La superficialità con cui Trump sta cercando di ottenere la fine della guerra in Ucraina è stupefacente. Trump crede che la pace sia una questione personale tra lui e Putin. In Ucraina si sono […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – La superficialità con cui Trump sta cercando di ottenere la fine della guerra in Ucraina è stupefacente. Trump crede che la pace sia una questione personale tra lui e Putin. In Ucraina si sono accumulati trent’anni di problemi. Trump crede di poterli risolvere costruendo rapporti cordiali con Putin. Siamo alla “diplomazia del pasticcino”. Putin non accetta la tregua perché non gli pare vantaggiosa? Trump si offende e dice: “Putin sa che sono arrabbiato con lui. Lo sentirò nei prossimi giorni”. Il fallimento della presidenza Trump è già smisurato: a Gaza è di nuovo sterminio mentre la guerra in Ucraina infuria più di prima. Trump è alla Casa Bianca soltanto da due mesi. È il fallimento più veloce della storia americana. Fermare la guerra in Ucraina sarà difficilissimo. Trump sente di soffocare. I soldi e le armi stanziati da Biden finiranno verso l’estate. La guerra sta mandando in pezzi l’Occidente e non la Russia. Fermare la guerra ora significa salvare l’Occidente. Putin lo sa. Vuole molto in cambio del favore. L’Europa pensava che la Russia fosse debolissima. Adesso è costretta a pensarlo di se stessa.
L’Ucraina ha perso tutto. Ha combattuto una guerra terribile per entrare nella Nato, ma non entrerà nella Nato. Ha combattuto per entrare nell’Unione europea, ma non entrerà nell’Unione europea. Ha combattuto per preservare la propria integrità territoriale, ma sarà smembrata e perderà le sue regioni più ricche e strategiche. Ha combattuto per la propria indipendenza, che ha perso, sottoposta com’è alla doppia sferza padronale di Russia e Stati Uniti. Questi sono i risultati delle politiche della Nato in Ucraina. Anziché riconoscere l’evidenza, i propagandisti della Nato hanno innalzato la loro violenza verbale nei talk show urlando gli slogan più demagogici e grotteschi: “Il popolo ucraino merita rispetto!”. È appena il caso di notare che il bilancio delle politiche della Nato in Ucraina non implica alcun giudizio di condanna verso gli ucraini. Il culmine della demagogia dei propagandisti della Nato si articola intorno al concetto di “guerra per procura”. I propagandisti della Nato sostengono che questa categoria costituisce un’offesa gravissima verso gli ucraini. Il concetto di “guerra per procura” è una categoria “avalutativa” delle scienze sociali, come il concetto di “inflazione” in economia. Come insegna Max Weber, i concetti servono innanzitutto a descrivere la realtà. Karl Popper ha spiegato, magistralmente, che i concetti servono a illuminare alcune porzioni della realtà che altrimenti rimarrebbero nell’ombra. Che cos’è una guerra per procura? La guerra per procura è una guerra armata e finanziata da uno Stato che usa un altro Stato per combattere un nemico.
Guerra per procura significa far morire gli altri al posto nostro. Guerra per procura è dire: “L’Italia deve inviare armi a Kiev, ma non deve entrare in guerra con la Russia altrimenti Putin potrebbe bombardarla”. Il concetto di guerra per procura descrive il comportamento della Nato, non contiene alcun giudizio verso gli ucraini. Boris Johnson, in un’intervista al Telegraph, ha detto che la Nato combatte una guerra per procura in Ucraina e ha lodato il coraggio degli ucraini. Per pronunciare un giudizio sugli ucraini, occorre condurre una ricerca a parte. Urlare in televisione: “Tu stai insultando gli ucraini perché affermi che in Ucraina è in corso una guerra per procura” equivale a urlare: “Tu stai insultando gli italiani perché affermi che l’inflazione ha eroso il loro potere d’acquisto”.
Solo per coerenza, dovremmo definire guerra per procura qualsiasi altro conflitto sia stato combattuto su questo pianeta nell’ultimo mezzo secolo. Perché non esiste guerra in epoca contemporanea che non abbia visto il coinvolgimento indiretto, più o meno aperto, di uno o più attori esterni. Certamente per procura è la guerra in Siria: la Russia, l’Iran e Hezbollah in appoggio al regime di Assad, i Paesi del Golfo a favore dei ribelli, gli Stati Uniti con i curdi del Rojava in funzione anti-islamista, la Turchia con gli islamisti in funzione anti-curda.
Per procura è la guerra in Libia, ma con schieramenti fluidi che fra gli altri vedono protagonisti la Francia, la Russia, la Turchia, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti.
Lo Yemen è per procura per definizione: l’Arabia Saudita coi lealisti, l’Iran coi ribelli Houthi. Dopo l’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti, la guerriglia irachena fu armata, finanziata e facilitata da Siria e Iran. Non ricordo che a quell’epoca, nelle manifestazioni di piazza, chiedessimo ad Assad e Khamenei di fermarsi.
In Afghanistan il Pakistan e la Cina hanno sostenuto per anni i talebani e prima ancora, negli anni dell’occupazione sovietica, furono gli Stati Uniti ad armare i mujahideen.
La guerra Iran-Iraq negli anni Ottanta: gli Stati Uniti sostenevano Saddam Hussein, ma con un sofisticato sistema di specchi e leve armavano sottobanco pure il suo avversario (scandalo Iran-Contras), già comunque armato dall’Unione sovietica tramite la Siria.
La guerra civile in Ruanda: i francesi stavano con gli hutu al potere, gli jugandesi aiutavano i ribelli tutsi (che più tardi furono vittime del genocidio del 1994). Anche il Vietnam (chi credete armasse i vietcong?) fu dunque una guerra per procura, eppure non ricordo oceaniche manifestazioni di protesta per chiedere a Breznev e a Mao di darci un taglio. Israele e’ appoggiato dagli Usa, l’Iran finanzia e arma Hamas ed Hezbollah. Al concetto di guerra per procura, credo, bisognerebbe ricorrere con un po’ più parsimonia per evitare che sia politicamente strumentalizzato con l’intento di offuscare il ruolo e le ragioni di chi combatte sul terreno e per enfatizzare, di converso, il ruolo e le ragioni di chi è indirettamente coinvolto.
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“Solitamente”, la società civile manifesta nel proprio paese verso il proprio governo. Manifestava contro gli americani che combattevano in Vietnam perché gli USA erano nostri alleati e, teoricamente, il nostro governo avrebbe potuto fare pressione verso l’allegato! In Iraq è in Afghanistan c’eravamo anche noi coi nostri militari e si manifestava anche contro il nostro governo, cercando di condizionando perché si ritirasse!
Noi appoggiamo lo sterminio di palestinesi ad opera di Israele ma non abbiamo interessi diretti a Gaza! Mentre gli USA hanno interessi dichiarati e volevano indebolire la Russia. È uscito recentemente un articolo sul NYT, in cui spiegano quanto gli USA fossero direttamente coinvolti in Ucraina! C’è un bella differenza!
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” È uscito recentemente un articolo sul NYT, in cui spiegano quanto gli USA fossero direttamente coinvolti in Ucraina! C’è un bella differenza!”
l’hai letto l’articolo sul NYT ?
https://trueinform.ru/modules.php?name=Laid&sid=90176
“L’articolo del NYT ammette che questa è stata più di una guerra per procura tra USA e Russia. È stata la cosa più vicina possibile a una guerra calda totale tra le due parti (USA e Russia).
Il NYT, tuttavia, sta nascondendo l’amministrazione Biden. Quando si legge questo lunghissimo articolo, la conclusione è che l’amministrazione Biden e il comando militare statunitense stavano facilmente sconfiggendo la Russia fino a…
“La storia è scritta dai vincitori”.
In questo caso il NYT ha deciso che gli USA (sotto Biden) hanno vinto, SE non fosse stato per i generali ucraini insubordinati e l’ego di Zelensky. Trump sarà ritenuto responsabile della capitolazione finale.
Una citazione dall’articolo del New York Times rivela che un fattore molto reale dietro l’inizio e la sconfitta della guerra è il puro razzismo:
Non dovevano essere bravi quanto gli inglesi e gli americani, avrebbe detto il generale Cavoli; dovevano solo essere migliori dei russi.
All’interno della coalizione, l’opinione prevalente era che la controffensiva del 2023 sarebbe stata l’ultima della guerra: gli ucraini avrebbero rivendicato il trionfo assoluto, oppure Putin sarebbe stato costretto a chiedere la pace….
Il generale statunitense Christopher G. Cavoli è il comandante dello United States European Command e Supreme Allied Commander Europe. La sua mancanza di conoscenza storica e di rispetto delle capacità dei soldati russi avrebbe dovuto squalificarlo.”
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Cioé: siccome sono state e sono tantissime le guerre per procura, per qualche imperscrutabile motivo quando si parla di questa in Ucraina (che per quel che riguarda noi europei in particolare è LA guerra per procura, che ha luogo oggi, nel nostro cortile e a carico nostro) e stando a questo tuo taglia e cuci (spiego piú sotto quel che intendo) allora
“bisognerebbe ricorrere con un po’ più parsimonia per evitare che sia politicamente strumentalizzato con l’intento di offuscare il ruolo e le ragioni di chi combatte sul terreno e per enfatizzare, di converso, il ruolo e le ragioni di chi è indirettamente coinvolto”,
frase che per un’ottusa sempliciotta come me non si capisce in cosa controargomenti (o che) le dichiarazioni contenute nell’articolo di Orsini che stai commentando. Ma tant’è: sono una sempliciotta un pó ottusa, l’ho giá detto.
P.s. quando fai il copia e incolla di articoli di altri (senza riportarne la fonte, quindi non ci sono scuse che tengano) per favore ricorda che non siamo tutti dei cavernicoli dell’informazione, qui, incapaci di verificare quel che ci viene sottoposto. Altrimenti ci potrebbe venire il dubbio che non solo non hai nulla da dire o che sei incapace di dirlo con parole tue, ma che sei anche disposto anche a fingere il contrario, dio solo sa perché.
https://www.startmag.it/mondo/ucraina-guerra-procura/
Davvero pedestre. Vergognati
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TP.
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A Ed non bisogna replicare.
L’ho detto tempo fa. È Tempo Perso. TP.
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Il contesto storico è determinante per parlare di guerra per procura . Se una bella mattina la Russia avesse invaso l’ Ucraina solo per espandere il proprio dominio , e be’: altro che guerra per procura, anzi ,se qualcuno avesse cercato di aiutarla sarebbe stato da elogiare . Purtroppo le cose non sono andate così,come lo stesso Orsini e altri storici contestatori del maen stream hanno cercato di spiegare portando documenti e date in cui l’occidente menzognero e guerraiolo ha provocato il conflitto con decenni di azioni criminose tese allo scopo .
Di certo la Nato e ancor più l’Europa hanno sbagliato i loro calcoli e di questo dovrebbero incolpare i propri servizi segreti che li hanno male informati sulle reali condizioni della Russia . Ma in questo a giocato un ruolo determinante la sopravvalutazione di se stessi e la sottovalutazione dell’ avversario,tipico dei megalomani presuntuosi.
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Grazie prof Orsini
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