Visibilia, Santanchè: “Non andrò a casa dopo l’udienza del 26 marzo, sono tranquilla”. Per la ministra del turismo la procura ha chiesto il rinvio a giudizio in merito alla vicenda della truffa ai danni dell’Inps sui fondi Covid

Visibilia, Santanchè: “Non andrò a casa dopo l’udienza del 26 marzo, sono tranquilla”

(repubblica.it) – “Sono stata molto chiara, ho assoluta fiducia nella magistratura e vediamo cosa succede. Credo che nulla interverrà nella prima udienza, sono assolutamente tranquilla. Se volete saperlo, non vado a casa il 26 marzo“: così la ministra del Turismo Daniela Santanchè durante una conferenza stampa nella sede di FdI a Milano, rispondendo a una domanda in vista dell’udienza preliminare del 26 marzo sul caso Visibilia.

Per la ministra del turismo la procura ha chiesto il rinvio a giudizio in merito alla vicenda della truffa allo Stato sui fondi Covid. Un anno fa la ministra, aveva dichiarato di essere pronta a valutare le sue dimissioni in caso di un rinvio a giudizio. Il procedimento, su richiesta degli avvocati della senatrice che avevano sollevato una questione di competenza territoriale, era stato rimesso alla Cassazione la quale a gennaio ha stabilito che deve rimanere a Milano. Dove è ripreso davanti al Gup.

Santanchè, rispondendo ai giornalisti ha parlato anche degli assetti politici della maggioranza: “Siamo un Governo compatto e coeso. In politica estera non abbiamo mai votato diversamente come centrodestra, sia alla Camera sia al Senato e questo è un fatto. Siamo un governo coeso, poi capisco che Salvini ha anche un congresso a breve. Sono molto confidente in Meloni che ha sempre trovato una sintesi sulle diverse sensibilità”.

E poi a chi le chiedeva se auspicasse che il leader della Lega potesse abbassare i toni in politica estera dopo il congresso, Santanchè ha risposto: “Non è il mio auspicio. Noi non siamo un governo multicolor che stavano insieme per altro. Noi stiamo attuando il nostro programma di governo, per questo sono molto tranquilla. Io non le vedo queste divisioni. Sui giornali leggo cose che non sono mai esistite”.