Anche da questa colonna, come già Marco Palombi sul Fatto del 20 febbraio, rispondiamo alla mozione Mario Draghi “Grazie, ma no, grazie”, titolo della canzone migliore […]

(Di Daniela Ranieri – ilfattoquotidiano.it) – Anche da questa colonna, come già Marco Palombi sul Fatto del 20 febbraio, rispondiamo alla mozione Mario Draghi “Grazie, ma no, grazie”, titolo della canzone migliore dell’ultimo Sanremo. C’è ancora qualche oriundo di Marte o di Alfa Centauri che non è ancora a conoscenza del fatto che sono state proprio le politiche di austerità, di tagli alla spesa sociale, di degradazione del welfare, di bellicismo sfrenato, di mercatismo a ogni costo, di competizione tra deboli e debolissimi, di corsa al riarmo, di volete la pace o i condizionatori, cioè la quintessenza del draghismo, a portare allo stato attuale?
“Fate qualcosa”, dice Draghi espletando il suo nuovo lavoro – francamente un po’ imperscrutabile – di Super-consulente dell’Unione europea, che infatti tanto bene sta facendo a livello economico e geopolitico, suscitando gli squittii arrapati di tutta la stampa (“Draghi come il Nanni Moretti del ‘di’ qualcosa di sinistra!’”, come se Draghi fosse un artista del tutto estraneo alla politica e soprattutto come se la sinistra per Draghi e per quelli del suo Isee non fosse l’Anticristo). Prima bisognava fare tutto quello che la situazione richiedeva, whatever it takes, per salvare l’euro, cosa che in effetti è stata fatta (chiedere ai greci), usando lo spread come un caterpillar per radere al suolo ospedali pubblici, piccoli negozi, taverne e case senza boschi verticali sulle balconate.
Chissà perché, peraltro, alle elezioni del 2022 ha vinto Meloni, l’unica a non far parte del Governo dei Migliori che evidentemente era tale solo per i giornali del blocco padronale. E menomale che gli italiani, senza ascoltare Confindustria, hanno respinto la cosiddetta riforma costituzionale di Renzi, altrimenti oggi avremmo un “Senato delle Autonomie” pieno di amministratori locali di FdI dotati di immunità (non solo quelli ancora a piede libero, quindi, ma anche quelli in galera o ai domiciliari per ‘ndrangheta). Per tornare a Super-Mario e al suo Super-consiglio all’Europa di fare qualcosa: noi che abbiamo sempre ritenuto il banchiere uno sfornatore di frasi fatte, tipo quella che “non c’è alternativa alla vittoria dell’Ucraina sulla Russia” (che invece, come s’è visto, c’era), siamo sobbalzati quando l’abbiamo sentito dire che l’Europa non cresce, contrariamente a quanto si legge sulle previsioni ufficiali dell’anno scorso della stessa Ue, peraltro già consigliata da Draghi. (Noi, per non saper né leggere né scrivere, metteremmo qualche sanzione alla Russia).
Che poi finita una crisi, ci si dimentica tutto e subito.
Per esempio, qualcuno ha avuto notizie dall’Afghanistan ultimamente?
No? Nuovo documentario NL, praticamente una produzione televisiva su YT.
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se fosse il fenomeno come qualcuno crede, non saremmo in queste condizioni.
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“Fenomeno” ha 2 significati, come sostantivo può essere anche malevolo.
C’è poi il sostantivo ironico ma quello è meglio usarlo per parecchi della classe dirigente e relativi giannizzeri della carta stampata.
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Beh ma di che ci meravigliamo?
draghi ( scritto religiosamente con la minuscola) è solo un delinquente che opera da ben 30 anni ( erano i tempi del britannia) per distruggere le nazioni europee e in particolare la nostra, portandola da essere tra le prime 10 potenze economiche mondiali (1997) a un paese del secondo mondo che ormai se la gioca con altri sfigati per non essere retrocesso nel terzo.
Ovvio che è sempre stato stimato dai suoi amichetti e complici di Bruxelles, un pò meno ovvio che una marea di itaglioti imbecilli abbia gongolato quando ce lo siamo beccati come pdc , seriamente convinti che con lui saremmo tornati ai grandi fasti del pre-2002.
In altre parole è un pò come se una coppia di genitori assumesse come baby sitter un pedofilo di comprovata esperienza.
In un Paese normale arresterebbero sia il pedofilo che i genitori, noi invece gli abbiamo ( e qualcuno continua ancora a farlo) steso un tappeto rosso.
Poi, anche se su quel tappeto ci ha mandato a K.O. praticamente al primo round ( vedi pacem et conditionatores), anziché passare da Norimberga per un equo processo è stato preso come “consulente” di Bruxelles nella speranza che anche da quella posizione riesca ad affossare ancora un pò questo già ormai sfigatissimo continente.
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