Il presidente del Pd – “Una piazza contro il governo va bene, ma con una piattaforma condivisa”

(Di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – “L’Europa ha il dovere di reagire unita alle provocazioni di Trump e finalmente svolgere un ruolo da protagonista nella trattativa che porti ad una pace giusta in Ucraina, in primo luogo nell’interesse degli ucraini”. Stefano Bonaccini, presidente del Pd, leader della minoranza, ex presidente dell’Emilia-Romagna, oggi europarlamentare, ci tiene a mantenere i toni lontani dalla polemica, ma la critica alla poca incisività dell’Europa, alle ambiguità della premier arriva forte e chiara. Così come la sua posizione per il sostegno all’Ucraina.

Presidente, cosa pensa dell’equilibrismo della Meloni, tra Trump e l’Europa?

Mi auguro che Giorgia Meloni contribuisca a ridare centralità al ruolo dell’Unione in questa sfida cruciale per il futuro della sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa stessa.

Trump e Putin stanno negoziando una pace giusta?

Una pace giusta si costruisce solo con il pieno coinvolgimento dell’Ucraina, che è il Paese aggredito, e dell’Europa, che è il continente che Putin ha inteso destabilizzare.

A Strasburgo avete votato tre risoluzioni sugli aiuti militari a Kiev. Lo rifarete a marzo?

Il nostro supporto all’Ucraina non è mai stato in discussione. L’aggressione di un Paese sovrano viola qualunque norma di diritto internazionale. Non significa abdicare alla diplomazia e alla ricerca di una pace che assicuri stabilità e ricostruzione.

Parlando di difesa europea: è giusto sfondare il 2% e oltre del Pil per le spese militari?

Non credo nella corsa agli armamenti né al fatto che i singoli Paesi europei, spendendo di più per la difesa, renderanno se stessi e il mondo più sicuri. Un semplice aumento delle spese militari, in questo quadro, significherebbe comprare armi fuori dall’Europa, principalmente dagli Usa. Credo viceversa che l’Ue debba e possa fare un balzo in avanti nella difesa comune, con una strategia che va dall’integrazione della produzione a quella della specializzazione. Ma questo è possibile solo dentro un’Europa politica, che si dota di una politica estera e che rimuove il potere di veto dei singoli stati.

Cosa pensa degli eurobond per la Difesa?

Serve un piano di investimenti comune, che non metta in contrapposizione welfare e difesa.

L’eurogruppo dem è la dimostrazione plastica che il Pd ha al suo interno posizioni diametralmente opposte. A partire dai voti diversificati sull’Ucraina.

Il pluralismo è la forza del Pd. E d’altra parte abbiamo votato praticamente sempre allo stesso modo, con una differenziazione su singoli punti che non hanno però mancato di vederci uniti nel voto finale.

Conte ha lanciato una manifestazione delle opposizioni contro il governo. Il terreno comune è molto. Ma non c’è il rischio che su questioni come la pace la piazza diventi divisiva?

Tutto ciò che può servire per mobilitare parte del paese contro questo governo può essere utile. Basta che la manifestazione abbia una piattaforma condivisa.

È d’accordo con Franceschini, quando suggerisce di fare solo qualche accordo nei collegi uninominali?

Il nostro compito è unire le opposizioni e costruire un centrosinistra nuovo e di governo. Altrimenti la destra vincerà anche la prossima volta per assenza di un’alternativa credibile e migliore.

L’ultimo a lanciare un appello a FI è stato Ernesto Ruffini. Ha ragione?

Io mi rivolgo ai moderati che credono nell’Europa, nella democrazia, nel multilateralismo. Il sovranismo porta ai dazi, ai conflitti, agli egoismi nazionali che bloccano l’Europa. Mi pare un terreno di confronto importante con una parte della società che pure non è di sinistra.

Serve un partito di centro?

Ogni contributo che venga dal centro e dalla sinistra è sempre benvenuto. Il Pd non coltiva alcuna autosufficienza e siamo pronti a confrontarci con chiunque voglia costruire un’alternativa di governo alla destra sovranista.

Vincenzo De Luca si deve fare da parte senza se e senza ma?

De Luca può e deve essere coprotagonista di una soluzione che unisca il centrosinistra in Campania per dare continuità alle cose importanti che si sono fatte e non consegnare la Regione alla destra.