“Vedrete che, prima o poi, Meloni riproporrà la sua riforma sul sistema costituzionale”

(di Antonello Caporale – ilfattoquotidiano.it) – L’Italia è un Paese fallito.
Professor Michele Ainis, così definitivo, così pessimista?
Santificare, ormai da qualche decennio, l’idea dell’appartenenza, farla cioè trionfare sulla competenza, ha prodotto l’esito a cui oggi assistiamo: tutto il potere (o quasi) ai mediocri.
La mediocrità come sistema, come progetto e destino comune.
Vogliamo misurare il livello attuale della discussione pubblica? Nel secolo scorso, e qui riassumo sommariamente, abbiamo avuto menti grandiose. Dico tre nomi alla rinfusa di scienziati e pensatori pescando in un cartello enormemente ricco e vario di personalità: Norberto Bobbio, Umberto Eco, Rita Levi Montalcini. Oggi neanche col lumicino, neanche alla lontana siamo in grado di avvistarne la metà della metà.
Recessione economica più recessione culturale più recessione civile.
Oggi, è terribile dirlo, i venti di guerra sproneranno tutti a correre verso il falso pozzo della sicurezza. Ricordare quel che diceva Freud: tutti noi faremo volentieri a meno di un po’ di libertà e di un po’ di felicità per godere di un briciolo di sicurezza in più.
Svuoteremo quel che rimane della democrazia.
Intanto c’è da dire che la democrazia, come sistema di rappresentanza popolare, risulta un’eccezione nella vasta compilazione costituzionale mondiale.
Corsa al riarmo e corsa ad affidare il potere nelle mani di uno solo. L’uomo (o la donna) soli al comando.
Assolutamente sì. La guerra in Ucraina, tra gli altri effetti, produrrà quello di essere un balsamo nel finale di partita della riforma costituzionale disegnata in Italia da questo governo.
Vincerà la riforma della Meloni? Il premier che decide quasi tutto, nomina il governo e lo dimette insieme al Parlamento.
Penso che sul finire della legislatura la premier tirerà fuori la sua riforma che oggi ha messo in stand by perché impaurita da un referendum che avrebbe potuto ucciderla nella culla. Vedrà che tra qualche mese tornerà all’attacco.
Il suo libro l’ha titolato infatti Capocrazia.
Facciamo due conti. Iniziamo dai quattro Stati più potenti del pianeta: India, Cina, Russia, Stati Uniti. L’India è governata da un signore, Narendra Modi, artefice di una politica repressiva nei confronti della parte musulmana della popolazione e di una inaudita stretta nei confronti della stampa. La Cina è un sistema autocratico conclamato, della Russia non c’è bisogno di aggiungere considerazioni di merito. Gli Usa col trumpismo stanno vivendo il tempo di una democrazia dai contorni spiccatamente illiberali.
Lei, per non farci abbattere troppo, non ha aggiunto alla lista delle nuove e vecchie tirannidi le monarchie dispotiche del Medio Oriente, né le prestazioni autoritarie offerte dall’America latina.
Siamo al fascio costitutivo di una nuova mentalità che accetta la riduzione dei diritti, anche di quelli fondamentali, per godere di una maggiore sicurezza. La paura è il fuoco che alimenta l’energia della destra, che gonfia le sue vele. E sulla paura germoglieranno le nuove necessità e temo le prossime restrizioni.
Se la destra vive la stagione d’oro attraverso l’autoritarismo e tanti sono già pronti a scimmiottare il Trump che oggi dichiara guerra all’Europa, la sinistra cosa dovrebbe fare o dire?
La sinistra dovrebbe valutare una politica di riduzione del danno. Non c’è aria di nuovi diritti da conquistare, non c’è la possibilità di avanzare con le libertà civili. Tanto per capirci, e per spiegare come la nostra identità sia scossa dalle fondamenta, ricordiamo che l’Europa che fino a ieri ha accolto milioni di immigrati oggi ne è impaurita. Si vede in pericolo e accetta che venga legittimata anche la forza bruta, la dimensione a volte incivile del respingimento a tutti i costi e nei confronti di chiunque.
Riduzione del danno, ha detto.
Limitare le perdite dei diritti per salvare la pelle alla democrazia.
Siamo al fascio costitutivo di una nuova mentalità che accetta la riduzione dei diritti, anche di quelli fondamentali, per godere di una maggiore sicurezza. …come l’ idea di Europa della Von der Bomba che deve riarmarsi per essere sicura e pronta alla guerra, a scapito di assistenza sociale, sanitaria, salari, pensioni ed istruzione? Dal fascio di combattimento italiano al fascio costitutivo europeo pronto a combattere….la vecchia mentalità che torna vestita di nuovo dopo il cambio di genere! Se qualcuno mi parla di emancipazione femminile, giuro lo meno!
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Ale…noi abbiamo una fortuna perchè viviamo in democrazia e le donne possono governare….hahahha… mentre in IRAN non c’è democrazia perche non possono guidare le vetture! hahahha
A questo punto preferisco che le donne non possano guidare!
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Se le donne sono come Von der Scema , a bombarola, Kallas , la stonata di cervello , e simili, altro che guidare, uncinetto e calza, e per distrarsi un po’ di ricamo che facciamo meno danni! Ascoltare il video della Von sulla guerra, sull’ Europa che deve prepararsi alla guerra e poi farla nel 2030 e’ da brividi, sudori freddi…..mancava solo la lingua tedesca, il gesticolare e sputacchiare ….ti veniva voglia di farle il test genetico per vedere l’ albero genealogico ! Ma come è possibile ricadere nella stessa dinamica e con lo stesso identico linguaggio?
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Probabilmente è nel DNA… Tetesca di m…a!
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E’ bello constatare che fino all’avvento di Trump, l’ occidente era un mondo meraviglioso fatto di giustizia democrazia e libertà. Adesso siamo quasi in dittatura. Ma questi qui dove hanno vissuto fino ad ora? Guerra ad oltranza alla Russia, genocidio a Gaza e massacri in Siria sono opera di chi?
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ha stato zio Michele da Avetrana!
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