Giallorosa – I tormenti dem e la linea pacifista del M5S

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Si guardano tra loro, ed è subito sorriso: “Senti come picchia Borghi”. Per qualche attimo, i 5Stelle quasi si stupiscono del leghista che, vista l’assenza tattica di Matteo Salvini punge e avverte la presidente del Consiglio del suo governo, Giorgia Meloni: “Non c’è nessuna emergenza riarmo, non la si può far passare liscia a Von der Leyen”. Un po’ ci speravano, nel Movimento che si presenta in Senato con una risoluzione dove c’è anche un amo apposito per il Carroccio – ma varrà solo nel voto di oggi, alla Camera – con un passaggio sul gas russo: “Si impegna il governo a intensificare gli sforzi a livello europeo per trovare una soluzione al transito e approvvigionamento del gas che non escluda a priori una possibile collaborazione con la Russia”. È l’ipotetico varco su cui puntano i 5Stelle. Anche se in vista delle votazioni a Montecitorio la sensazione è che “alla fine i leghisti non avranno il coraggio di dare un segnale vero” . Però, non si sa mai.
Nell’attesa, i contiani si presentano a Palazzo Madama con la coccarda della pace, come a dire che loro sono i pacifisti della prima ora. Nella sala Garibaldi, che conduce all’aula, i cronisti circondano il capogruppo leghista, Massimiliano Romeo, che ore prima aveva ventilato l’astensione sul testo del Movimento. Lui sorride: “Il centrodestra è compatto. Ma il piano di riarmo non va bene”. I 5Stelle commentano: “Alza l’asticella con Meloni”. E se il Carroccio può farlo, è anche perché lì fuori c’è il M5S con quella risoluzione anti-armi, sponda indiretta ma preziosa. Non a caso il capogruppo del Movimento, Stefano Patuanelli, lo rivendica dal microfono rivolgendosi a Giorgia Meloni: “Per la prima volta, quando si parla di sostegno all’Ucraina, nella vostra risoluzione non c’è la parola militare. Non si parla dell’invio delle truppe. Voterete il nulla, perché nulla dite e nulla fate”. La premier gioca di virgole e non detti per tenere buoni i leghisti, e i 5Stelle si ricordano bene cosa voglia dire. La vice capogruppo Alessandra Maiorino si ferma appena uscita dall’aula: “La Lega è esasperata, certi nodi stanno venendo al pettine. Del resto, Meloni ha spesso deciso in solitudine…”. Arrivano altri 5Stelle: “Il Carroccio si lamenta di Meloni anche nelle commissioni. Sull’autonomia differenziata volano stracci”.
Ettore Licheri passa quasi correndo mentre Borghi infierisce contro il piano Von der Leyen: “Sto sentendo, certo. Come se le danno…”. Ma c’è anche altro nel martedì a 5Stelle. Come l’attenzione a non fare riferimenti alle difficoltà nel Pd, perché ora la consegna è cercare di salvare Elly Schlein. Dopo il nuovo massacro ordinato da Netanyahu, il M5S ha infilato all’ultimo momento nella risoluzione passaggi su Gaza, tornando a invocare sanzioni per Israele e la sospensione della vendita di armi al governo di Tel Aviv. Poi, certo, c’è l’esortazione a “sospendere immediatamente la fornitura di armamenti a Kiev” e un diluvio di righe contro il piano Von der Leyen. Meloni non mostra l’altra guancia: “Quando l’allora premier Conte ha sottoscritto l’impegno ad arrivare al 2 per cento del Pil in difesa 2020-2021, al tempo circa 15 miliardi di euro, perché l’ha fatto? Volevate compiacere qualcuno?”. I 5Stelle rumoreggiano. Ma tanto la guerra e la pace restano il nodo del governo: quello con la Lega.
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“..perché ora la consegna è cercare di salvare Elly Schlein..”
Ah! C’è un ordine di scuderia?
Il partito (di Conte) pensi a salvare sé stesso, se ne è capace!
Il 5 aprile quanti giovani/ragazzi riuscirà a portare in piazza?
O sarà un raduno di stoccafissi come quello di Serra e compari?
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Di sicuro i giovani non li conquisti tramite interviste sulla stampa igienica, quelli sono luoghi frequentati da vecchi conservatori. Serve altro, basta darsi una svegliata.
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sei certo dell’attendibilità delle fonti di De…? Io, no.
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A me pare che De Carolis faccia il suo mestiere in modo onesto. In ogni caso ho già espresso una e una sola volta la mia opinione per come viene trattato. Sembra si aspetti ogni suo articolo per infierire (sul cognome poi; neanche, eventualmente, sul contenuto dello scritto).
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Sono d’accordo con Giansenio. Ho cercato sempre negli articoli di De Carolis qualche motivo valido per stroncarlo ( stimando qualcuno/a che non lo sopporta). Ma, onestamente, non l’ho trovato.
Almeno non ho trovato qualcosa di macroscopico
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hahahha… da “certo sto sentendo” …si arriva alla conclusione di dover salvare la Elly… Ma questo lo dice la carogna mica Licheri!
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Intanto, Licheri…
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rondoliani sempre al lavoro.
sarebbe in corso contemporaneamente un inciucio con la Lega, anzi un amo, e un tentativo di salvataggio della Schlein. Da chi? Come? E perché? Proprio nei giorni di preparazione della manifestazione del 5 aprile, cui i rondoliniani non parteciperanno, perché giovani e non stoccafissi. Elevati, appesi alla loro integrità, sospesi in attesa delle mail dell illuminato.
intanto chi in piazza ci va è molto meno stoccafisso di chi osserva e commenta comunque negativamente ciò che avviene, se non conforme al loro credo. La gente è semplice, i vecchi pieni di ricordi, tutti liberi di fare quel che minchia credono, incluso farsi portare in piazza ad applaudire o meno quello che sentono.
Che poi l ironia più sferzante sia contro chi in quella piazza ha scelto di non esserci, è la misura della imparzialità del giudizio. Se ci vai sei uno stoccafisso, se non vi vai rimani lo stoccafisso che sei. E stoccafisso anche chi ci andrà, nella tua piazza, anche se giovane.
i rondoliniani sono per il massimo della protesta unitaria: la manifestazione da solo. Le loro piazze non ci sono, ma sono le migliori. Ce le hanno dentro, e sono sempre un successo. Gioventù ammollata e dissalata. Le idee non contano più. Il bersaglio rimane Conte, e la speranza il suo insuccesso. Dei temi, chissene..
Forti del successo alle elezioni tedesche, insistono sul proprio isolamento elitario.
in Germania 2.5 milioni di persone sono rimaste senza rappresentanza parlamentare per un soffio. Alleati con la linke, sarebbero stati nel 2o partito con 60 parlamentari. Meno male che non è successo. in questo modo i partiti di governo hanno la maggioranza assoluta e faranno quello che vogliono sul riarmo tedesco. Per i rondoliniani questo è il successo dell azione politica. Stare a guardare, fieramente, criticare e forte, ma giovanilmente.
Se invitare ad astenersi è un mantra, ci faremo una ragione della loro assenza, in.piazza, e del loro supporto alla manifestazione del 5 aprile. Che siano contro va dato per scontato. In questo non si astengono. Lo status quo va mantenuto, altrimenti contro chi si può manifestare il proprio dissenso? Via mail, ovviamente. O magari visto che Cingolani gongola, magari si gongola con lui, o col migliore, in grande spolvero.
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Ammesso e non concesso che ci sia una strategia in sostegno della Schlein, non sarebbe neppure sbagliato. Da un lato l’elettore più consapevole non vede di buon occhio la litigiosità nel proprio campo, valuta le posizioni e sceglie di conseguenza, dall’altro il fatto di dare (o far intuire) una sponda ad una corrente alimenta le contraddizioni interne del pd, cosa che non può essere che salutare, tanto per i 5s quanto per il pd. Fai benissimo, inoltre, a citare le elezioni tedesche, chi si aspettava una valanga bsw spero ne prenda atto. Intanto Conte viaggia, per chi crede ancora nei sondaggi, attorno al 13%, la tendenza generale è sempre stata quella di sottostimarlo.
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Prendere una posizione anti Nato nel nostro paese è impossibile per qualsiasi forza politica perché è come se ai tempi delle br qualcuno in parlamento si fosse dichiarato dalla loro parte . È con questa ottica che bisogna inquadrare i fatti e la decisione di Conte di accettare l’ aumento del budget militare in una prospettiva futura . D’altro canto cosa sarebbe accaduto se si fosse opposto ? Il PD e Renzi avrebbero fatto cadere il governo immediatamente. Gli Usa ci usano a piacimento da 80 anni . Ne sapeva qualcosa Andreotti per via dei suoi rapporti con certi siciliani. Ne sapeva qualcosa Berlinguer che accetto l’ombrello della Nato non perché gli piaceva ma per farsi accettare dagli americani come partito al governo (ma non gli fu consentito comunque). Ne sapeva qualcosa anche Craxi che dopo i fatti di Sigonella fu iscritto nel libro nero della Cia e perse la protezione. Quindi se Trump decidesse di sciogliere la Nato dovremmo mettere dei ceri alla Madonna .
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