Jannik Sinner evita il giudizio del Tas e si accorda con la Wada per chiudere il caso Clostebol con 3 mesi di squalifica. Sarà agli Internazionali di Roma. La Wada riconosce che non c’è stata intenzionalità né desiderio di trarre vantaggio dalla sostanza. Binaghi: «Ingiustizia, ma finisce un incubo»

(di Gaia Piccardi – corriere.it) – DOHA L’appuntamento per l’intervista delle 14.30 è rimandato. Jannik is late, dice l’uomo dell’Atp. Un minuto dopo, capiamo perché. Dopo essersi allenato per una settimana in Qatar per giocare da testa di serie numero uno l’Atp 500 di Doha (sarebbe stata la sua prima volta), Jannik Sinner è già ripartito: non parla, non giocaIl motivo: il team legale del leader del ranking mondiale ha patteggiato con la Wada una squalifica di tre mesi per il caso Clostebol, la data di inizio dello stop è già alle spalle. 9 febbraio, domenica scorsa. 

La decisione: niente scontro al Tas

Gli avvocati di Sinner hanno ritenuto di non andare allo scontro con l’Agenzia mondiale antidoping per il caso Clostebol, l’appuntamento sarebbe stato il 16 e 17 aprile davanti ai tre arbitri del Tas, un passaggio delicatissimo per dimostrare di aver fatto tutto il possibile (e oltre) per evitare il contagio della sostanza proibita, trovata nelle urine del giocatore in due occasioni, il 10 e il 18 marzo 2024. Finisce un incubo. 

Binaghi: «Si conclude una vergognosa ingiustizia»

«Il primo pensiero è per il ragazzo: si conclude qui una vergognosa ingiustizia — esulta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi —, l’accordo tra le parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza. E gli consente di pianificare, finalmente, il futuro».

Quali tornei salta e quando torna

Saltano Doha, i Master 1000 di Indian Wells e Miami, Montecarlo e Madrid. Il ritorno in campo, scontati i tre mesi, potrà avvenire dal prossimo 4 maggio, in tempo per partecipare, da eroe, agli Internazionali d’Italia del Foro Italico. Sono salvi i restanti tre Slam della stagione: Parigi, Wimbledon e New York da campione in carica. E Jannik potrà difendere il titolo delle Atp Finals a Torino, a fine anno. Un danno minimo, lo stop; un trionfo su tutto il resto della linea. Rientrerà nel circuito da numero uno, con la coscienza pulita come l’ha sempre avuta, e la consapevolezza di essersi lasciato alle spalle la storia più brutta della sua vita.

La decisione nelle ultime 48 ore

L’accordo tra Wada e i legali di Sinner ha preso alla sprovvista anche il barone rosso. La decisione è maturata nelle ultime 48 ore, mentre Sinner era a Doha, convinto di debuttare nel torneo lunedì o martedì. Un precipitare felice degli eventi, che gli ha strappato il primo vero sorriso da molto tempo a questa parte e l’ha indotto a mandare un messaggio al presidente della Federtennis: «Grazie Angelo per essermi stato accanto e avermi sostenuto in tutti questi mesi».

Cosa dice l’accordo

L’accordo prevede che Jannik si assuma una quota di responsabilità per gli errori commessi dai suoi collaboratori dell’epoca, il preparatore atletico Umberto Ferrara che acquistò lo spray al Clostebol in una farmacia di Bologna e il fisioterapista Giacomo Naldi che gli praticò vari massaggi dopo essersi somministrato il prodotto contaminato sulla ferita a un dito, trasmettendolo al giocatore. Viene riconfermato l’assunto, dopo la sentenza di proscioglimento del tribunale indipendente Sport Resolutions, che l’azzurro non aveva alcuna intenzione di trarre vantaggio dalla sostanza, men che meno che l’abbia assunta intenzionalmente. 

Il comunicato di Sinner: «Accetto di essere responsabile del mio staff»

«Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e capisco che le regole della Wada servano a tutelare lo sport che amo — il commento di Sinner —. Su queste basi accetto la sospensione di tre mesi. Questa situazione incombeva su di me da quasi un anno e si rischiava di avere la conclusione solo a fine anno». Una liberazione, di più: una rinascita.

Il comunicato della Wada: «Nessuna intenzionalità»

La Wada riconosce non c’è stata intenzionalità nell’assumere la sostanza o desiderio di trarre vantaggio, ma sottolinea come Sinner sia responsabile della negligenza del suo staff. Questo il testo integrale del comunicato dell’Agenzia Mondiale Antidoping.