Il leader leghista provoca: «Riprendiamo rapporti con la Russia. Elon al Quirinale? Stimolante». Con Meloni i contatti sono di nuovo ai minimi storici, a palazzo Chigi timori per un Papeete 2.0

(Stefano Iannaccone – editorialedomani.it) – Un moto perpetuo di parole, proposte, post. Matteo Salvini è come una scheggia incontrollabile, che fa sorgere un dubbio: qual è la direzione? C’è chi – nell’inner circle del vicepremier –dice che l’obiettivo sia fare un’Afd alla leghista, magari con la manina di Elon Musk, e c’è chi sostiene che punta a spostare a destra la coalizione, beneficiando del vento conservatore. A danno di Giorgia Meloni, costretta a fare da equilibrista, tra alleanze geopolitiche e tutela dell’interesse nazionale.
Un ponte per Mosca
Di sicuro l’ultima idea di Salvini ha rappresentato l’ennesimo colpo di scena di un’escalation di colpi di scena: l’appello a riprendere i rapporti con la Russia. «Non ho il cellulare di Putin. Ma bisognerà riannodare rapporti commerciali, culturali, economici, energetici Bisogna riannodare i rapporti con la Russia», ha detto il leader della Lega che del resto verso il leader del Cremlino vanta una vecchia infatuazione.
Certo, tutto dovrà avvenire «alla fine del conflitto», ha precisato. Ma resta la disponibilità a fare di nuovo scambi con Mosca, finora un tabù tra le forze politiche italiane. Ancora di più in una maggioranza a trazione filo-Ucraina: Giorgia Meloni ha sempre ribadito il sostegno a Kiev, anche al costo di entrare in frizione con l’amico, o almeno così viene presentato, Donald Trump. Antonio Tajani, nonostante la vecchia amicizia di Silvio Berlusconi con Putin, ha sempre tenuto saldo il partito in una posizione pro-Zelensky.
Per non farsi mancare niente, poi ha provato a perorare la causa di Musk per una visita al Quirinale, con lo scopo di incontrare Sergio Mattarella: «Sarebbe un incontro stimolante». Difficile orientarsi in mezzo a una sventagliata di provocazioni come l’intervento sull’agenda del capo dello Stato.
Da palazzo Chigi le mosse di Salvini sono guardate con un mix di stupore e sospetto. Si torna al quesito di partenza: fin dove vuole spingersi? La presidente del Consiglio, in privato, aveva chiesto cautela ai vicepremier sulle dichiarazioni relative alla politica estera. Ancora di più in materia di riarmo europeo. Salvini, per tutta risposta, ha ripreso l’offensiva martellante contro le armi, scendendo in piazza.
I rapporti con Meloni, che erano migliorati dopo le tossine accumulate in passato, virano di nuovo verso il negativo. Tanto che la premier ha replicato con uno sgarbo: ha sposato la causa di FI sulle tasse. Quindi, la priorità è il taglio delle tasse al ceto medio, per ora niente rottamazione delle cartelle come chiesto dai leghisti.
Papeete bis
In questo clima i meloniani di stretta osservanza ricordano che il segretario della Lega è pur sempre l’uomo del Papeete, il leader capace di far saltare il governo Conte quando era lui a dare le carte. Il timore di un bis non è del tutto escluso, benché nei ragionamenti politici da Transatlantico, alla Camera, c’è una constatazione: la strategia di Salvini finora non ha smosso i sondaggi.
I leghisti sono inchiodati intorno all’8 per cento, al massimo all’8,5. Sempre nettamente dietro a Forza Italia che è molto meno mediatica. Insomma, è il discorso che circola dalle parti di FdI, se il leghista dovesse tirare troppo la corsa, ne pagherebbe le conseguenze. Le elezioni sono più un pericolo che un’opportunità.
Con il contropiede sulla Russia, finora Salvini ha scritto solo l’ennesimo capitolo dell’opera di smarcamento del mainstream della maggioranza, che pure predica prudenza sull’Ucraina e più in generale con Bruxelles. Il leader della Lega, insomma, continua ad agitarsi su ogni spazio politico possibile. Colpo dopo colpo, ha un solo intento: dimostrare la propria diversità rispetto agli alleati. Ma l’ossessione vera è Forza Italia. Ancora ieri Salvini ha bacchettato il collega vicepremier Tajani: «Rispetto le idee del collega degli Esteri, ritengo che chi ostinatamente da anni sta usando toni bellici, parlo del presidente francese, debba prestare più attenzione».
La battaglia con i forzisti si gioca su un altro territorio, quello dei satelliti. Salvini insiste nel dire che darebbe «anche domani» il servizio a Starlink di Musk, ma a fare da controcanto c’è Raffaele Nevi, portavoce di FI e interprete del pensiero di Tajani: «Conosciamo bene la posizione di Salvini. Ma occorre valutare bene e al meglio tutti gli aspetti della vicenda. Deve essere una scelta nel mero interesse nazionale e che dia garanzie al Paese».
Eppure la linea della polemica non dispiace al leader della Lega, anzi ne esce ringalluzzito. Per questo ha rilanciato il «no ai militari italiani in Ucraina» e ridato spazio a uno degli interpreti del radicalismo salviniano, il senatore Claudio Borghi che su Macron ha associato il sostantivo “matto”: «Scherzare con guerra, missili e cose di questo tipo per riguadagnare consensi in patria è oggettivamente un po’ da matti». Ma la follia di questi tempi è un po’ ovunque.
Salvini non sa più come recuperare consensi, ma più si agita e più affonda… 😁
https://www.open.online/2025/03/10/sondaggio-swg-tgla7-10-mar/
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Gli orologi rotti segnano l’ora giusta 2 volte al giorno.
Salvini 1a ora (anti riarmo) e 2a ora (pro Papeete… magari 🙏🏻): azzeccate! ⏰
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Attribuire una logica alle acrobazie verbali di un idiota in affannosa carenza di consensi, e’ apologia di reato.
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In un’ eventuale quanto poco probabile tornata elettorale anticipata penso che riuscirebbe meglio di Renzi nel perdere voti e sarebbe la sua fine politica cosa che il soggetto politico sa’ bene.Questo governo camperà legittimamente tutta la legislatura e non è un bene per gli italioti🤔
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Il personaggio fa notoriamente ribrezzo a chiunque abbia letto un libro in vita sua o fatto un viaggio all’estero per conoscere altre culture , tuttavia il fatto che si dovranno riallacciare i rapporti commerciali con la Russia è una verità. Del resto abbiamo sentito per giorni che i boia libici ci stanno bene per l’interesse dello stato, perché Putin non avrebbe diritto a vederci di nuovo il suo ottimo gas a buon mercato?
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Salvini ha pienamente ragione in questo caso.
Certo lui lo fa non per spirito di filantropia, lo fa perchè ha ricevuto soldi dalla Russia, dalle varie associazioni “conservatrici”, chiamiamole cosi ( con buna pace di chi definisce gli ucraini Ukronazi, come se l’entourage di Putin fosse costituito da discepoli di Che Guevara).
Riuscisse in un’impresa del genere sarebbe letteralmente inondato di soldi.
Il risultato sarebbe auspicabile, il movente decisamente no.
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Se ucronazi, a maggior ragione RUSSONAZI ( You remember Cecenia ? )
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Che Zelensky sia teleguidato da elementi della destra nazionalista ucraina è fuori discussione; ma ciò non toglie che anche in Russia le cose non vadano diversamente;
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Scheggia corrotta.
Ormai salvini non fa più il politico da anni (alla renzi). Ormai è un testimonial (del ponte, delle centrali atomiche …).
Funziona pochissimo ma costa evidentemente anche poco, e lui compensa diversificando.
Anime in saldo.
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Comunque e’ sempre meglio che lavorare, no ??
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Se uno non ha una dignità da difendere in dotazione sì, sennò no, diventa faticosissimo. Come la picerno del resto. Ma tu lo sai bene e parli a ragion veduta, vero?
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Non so se tu sia parente di Salvini, anche se una certa carenza di logica lo lascerebbe sospettare, per certo io non ho niente da spartire con la Picerno, quindi evita pure di berciare di dignita’ altrui, cialtrone.
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