Conte con Fratoianni e la ministra spagnola Diaz fuori dalla fabbrica. Attacco alla Ue: riarma la Germania. E sull’economia l’ex premier attacca Meloni

(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – TORINO Cinque Stelle di lotta e di relazioni (europee e italiane). I vertici del Movimento si ritrovano davanti al cancello 2 di Mirafiori per protestare contro le risposte alla crisi dell’automotive. Poi, al Museo dell’automobile di Torino, per lanciare il piano Sure: «Cento miliardi» a sostegno della filiera. Giuseppe Conte, però, l’applauso più fragoroso lo incassa quando punge Mario Draghi sulle politiche d’austerity («Era meglio se ne avesse parlato, era presidente del Consiglio»).
Il leader dei Cinque Stelle spende parole a difesa dei lavoratori e contro il piano Rearm Europe. Ammicca al leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, con cui condivide il palco. E prova a trovare sintonia con la ministra del Lavoro spagnola, Yolanda Diaz (molto applaudita dalla platea), sulle politiche del lavoro: dal salario minimo alla riduzione dell’orario. Le dice: «Con il piano che presentiamo possiamo costruire l’Europa che vogliamo; che si occupa di welfare, posti di lavoro, competitività dell’industria. Non è l’Europa del riarmo, che butta i soldi in armi, senza un progetto di difesa comune».
Dal palco, il presidente del M5S parla di «deficit di politica in Europa. Entreremo in un tunnel che ci porterà a fondo». Cerca spunti geopolitici: «La Russia, con la scarsa popolazione che ha, non ha le possibilità di invadere l’Europa». A questo punto, nel mirino finiscono Giorgia Meloni e il governo di Berlino. Conte ironizza sul nome del partito della premier, che ribattezza «Fratelli di Germania». Di qui, parte per attaccare il piano della Commissione von der Leyen finalizzato al riarmo dei Paesi europei: «Hanno realizzato il sogno dei tedeschi, che potranno spendere una montagna di miliardi, con crescita e arsenali pieni», dice al Corriere: «Noi rimarremo fanalino di coda in tutte le classifiche che contano, mentre tagliamo su sanità, aziende, sostegni contro il carovita». E ancora: «Stiamo riarmando i tedeschi fino ai denti, in un momento in cui nel Paese soffia il vento dell’estrema destra, con AfD che ha frange nostalgiche del nazismo e pulsioni preoccupanti rispetto a una visione democratica».
Convitato di pietra, nella giornata torinese, è il Pd. Gli alleati sembrano smarcarsi dalle rispettive iniziative e piazze. Se a Torino i dem sono (quasi) assenti, anche i Cinque Stelle lo saranno a Ventotene. Conte sarà ancora in piazza con i lavoratori, stavolta a Marcianise (Caserta): «Sono in Campania perché abbiamo tanti lavoratori che ci aspettano anche lì, che sono in difficoltà, tante realtà aziendali, fabbriche dove sono a rischio posti». Parola del Conte di lotta.
Presidente Giuseppe Conte
ti sei chiesto il motivo della presenza di Fratoianni alla piazza del 15 marzo* organizzata da Rep (Elkann) e, a quanto sembra, pagata dal comune di Roma (Gualtieri/pd)?
*C’erano anche Landini (CGIL) e Calenda.
Se è un motivo nobilissimo io non l’ho capito; se invece prendo in considerazione almeno una alternativa di carattere unicamente e strettamente personale, tutto mi torna.
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In altre parole: nell’ ipotetico gioco della torre, il signor Fratoianni, secondo te, scaraventa giù il mondo rep- pd oppure Conte?
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Lo mette sotto con la Tesla?
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Che bella la JOLANDA ❤
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