
(ilfattoquotidiano.it) – Il direttore Marco Travaglio ha commentato canzoni e contenuti del Festival di Sanremo assieme a Claudia Rossi. La prima stoccata è stata indirizzata verso Roberto Benigni e la satira politica, grande assente sul palco dell’Ariston, assenza aggravata, secondo Travaglio, proprio dal comico toscano: “Se qualcuno pensa che il Benigni di oggi sia satira non sa cos’è la satira. Satira era il Benigni dell’80, il Benigni che limona con la sua fidanzata dell’epoca, il Benigni che che parla di Wojtylaccio e poi sparisce dal Festival per diversi anni, quello di adesso è un corazziere“.
E, continua: “Uno che fa le veci di Mattarella che dà la solidarietà a Mattarella a nome di tutti, quindi anche a nome mio che non solidarizzo affatto con Mattarella, perché secondo me un Presidente della Repubblica dell’Italia, cioè del principale alleato del nazismo, che si permette di paragonare la Russia al Terzo Reich, diciamo che l’ha fatta grossa, nel senso che la Russia ha messo 28 milioni di morti per sconfiggere il nazismo. Noi stavamo coi nazisti fino a quando ci sembrava che vincessero, poi abbiamo anche voltato gabbana, quindi è un paragone storico assurdo. Rispetto al quale penso che Mattarella sia riuscito nella difficile impresa di dare ragione alla portavoce del Ministero degli esteri russo”.
Poi conclude: “Direi a Benigni parla per te dì a nome mio no a nome di tutti perché per fortuna c’è ancora chi pensa con la sua testa e non con la testa di Benigni. Non c’era nessuna satira e nessuna comicità, purtroppo sono diversi anni che Benigni non fa mai ridere, la satira non è obbligata a far ridere, ma non c’era nemmeno la comicità, non si rideva nemmeno. Meno male che almeno la comicità l’hanno salvata. Frassica e Geppi Cucciari”.
Peskov ha ragione anche in tanti altri casi ma Benigni ha sempre torto dalla ” Vita è bella ” in poi . Ce l’ ha con i russi da allora, quanto gli tolse l’ entrata nel campo di Ashwitz come liberatori per regalarla agli americani, così, giusto per leccarserli per l’Oscar. Ma Mattarella cosa aveva fumato ?!
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Benigni, ma ve lo ricordate quando mise le mani addosso alla Carrà e poi venne quasi alle mani con Japino?
Adesso è un corazziere? Ma perché, quando nel 2002 non disse una parola su Berlusconi ma si mise a parlare della Divina Commedia, come era?
E quando andò a Sanremo a difendere la costituzione più bella del mondo, salvo poi nel 2016 ritrovarsi d’accordo con Renzi per stravolgerla?
Preferisco ricordarlo come era ai tempi di Conte e della sua donna.
Conte siamo alla fine, Conte siamo alle soglie, mi piace la tua moglie e non ne posso più.
Ps e comunque sia, mi è sempre più piaciuto Nuti di Benigni, me lo sentivo a pelle che Robertino era un falsone e paraqulo già tanti anni fa.
E poi rideva troppo per essere un comico. Qui invece siamo nel 1981.
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Ricordo che nell’ottobre 2016, a Roma, era in ritardo a un comizio dei favorevoli al SI di R. Saltando la coda a un semaforo rosso, risalì la strada contromano. La Polizia locale lo fermò, lo multò di 163 € e gli tolse la patente obbligandolo a rifare l’esame. In quell’occasione i giornali riportarono di un acceso diverbio con gli agenti che furono inflessibili. L’intero episodio fu penoso e votai NO con maggiore entusiasmo.
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Ahahaha Peccato che non c’era una troupe a seguirlo!
Come era quella frase? Il problema di Palermo è il TRAFFICO!
Ovviamente vale anche a Roma!
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Che vogliamo aggiungere… ?!?
👏👏👏👏👏
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