un endorsement ad un partito. Crediamo in un movimento per la pace plurale, con approcci e culture diverse».

Nota finale a margine: la ex sindaca di Roma Virginia Raggi non ci sarà. «Motivi familiari», fa sapere lei all’Ansa.