E’ morto Carmine Gallo, il super poliziotto arrestato per i dossier illegali

(di Ilaria Carra, Rosario Di Raimondo – repubblica.it) – Era agli arresti domiciliari dal 25 ottobre 2024. Accusato di essere al vertice di un’organizzazione criminale che realizzava dossieraggi illegali. È morto a 66 anni Carmine Gallo, il “super poliziotto” che dopo una carriera nello Stato era passato a fare l’amministratore delegato dell’agenzia investigativa “Equalize”, al centro di un’inchiesta della procura di Milano. Dalle prime indiscrezioni, il decesso sarebbe avvenuto nella notte. Un malore mentre dormiva.

“Sono un servitore dello Stato”

“Non mi mettete in difficoltà, non posso dire nulla, c’è il mio avvocato”, disse lo scorso ottobre, appena dopo l’interrogatorio con il gip e a poche ore dall’arresto. Si era avvalso della facoltà di non rispondere rilasciando però dichiarazioni spontanee. A chi gli diceva di essere sorpreso nel vederlo in tribunale nella veste di indagato, rispondeva: “È la vita”. Aggiungendo: “Sono un servitore dello Stato, dimostrerò la mia innocenza”.

“Ho commesso errori, me ne rendo conto”

“Sì, ho sbagliato, ho commesso degli errori, me ne rendo conto. I dossier? Me li chiedeva anche Pazzali, una ventina, lo aggiornavo ogni giorno”, aggiunse invece il successivo dicembre davanti al pm Francesco De Tommasi, titolare dell’inchiesta sulla banda degli hacker. Quel giorno ammise “attività illecite”, si assunse la “responsabilità” di dati carpiti con metodi illegali, aggiungendo che dopo una vita in polizia voleva “collaborare” alle indagini.