L’ex senatore: «L’alternativa alla destra è urgente, anche con Renzi, che è tornato a fare politica». «Nel Pd un chiarimento è necessario. Schlein è coraggiosa, il suo logoramento è inaccettabile»

(Daniela Preziosi – editorialedomani.it) – Goffredo Bettini, a suo parere il 5 aprile il Pd dovrebbe partecipare alla piazza M5s?
Non sarò in Italia, ma se ci fossi stato sarei andato per testimoniare le mie idee. Spero, com’è stato il 15 marzo a piazza del Popolo, in un grande successo.
Ma le parole d’ordine delle due piazze sono ben diverse. Per il Pd dire un no secco al piano di riarmo è tirarsi fuori dal processo europeo.
No, significa tirarsi fuori da un processo ambiguo, che senza politica appare aggressivo e paranoico, e contrario ai principi dell’Ue.
Sul riarmo Conte chiede a Schlein di cambiare rotta. Uno slogan da vigilia o la presa d’atto di una distanza?
Elly Schlein ha avuto coerenza e grande coraggio. Anche Conte l’ha riconosciuto. La piattaforma M5s mette al centro l’errore di un riarmo come spesa sostitutiva della spesa sociale, ed è giusto. Aggiungo che in queste ore si gioca una partita storica sugli equilibri del mondo. Non c’è più la favola dei chierici del liberismo, quella di un Occidente buono. Ci sono diversi Occidenti, composti da società che in gran parte hanno perso qualsiasi fede, laica o religiosa. Ci sentiamo superiori, ma quanta presunzione: in realtà siamo allo stadio zero nella propulsione di valori e civiltà. Ha dilagato il narcisismo nichilista. E quando non c’è più speranza, tutto è possibile. L’Europa deve scegliere: uno scatto di pensiero e autorevolezza per porsi come un deterrente attivo alla guerra, per dialogare, per contrastare le disuguaglianze, per aprirsi alla Cina, all’India, ai paesi Brics dove pulsa il futuro del mondo. O, al contrario, intraprendere un volo cieco, alimentato dagli interessi delle nazioni o dai calcoli di leader ormai alla frutta, come Macron in Francia. Dell’Europa a quel punto rimarrà in piedi solo la Germania riarmata. L’Europa perderà ogni funzione positiva e sarà destinata a disgregarsi. Mi preoccupa anche il processo di nazionalizzazione dei socialisti. Come accadde nel 1914.
Sull’idea di Europa la destra è divisa ma le opposizioni anche di più: l’alternativa a Meloni non c’è?
La destra non è solo divisa. Salvini ormai tifa per Putin. Meloni, non lo dico con soddisfazione, è del tutto irrilevante. Sono canne al vento. Non stanno garantendo all’Italia una qualsivoglia politica estera. L’opposizione, com’è naturale, si è mossa con libertà, anche riferendosi ognuno al proprio elettorato. Ma il Pd è stato chiaro: il piano Von der Leyen è inaccettabile. Il resto della sinistra e Conte danno un giudizio drasticamente negativo. Per non parlare della maggioranza del mondo cattolico, radicalmente pacifista. Non ci sono fossati che dividono le forze di una possibile alternativa; piuttosto differenze da ricomporre su una linea generale condivisa: per un’Europa politicamente più unita, dalla quale far scaturire anche una difesa comune. Non un’Europa più armata e più divisa. Senza una bussola.
L’alternativa non c’è, però, e a dire il vero non solo sulla politica estera.
L’alternativa è urgente. Gli ultimi dati Istat sono spietati. Con il governo di destra, la povertà è aumentata; il 20 per cento degli italiani continua a vivere di stenti con meno di 12mila euro l’anno; dal 2008 al 2024 salari e stipendi si sono ridotti dell’8,7 per cento. Se sommiamo l’inflazione, milioni di persone sono sul lastrico. Landini e i sindacati insistono su questa emergenza, ma il governo è indifferente. Altro che destra sociale: difendono oligarchie e disuguaglianze.
Calenda sfida i riformisti e chiede la cancellazione del M5s: il Pd dovrà scegliere fra lui e M5s?
Conte a volte si può non condividere, ma è un interlocutore naturale, intelligente e progressista. Calenda, nel suo congresso, ha dimostrato quanto sia labile. Ci hanno giocato un po’ tutti. E poi, dire che si deve dialogare con gli avversari, come Meloni, ma che si deve cancellare il M5s, un alleato fondamentale nel campo progressista, è contro il principio di non contraddizione. Non c’entra la politica, ma la logica aristotelica.
Ma anche Conte non vuole Azione nella coalizione, e neanche Iv.
Annoto che Renzi ha ricominciato a fare politica. Dall’opposizione. Non consiglio chiusure pregiudiziali. Con chi fa politica si può sempre dialogare. Tenendo fermi i principi in cui si crede.
La segretaria dovrebbe convocare un tavolo per l’alleanza, o si rassegna ad aspettare che l’alleanza sbocci a ridosso del voto politico?
Il compito del Pd è lavorare per la massima apertura dell’alleanza. Riuscire a chiudere un programma e un accordo sul candidato premier prima del voto, sarebbe il massimo risultato. Ma l’importante è convergere su indirizzi e principi di fondo. A partire, dalla Costituzione e da un’Unione europea diversa. L’importante è rendere chiaro all’elettorato da che parte si sta, non scrivere un programma di duecento pagine che poi nessuno ricorda.
Un gruppo di dem ha contestato un incontro istituzionale di Pina Picierno con una lobby vicina ai coloni israeliani. C’è della brace sotto la cenere nel Pd, anche sul Medioriente?
Le stragi di civili palestinesi sono tanto più crudeli, nel momento in cui si sono voluti distinguere anche con una manifestazione dai terroristi di Hamas. In questo clima, incontrare la destra israeliana è un errore grave. Dispiace che, dopo molte critiche, Pina Picierno non abbia riflettuto e colto l’inopportunità del suo gesto.
Nel Pd serve un chiarimento interno, oppure proprio un congresso?
Un chiarimento è assolutamente necessario. Sulla guerra e sulla pace nascono, muoiono o si separano i partiti. Lo dice la storia. Vedo utile un referendum tra gli iscritti. Non i gazebo, ma una discussione nei territori e nei circoli e poi un voto deliberante e consapevole. La cosa inaccettabile è il logoramento della segretaria che ci ha risollevato dal pantano.
“Annoto che Renzi ha ricominciato a fare politica.”
Ecco, qui c’è l’ essenza di questo soggetto.
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Tutti ASSENTI GIUSTIFICATI…come al solito … ipocriti!
E pure cerchiobottisti!
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“Non sarò in Italia” : l’intervista poteva anche finire qui dato che il messaggio che voleva mandare era già stato espresso.
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Io, invece, ho apprezzato questa intervista.
Ho notato anch’io un atteggiamento diverso, probabilmente per differenziarsi da Calenda e mostrarsi più “di sinistra”… occhio, non mi fiderei neanche morta, ma tant’è.
Su tutto il resto dell’analisi concordo.
Mo’ voglio vedere chi, del Pd, avrà le 00 di presentarsi alla manifestazione…🤔prevarrà l’esigenza di distinguersi da noi & la paura di opporsi alla linea Phon der bomben o ascolteranno le loro coscienze e la linea Schlein?
Istanze non necessariamente così aggregate…
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“Ho notato anch’io un atteggiamento diverso…” mi riferisco a Renzi.
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Evidentemente, a livello inconscio (ma anche conscio!), ho difficoltà a nominarlo…
🤭😆🤣😂
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Io invece faccio enorme fatica a capire il senso di questa intervista: piena di aperture e poi infila un dito nell’ occhio a Conte sdoganando il percorso attualmente “virtuoso” del senatore da Rignano. Renzi sta solo recitando l’ ennesima commedia per farsi accreditare, altrimenti è nella m. fino al collo.
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Certo che è inaffidabile, ma non credo che fare quell’osservazione (l’ho fatta anch’io in qualche modo) sia sinonimo di “dito nell’occhio” a Conte.
Semplicemente immaginano un campo largo ben più ampio di come possiamo immaginarlo dalla nostra visuale.
Anche Floris ieri ha fatto “la domanda delle 100 pistole” a Conte… e, sentendolo in diretta, Conte ed io abbiamo dato, in contemporanea, la stessa risposta: “e poi… il giorno dopo…?”
Ecco l’intervista.
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Sono d’accordo con Anail. Non è la prima volta che leggo o ascolto Bettini dire cose interessanti. Anni fa quando stavo su twitter un mio apprezzamento per un’intervista di Bettini ( e tutti sanno quanto schifi il PD) mi fece perdere “l’amicizia” con Bagnai della Lega (😂😂).
Purtroppo il PD è molto più Picierno che Bettini. E Renzi è meno peggio ( almeno per intelligenza) del “piciernaio” piddino.
Ma comunque Bettini non ha più grossa influenza nel Partito. Che va tenuto a distanza.
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bla bla bla…
per concludere che l’arabo di Rignano sull’Arno sta facendo politica e che il mattatore di “azione” che ama cancellare gli avversari scomodi ha soltanto un’opinione diversa e quindi è recuperabile…
Una cippa!!! Il piddì e i suoi cespugli sono un problema per la società e lo resteranno finchè non avranno deciso di sciogliere tutte le correnti interne assumendo una sola e chiara linea politica.
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PD? Qualunque tipo di PD. ALLA LARGA…ma di molto.
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