E’ arrivato il momento di preoccuparci davvero. Quando il potere sembra impazzito, il potere nasconde all’opinione pubblica le vere realtà

(di Maurizio Contigiani – ilfattoquotidiano.it) – Quando si raggiungono livelli di incomprensibilità tra poteri e cittadinanza tali da essere interpretati come forme di una follia dilagante che degenera senza distinzione alcuna, in un delirio a senso unico, entro il quale si muovono tutti i governi della sfera occidentale, allora è arrivato il momento di preoccuparci davvero. Quando il potere sembra impazzito, il potere nasconde all’opinione pubblica le vere realtà, le verità nascoste che al popolo debbono essere taciute.

Non sono pazzi Von Der Leyen, Kallas, Starmer, Rutte, Macron quando insieme a tutti gli altri Stati membri, escluso uno, ci informano che dovremo spendere 800 miliardi in armi per difenderci non si sa bene da chi, si badi bene, non in un’unica soluzione ma 800 miliardi all’anno. Non è pazza la Commissaria Ue che, tra un sorrisino e l’altro, tra un coltellino svizzero, un fiammifero e un accendino, ci spiega come affrontare un attacco nucleare.

Non è pazzo Trump quando dice che la Groenlandia sarà sua, che il Canada sarà suo.

E allora, se non sono pazzi, se la follia collettiva non esiste, cosa nasconde questa gigantesca messinscena che al popolo occidentale non è dato sapere? Se il resto del mondo non delira, se il resto del mondo sembrerebbe conoscere molto bene la direzione da prendere, se il resto del mondo non è governato da soggetti intenti a dire cavolate come quelli di cui sopra, allora è l’Occidente che sta perdendo in fretta e di brutto.

Succede spesso che ragionamenti come il mio vengano tacciati dagli Establishment come complotti. Può darsi. ma una cosa è certa, in genere, non bisognerebbe mai credere fino in fondo anche a quello che ci viene riferito, perché anche il quarto potere, spesso, è canaglia e allora bisogna interpretare.

Oltre ad imparare a saper leggere il linguaggio del corpo dei nostri burattini della politica, provando ad immaginare chi possa esserci dietro quei fili, bisognerebbe interpretare la mente di coloro ai quali è demandata la “disinformazione democratica” odierna, interpretarne i silenzi, le omissioni, le contraddizioni e le bugie che il tempo, inesorabilmente, sputtana. Mi auguro di sbagliare ma credo che il “Capitalismo e le sue Degenerazioni” sia arrivato al capolinea. Mi auguro di vivere ancora un po’ di anni ma non di più per vedere il crollo di una società, di una realtà, di un modo di vivere che ha fatto della mia vita un autentico, fortunato privilegio.