L’azienda straccia l’accordo dopo le prime indiscrezioni sui potenziali abusi commessi

I protagonisti della vicenda: a sinistra Francesco Cancellato, a destra Luca Casarini

(FLAVIA AMABILE, GRAZIA LONGO – lastampa.it) – ROMA. Si complica il giallo degli italiani spiati attraverso il software Paragon. La vicenda si infittisce con un nuovo elemento. Il quotidiano The Guardian rilancia infatti la notizia che il governo italiano ha smesso di usare Paragon. E anche l’israeliano Haaretz rilancia: «Forze di polizia e servizi italiani sono tra i clienti di Paragon»Ma la presidenza del consiglio, nella nota di ieri sera, in cui smentiva di aver mai spiato giornalisti e attivisti non ha rivelato di aver usato Paragon.

E da Toronto, John Scott Railton, senior researcher di Citizen Lab che sta indagando sul caso afferma: «La notizia che è stata diffusa da The Guardian mette il governo italiano in una posizione scomoda visto che ha negato di essere a conoscenza di questa vicenda. È chiaro che gli italiani meritano un’indagine approfondita su quello che è accaduto. Noi ricercatori andiamo avanti nel nostro lavoro. Non è insolito che i governi inizino negando quando emergono scandali che riguardano lo spyware. Sono molto curioso di sapere quale sarà il loro prossimo passo».

Secondo quello che riporta il Guardian, Paragon che vende i suoi servizi di spyware a clienti governativi per aiutarli a proteggere la sicurezza del Paese ha sospeso già venerdì scorso il contratto con l’Italia per una forma di «estrema cautela» quando sono iniziate a circolare le prime indiscrezioni sui potenziali abusi commessi.

La decisione di cessare definitivamente il contratto è stata presa mercoledì (ieri) dopo l’annuncio dell’intromissione negli apparecchi di Luca Casarini Francesco Cancellato perchè – prosegue il Guardian – Paragon si è resa conto che l’Italia non ha rispettato le condizioni previste nel contratto stipulato.