La Germania vira a destra, Meloni in bilico: il voto tedesco divide il centrodestra italiano tra europeisti e sovranisti

(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Le elezioni in Germania hanno ridisegnato gli equilibri politici interni, confermando il declino della Spd e l’avanzata dell’estrema destra di Afd. Il risultato più concreto, però, non sta a Berlino, ma a Roma. Perché il voto tedesco ha riacceso le fratture nel centrodestra italiano, mettendo in difficoltà Giorgia Meloni, costretta a barcamenarsi tra le spinte di Salvini e le resistenze di Forza Italia.
La Germania virata a destra e il collasso della Spd
I numeri sono impietosi per i socialdemocratici tedeschi: con il 16,5% dei consensi, Olaf Scholz registra la peggior sconfitta nella storia della Spd. Eppure, per il paradosso della politica, i socialdemocratici finiranno comunque al governo, unendosi alla Cdu di Friedrich Merz in una riedizione della Grande coalizione. Il vincitore, infatti, è Merz, che con il suo 28,5% ha strappato la cancelleria ai socialdemocratici senza, però, il margine necessario per governare in solitaria.
Il vero terremoto è l’avanzata dell’Afd, che ha toccato il 20,7%. Un dato storico, che fa volare l’estrema destra come secondo partito del paese, ma senza possibilità di entrare nell’esecutivo. Nonostante il consenso in crescita, nessun partito è disposto ad allearsi con il partito di Alice Weidel. Una dinamica che ha riaperto anche in Italia il dibattito sulla legittimità di una destra radicale di governo.
Le elezioni hanno segnato anche una sorpresa: la crescita della Linke, che ha ottenuto l’8,5% dei voti, grazie al traino della giovane leader Heidi Reichinnek. La sua ascesa è stata favorita dall’assenza di una vera alternativa a sinistra e dalla perdita di consensi della Spd tra gli elettori più giovani. Al contrario, il partito di Sahra Wagenknecht, nato da una scissione, ha mancato l’ingresso nel Bundestag per un soffio, fermandosi al 4,9%.
Anche il Partito Liberale (Fdp) ha subito una sconfitta pesante, rimanendo fuori dal Bundestag per la seconda volta dal 1949 con appena il 4,5% dei voti. Una disfatta che ha costretto il leader Christian Lindner ad annunciare il ritiro dalla politica.
Salvini tifa Afd, Tajani lo ferma
Matteo Salvini ha colto subito la palla al balzo. Il leader della Lega non ha mai nascosto la sua simpatia per l’estrema destra tedesca e non ha perso occasione per definire il risultato dell’Afd come “una grande notizia per la Germania e per l’Europa”. Parole che non sono passate inosservate nel governo italiano, dove Forza Italia ha immediatamente frenato l’entusiasmo leghista. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e numero uno di FI, ha preso le distanze, ribadendo che “in Germania governeranno forze europeiste, non certo l’estrema destra”.
Il botta e risposta ha reso ancora più evidente la frattura nel centrodestra italiano: da un lato Salvini che strizza l’occhio all’estrema destra, dall’altro Forza Italia che si tiene ancorata al Partito popolare europeo. Nel mezzo, Giorgia Meloni, che si trova ancora una volta a dover mediare tra gli alleati senza sbilanciarsi.
Meloni e il rischio dell’isolamento
La presidente del Consiglio si trova in una posizione scomoda. Il successo della Cdu in Germania, un partito con cui Fratelli d’Italia vorrebbe avere un dialogo privilegiato, rischia di complicare la sua strategia europea. Merz, il futuro cancelliere, è un europeista convinto, con una visione della politica comunitaria distante dalle posizioni sovraniste di Meloni. Allo stesso tempo, non ha mai nascosto il suo disprezzo per i partiti dell’estrema destra, tra cui rientrano anche gli alleati europei di Fratelli d’Italia.
Il nuovo governo tedesco avrà un ruolo chiave nella direzione dell’Unione europea, soprattutto in termini di politiche economiche e migratorie. Merz ha già annunciato che la Germania dovrà raggiungere una maggiore indipendenza dagli Stati Uniti, una posizione che potrebbe spingere Berlino a rafforzare i legami con Parigi e Bruxelles, lasciando Roma sempre più marginalizzata. Per Meloni, che tenta di tenere il piede in due scarpe tra i popolari e i sovranisti, questa non è una buona notizia.
Se il nuovo asse Cdu-Spd deciderà di spostare il baricentro dell’Unione europea verso una maggiore integrazione, Meloni si troverà sempre più isolata in un’Europa dove la destra tradizionale non è più disposta a flirtare con i sovranisti.
E se in Italia la presidente del Consiglio è ancora leader indiscussa della coalizione, il voto tedesco ha dimostrato quanto sia fragile il suo equilibrio tra Bruxelles e Roma. Salvini spinge a destra, Tajani fa da argine, e Meloni cammina sul filo, sperando di non dover scegliere troppo presto da che parte stare.
Un pugno di voti ha determinato il mancato ingresso di BSW nel Bundestag, mi spiace veramente.
Ma è il bello della democrazia: l’ SPD di Scholz (un incapace totale che ha portato al tracollo l’ industria tedesca) tornerà al governo per il bene della Germania. Ottimo.
Tuttavia la considerazione principale riguarda la efficienza dello stato tedesco: urne aperte solo per un giorno (08.00 – 18.00) e risultati il mattino seguente. Direi che almeno in questo dovremmo imparare, perché per il resto anche da noi i concorrenti con le ricette in mano sono quasi tutti largamente responsabili del disastro nazionale.
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“mi spiace veramente”
Eh no, non te la cavi con così poco.
Adesso ti becchi un bel concentrato di retorica sul “popolo che ha capito” e “ha dato un bel vaffa” a Sarah cosa.
STESSE IDENTICHE COSE CHE TU E ALTRI AVETE SCRITTO SUL M5S.
Quando il M5S perde voti: tutto il male possibile su Conte.
Se Sarah cosa fa un disastro elettorale: “mi spiace”.
La fallacia di maggioranza vale solo per Conte/M5S. Vero?
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Il BSW di Sahra Wagenknecht nasce il 26 settembre 2023 come associazione e l’ 8 gennaio 2024 come partito. È uscita da Linke, si è fatta il suo partito e il suo simbolo (BSW, appunto) ottenendo ottimi risultati nei Lander. Quasi il 5% nelle federali, dopo tredici mesi di vita. Non so se la carriera di Wagenknecht sia conclusa come afferma l’ astrologo e cartomante Toscano, mi auguro di no. Per cosa poi? Cosa ha *materialmente* fatto per meritare un giudizio così severo? Che metro? Scholz, col suo servilismo atlantista ha distrutto la industria tedesca e ha preso il 16%!!
Perciò, a mio parere, il confronto non regge: Conte non è mai stato movimentista, ha plasmato il partito a sua immagine (bella o brutta, ognuno decida come la vede), conserva un simbolo che contiene una storia completamente diversa dalla sua e, cosa assai importante, guida una forza che è nata 15 anni fa producendo risultati personali difficili da quantificare, perché il simbolo possiede un valore aggiunto.
Conclusione: Wagenknecht ha quello che si merita in tutto e per tutto, perché si tratta di farina del suo sacco; su Conte non si può dire la stessa cosa, perché nome e simbolo non c’entrano nulla col suo partito. Ma proprio nulla di nulla di nulla.
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Ancora con sta storiella del “vero movimento” e dei “veri movimentisti”?
Era il “vero movimento” quello di Grillo che dal suo camper mandava teneri messaggi a Bersani? “Votate Rodotà e si apriranno praterie di governo” era il motto post elezioni 2013.
Era il “vero movimento” quello di Di Maio e del “faremo un governo con chi ci sta” e “la nostra prima scelta è PD/Renzi”?
I “veri movimentisti” son quelli che si volevano candidare per un quarto mandato”?
Alla fine, stringi stringi, quello che non ti va è far sapere in giro che chi voti fa alleanze con i “cattivi” prima delle elezioni, ma ipocritamente ti vanno bene dopo così puoi dire che “siamo costretti per non buttare milioni di voti”. Che sia Conte, Santoro o altri non fa differenza.
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Spiace anche a me per Sahra, al netto degli errori commessi.
Ma non è il “bello della democrazia”, nel tetto minimo del 5% non c’è niente di democratico, si toglie bellamente rappresentanza a una fetta enorme di popolazione (e si spinge ancor più per il “meno peggio”).
PS rassicuro anche LadisSavi, io sono non contrario, ma contrarissimo all’astensione.
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Un pugno di voti?
Ma pensa che la loro legge elettorale è più seria della nostra, senza premio di maggioranza.
Un maggioritario che parte dalle regioni e comuni con sbarramento al 5%…poi fanno pure le coalizioni con tanto di contratto…., quindi c’è molto di più di “un pugno di voti” : c’è la serietà politica che noi non abbiamo!
Ma che te lo dico a fare!
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CDU 28% (cristiano democratici, nel primo mandato Schulz aveva preso il 57,76% dei voti)
SPD 16% (socialdemocratici)
VERDI 12%
AFD 19% (Estrema destra- ha raddoppiato i voti)
Comunque la conclusione è molto controversa. Scholz è uscito primo ma non ha soci affidabili che hanno già dimostrato di non saper trovare tra loro il minimo accordo, mentre la destra è cresciuta e può fare coalizioni sicure. È come se si fosse riformato il muro di Berlino tra le due Germanie. Non credo che siamo al momento in grado di prevedere il futuro della Germania ma spaventa la rimonta della destra non solo in Germania come in tutta Europa e l’appoggio che Trump e Musk le daranno per segnare le sorti del mondo. Ci vorranno forse dei mesi per formare il governo tedesco. Nel frattempo la vedo nera per le sorti di questa sciagurata Europa, nelle mani di leader cinici, incapaci e senza scrupoli, a parte Sanchez, indebolito tuttavia dall’indipendentismo catalano. Ancora una volta la storia insegna che le divisioni portano solo rovina e che gli uomini sono troppo egoisti per trovare reali unità. L’egoismo è la più feroce delle passioni. Ma divisi non avremo scampo e saremmo presto morti tutti).
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Infatti è cosi, Sabchez è indebolito dagli indi pendentisti catalani che lo hanno costretto a dare 1MLD di euro di aiuti a Kiev
https://iz.ru/1844236/2025-02-24/premer-ispanii-anonsiroval-novyi-paket-pomoshchi-ukraine-razmerom-v-eu1-mlrd
E lo hanno pure costretto ad andare a kiev a portarli di persona.
Che gente!
https://www.google.com/amp/s/www.lapresse.it/esteri/2025/02/24/ucraina-pedro-sanchez-e-justin-trudeau-arrivano-in-treno-a-kiev/amp/
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la definizione della Sig.ra Meloni come ” sovranista” mi ha rallegrato la giornata. In conclusione, un po’ di buonumore non guasta.
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Non ci sono più i tedeschi di una volta. La loro economia va a rotoli conseguenza di scelte scellerate anti russe e loro premiano proprio chi ne è l’ autore . Non importa se la Spd scende al minimo storico o che la Afd arrivi al 20% , la cosa certa è governeranno gli stessi di sempre .
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Ci andrei cauto col “non ci sono più i tedeschi di una volta”. Quali sarebbero quelli di una volta? Come diceva un mio amico (tedesco): “noi siamo bravissimi, forse i più bravi. ad eseguire gli ordini che ci vengono dati”.
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2.5 milioni di voti senza rappresentanza. È un.peccato mortale. Con la Linke quasi 7 milioni di voti, quasi il 14% . L alta affluenza ha inciso, ma con uno sbarramento al 5% andare da soli era un tentativo di suicidio per BSW. Riuscito.
la consolazione sarà poter protestare, ma fuori dal Bundestag. Non ho parole
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@ Ladis…. poi ,se vogliamo, potremo pure precisare che Conte fu messo nella squadra di governo come ministro, dall’allora capo politico Di M3r , se il M5s avesse preso il 41% dei voti.
Quindi un non movimentista, poi de chè, proposto a ministro!
Pertanto il Conte prof.Giuseppe aveva aderito al Movimento come candidato,avrebbe potuto anche aderire ad un altro partito.
Domanderei al Genio… perchè non ha scelto un altro partito?
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Esatto.
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