“Duemila miliardi all’anno sono troppi”. Pressioni della Casa Bianca sulla Francia contro le politiche inclusive. Macron: “È un’ingerenza”

(Paolo Mastrolilli – repubblica.it) – NEW YORK – L’Europa deve capire che è finita un’epoca. Non è detto che l’alleanza occidentale sia condannata a morte, ma di sicuro è in corso un cambiamento fondamentale della relazione con gli Usa, che richiede di adeguarsi ora, subito. Lo dimostrano due fatti avvenuti nelle ultime 24 ore.
Il primo è il nuovo attacco che il vice presidente Vance ha lanciato al Vecchio continente, rispondendo a un utente di X che criticava la sua visita in Groenlandia: «Queste persone vogliono trasformare l’Europa in un protettorato permanente. Il problema: se mai fosse stata una buona idea, non è semplicemente sostenibile con duemila miliardi di dollari di deficit all’anno». È l’abituale argomento usato anche da Trump, per chiedere più soldi ai membri della Nato e ottenere consenso interno: gli europei si fanno pagare la difesa dagli americani, così liberano le risorse per lo stato sociale e altri benefici. Ci sarebbe molto da discutere, sulle effettive mancanze strategiche del Vecchio continente, e su quanto gli Usa hanno guadagnato grazie all’alleanza occidentale, anche in termini di ricavi di quello che il presidente Eisenhower definiva «il complesso militare-industriale”. Ma il punto ormai non è più questo.
Il secondo episodio è la lettera che l’ambasciata Usa a Parigi ha inviato alle aziende francesi, chiedendo di applicare i provvedimenti dell’amministrazione Trump per cancellare le politiche di inclusione e diversità Dei. Il governo Macron l’ha bollata come «un’ingerenza americana», denunciando il tentativo di imporre anche all’estero i diktat della guerra culturale scatenata negli Usa.
Se poi si somma l’offensiva dei dazi, criticata dal Wall Street Journal perché mette in dubbio l’adesione di Trump ai principi dell’economia di mercato, il cerchio si chiude. La relazione transatlantica è minacciata su tutti i piani: militare, geopolitico, economico e culturale.
Cosa accade lo ha spiegato ancora il Wall Street Journal, con l’analisi “Cosa ha Maga contro l’Europa?”. Sottotitolo: avevamo sentito dell’antiamericanismo, benvenuti nell’antieuropeismo. In sostanza gli americani sono sempre venuti da Marte e gli europei da Venere, come diceva Robert Kagan, ma gli interessi che ci univano erano più forti delle differenze. Ora non è più così. Il movimento Maga nutre un profondo disprezzo per l’Europa, quella liberal, condiviso da governi e partiti europei più conservatori.
hahahah
anche gli Elkann-Agnelli e la combriccola GEDI sono diventati anti IUESEI, non gli restano da leccare solo i quli di Bruxelles via Berlino.
"Mi piace""Mi piace"
YANKEE GO HOME ANG FUCK YOU||
"Mi piace""Mi piace"
Bene! E allora adesso dobbiamo spendere non 800 ma 1600 miliardi di euro. Questo per difenderci da un “nemico” da Oriente (che a noi Europa non mai rotto le balle), e ora anche uno da Occidente, che dopo averci reso una loro colonia per 80 anni, ci presente pure il conto…
"Mi piace""Mi piace"
Basta decidersi: per 80 anni certi partiti e certi personaggi hanno ululato ” yankee go home”. Ora che lo fanno non va più bene. La ritorsione USA non è diversa dalla nostra contrarietà agli OGM ( agroalimentare americano) oppure ai glifosati ( stessi generi francesi). Quanto a Vance e alla cultura inclusiva etc.ra DEI, certi giornali non raccontano MAI che ha sposato una signora di origine INDIANA ( dell’India, dalla pelle scura), da cui ha avuto figli diversamente ariani e che, inoltre, è anche cattolico ( seguace di un Papa che è diversamente guerrafondaio). Al contrario, gli inclusivi vogliono più MORTE.
"Mi piace""Mi piace"
Non risulta che gli USA stiano smanettando le loro basi militari in Itlalia o in Europa. Fino a che ospiteremo militari stranieri che considerano casa loro la terra che occupano, saremo una loro colonia.
Ci stanno solo chiedendo di pagare il conto per qualcosa che, fondamentalmente, ci hanno imposto per tutelare i “loro” interessi.
"Mi piace""Mi piace"
@flamenco 8:47 Quanto scrivi è vero. Mi riferivo, in particolare, a questa frase dell’articolo: ” La relazione transatlantica è minacciata su tutti i piani: militare, geopolitico, economico e culturale.” Quando le relazioni sono minacciate, spesso terminano in un divorzio. Ciao !
"Mi piace""Mi piace"