Ci chiedevamo come mai l’ipersovranista Matteo Salvini non vedesse l’ora di sottomettere l’Italia alla sovranità dell’America di Donald Trump ed Elon Musk, di cui è diventato il più entusiasta […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Ci chiedevamo come mai l’ipersovranista Matteo Salvini non vedesse l’ora di sottomettere l’Italia alla sovranità dell’America di Donald Trump ed Elon Musk, di cui è diventato il più entusiasta degli agit-prop. Magari aggiungendo la stella italiana alle 50 o 51 della bandiera Usa (abbiamo perso il conto), e in attesa che Canada e Groenlandia facciano altrettanto. Ci apprestavamo a denunciare le macchinazioni del vicepremier domandandoci se nel favorire così smaccatamente gli interessi di una super potenza egli agisse in realtà come un agente straniero infiltrato. Nella Russia di Putin, che Salvini adora almeno quanto adora Trump, basta solo il sospetto di simpatizzare per un altro Stato perché ti sbattano in cella e gettino la chiave.
Poi, però, è stato sufficiente un rapido sguardo d’orizzonte per comprendere che il capo leghista non è affatto un traditore bensì il seguace di una corrente di pensiero assimilabile al Surrealismo di inizio Novecento. Di coloro, cioè, che esprimevano, sia con la scrittura sia con la pittura, le forze interiori dell’uomo, di cui non erano consapevoli e che non erano in grado di spiegare, dal momento che sono situate nella parte più profonda e inaccessibile della mente.
Dell’odierno surrealismo politico non mancano gli esempi. Il Parlamento europeo che approva convintamente la svolta bellicista della Von der Leyen, proprio nelle stesse ore in cui a Doha americani e ucraini trovano un’intesa per procedere a una tregua nel conflitto con Mosca. La piazza per l’Europa convocata a Roma per sabato prossimo prima come sostegno al riarmo europeo, poi come sostegno alla pace europea, poi come sostegno a entrambe le cose. Ma con la possibilità di individuare pure una terza o anche una quarta via, oppure nessuna (in ogni caso se c’è il sole una passeggiata in piazza del Popolo risulta sempre gradevole). Invece, faremmo torto al Pd se tacciassimo di surrealismo le tre opzioni sulla guerra russo-ucraina (per la pace, per la guerra, boh). Anche se gli orologi che si sciolgono di Salvador Dalí potrebbero sembrare una metafora della estrema fluidità delle mozioni Dem.
Dovremo forzatamente abituarci a un pensiero politico al di là di ogni controllo esercitato dalla ragione e fuori da ogni preoccupazione estetica e morale. Poiché il nuovo ordine mondiale si ispira, piuttosto che alla banale realtà delle cose, ai sogni, agli stati sonnambolici, alla trance medianica, all’alienazione mentale, al delirio compulsivo (i dazi trumpiani, continuamente minacciati e ritirati non sono forse pura arte contemporanea?).
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Più che a Salvini l’articolo è dedicato al PD: basta leggerlo. E in effetti la qualificazione di surrealismo calza a pennello al partito della Schlein molto più che al leghista ,il quale va molto meglio quella di scalzacani. La segretaria dice no al riarmo ? Ok, va benissimo. allora i suoi validi parlamentari votano per il riarmo e tutt’al più di astengono con molta fatica . Ricordo che si tempi di Renzi da Rignano , quando lui ordinava di cancellare l’articolo 18, tutti ubbidivano senza fiatare. Altri tempi !
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