Un tribunale vieta l’uso della legge del 1798 per trasferire senza garanzie clandestini, ma la Casa Bianca va avanti lo stesso

(Paolo Mastrolilli – repubblica.it) – NEW YORK – Gli Stati Uniti sono sull’orlo di una crisi costituzionale? La risposta a questa domanda si potrebbe giocare sul conto di una manciata di minuti, per capire se l’amministrazione Trump ha apertamente ignorato la sentenza di un giudice, che le vietava di usare i poteri di guerra per deportare gli immigrati illegali. Se lo avesse fatto, l’intero sistema democratico dei “checks and balances” verrebbe messo in discussione, aprendo uno scontro fra il potere esecutivo e quello giudiziario che promette di finire sugli scranni della Corte Suprema.

Sabato il capo della Casa Bianca ha invocato l’Alien Enemies Act, per usare i poteri di guerra allo scopo di deportare alcuni membri della gang venezuelana Tren De Aragua. Si tratta di una legge del 1798, che consente di ignorare le disposizioni del “due process”, ossia il processo giusto e regolare per la gestione di simili casi. In precedenza era stata impiegata tre volte nella storia americana: durante la guerra del 1812, e poi nella Prima e Seconda Guerra Mondiale, quando aveva costituito la base per internare gli italo americani in Montana e i giapponesi.

Alle 19 di sabato sera il giudice della Corte federale di Washington James Boasberg, nominato da Barack Obama, ha ordinato il blocco di tutte le deportazioni giustificate con l’Alien Enemies Act, non solo per i dubbi sulla legalità della sua applicazione in questo caso, ma anche per il timore che poi venga usato a tappeto per tutti gli illegali. In serata però i primi deportati sono atterrati in Salvador, dove il presidente Bukele, che si è accordato con Trump per riceverli, ha sfottuto così il giudice via social mostrando le immagini degli arrivi: «Oopsie, troppo tardi». Ieri poi il segretario di Stato Rubio ha confermato che «abbiamo mandato in Salvador 2 pericolosi leader della gang MS-13, più 21 altri ricercati pericolosi e oltre 250 membri di Tren De Aragua». Se i voli sono decollati dopo le 19 di sabato a Washington, l’amministrazione ha violato l’ordine di Boasberg, che peraltro ha intimato al governo di riportare subito indietro i deportati, invertendo la rotta degli aerei dove viaggiavano, oppure in qualsiasi altro modo praticabile.

Trump conta sul fatto che la deportazione dei criminali è popolare tra gli americani, mentre il suo vice Vance ha apertamente messo in dubbio il diritto dei giudici di bloccare le azioni del governo. È la “unitary executive theory”, che in sostanza mette il potere esecutivo un gradino sopra a quello giudiziario.

L’amministrazione quindi sfida la magistratura, convinta che la Corte Suprema, dove i conservatori hanno una maggioranza di 6 a 3, alla fine le darà ragione, demolendo uno dei principi fondanti della democrazia americana.