L’emergenza Covid – Indagini al tribunale dei ministri una è pendente

(Di Alessandro Mantovani – ilfattoquotidiano.it) – Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi nel febbraio 2021, ma ancora riceve comunicazioni giudiziarie del procuratore di Roma Francesco Lo Voi, che lo avverte della trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri per vicende risalenti a quando era in carica. “Questi sono due avvisi firmati da Lo Voi: uno è arrivato nel 2023, uno è più recente ed è arrivato nel 2024”, ha detto il presidente del M5S, sventolando i due documenti nello studio di Porta a Porta. Somigliano molto, non solo per l’identica firma, a quello mostrato da Giorgia Meloni nel video diffuso da Palazzo Chigi il 29 gennaio, dopo che il procuratore ha notificato a lei e a mezzo governo l’ipotesi di favoreggiamento e peculato per la protezione accordata al presunto torturatore libico Najeem Osama Almasri Habish. Invece di consegnarlo alla Corte penale internazionale, che aveva emesso un mandato d’arresto eseguibile in Italia, il governo l’ha riportato a Tripoli con un volo di Stato. L’indagine, se ci sarà davvero, deve ancora iniziare.
“Il primo mi è arrivato durante il periodo Covid, e l’altro anche se più recente riguarda sempre quelle vicende”, ha raccontato Conte, ieri ospite di Bruno Vespa anche a Cinque Minuti e di Giovanni Floris a Di Martedì su La7. “Io sono stato presidente del Consiglio – ha ricordato –, non mi sarei mai permesso di fare un video per scagliarmi contro un magistrato che fa il suo dovere, era un atto dovuto. Io ero molto impegnato, eppure queste cose mi hanno assorbito in un momento in cui tutte le mie energie dovevano essere concentrate per salvare il Paese. Mi ha mai sentito dire nulla? Non mi sono mai sentito sopra la legge”. Giorgia Meloni, invece, nel filmato ha preso di petto il procuratore di Roma, “quello del fallimentare processo a Matteo Salvini, ha detto, riferendosi ai trascorsi di Lo Voi a Palermo. “Ha fatto un video in cui ha accusato il procuratore Lo Voi, quasi fosse una toga rossa, quasi fosse responsabile di un’azione politicizzata – ha calcato la mano Conte, alludendo alla collocazione del magistrato nella corrente di destra delle toghe, Magistratura indipendente –. Significa sentirsi un intoccabile, non lo possiamo consentire: la legge è uguale per tutti, soprattutto per il presidente del Consiglio”.
È del 28 ottobre 2024 l’ultimo avviso mostrato da Conte in tv. La giustizia in effetti ha i suoi tempi, incomprensibili ai più. Si riferisce infatti a un’ipotesi di violenza privata datata 31 gennaio 2020, il giorno della dichiarazione dello stato di emergenza deciso dopo la scoperta dei primi casi di Covid-19 in Italia, due turisti cinesi a Roma. Il procedimento è ancora pendente, a differenza del caso Meloni/Almasri il procuratore Lo Voi ha informato Conte anche di aver chiesto l’archiviazione, sulla quale però la decisione spetta sempre al Tribunale dei ministri.
Conte per il Covid ne ha ricevuti a pacchi di esposti, con relativa iscrizione nel registro degli indagati, come del resto il ministro della Salute dell’epoca, Roberto Speranza, che ne ha parlato proprio ieri con il Fatto Quotidiano. Spesso i mezzi di informazione non hanno neppure saputo della trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri, le notizie sono uscite solo a procedimenti archiviati.
Quello arrivato nel giugno 2023 (e già archiviato) e portato ieri in tv da Conte ipotizzava una serie di reati più lunga dell’elenco del telefono, per chi se lo ricorda: sequestro di persona, usurpazione di potere politico o di comando militare, attentato contro i diritti politici dei cittadini, attentato contro la Costituzione dello Stato, abuso e rifiuto di atti di ufficio, omicidio colposo e lesioni personali variamente aggravate. Una volta Conte è stato avvisato anche per peculato, la stessa ipotesi di reato formulata a carico di Meloni e dei suoi ministri per l’aereo di Stato che ha riportato a casa Almasri: era per la scorta che l’allora presidente del Consiglio avrebbe utilizzato nel 2020, indebitamente, per proteggere la sua compagna Olivia Palladino da una troupe delle Iene. L’esposto era firmato da Roberta Angelilli, oggi vicepresidente della Regione Lazio sotto le bandiere di Fratelli d’Italia
Purtroppo è inutile con questa destra dar conto di fatti incontrovertibili: “Non audiunt qui non volunt.”…
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Oggi, Giuseppe Conte, a mezzogiorno (di fuoco), inchioderà due ministri fondamentali alle loro responsabilità. Piantagrane e Trinchetto diranno una sequela di fesserie insostenibili, ma necessarie per tentare di tenere in piedi ancora per qualche tempo Giorgia detta Giorgia ora nota anche per essere l’ amichetta di un boia. Qualunque cosa dicano, infatti, non potranno mai giustificare il fatto che lo stato non ha dato seguito a un mandato di cattura valido. Un ricercato internazionale lo si arresta comunque e perunque. Un ricercato internazionale non può essere espulso perché lo stato ha un solo dovere e obbligo: assicurarlo alla giustizia. Tutte le presunte argomentazioni (comprese quelle di Minniti) buttate sul tavolo in questi giorni non hanno senso. Uno stato può fare porcate (ma gli autori ne sono sempre responsabili) se nessuno le conosce. Se il generale libico diventa ufficialmente un boia, non si hanno più le giustificazioni fittizie per fare gli gnorri .I melonisti non lo hanno tenuto in gattabuia per una loro personale ragione di governo (hanno vinto le elezioni puntando tutto sulla paura della straniero, mentre sopravvivono ancora sempre e solo sulla medesima paura, visto che la loro azione di governo è risultata un totale sfacelo). Non esiste un atto politico illegale. Se lo si ammette non è più un atto politico ma d’imperio. Uccellati i due ministri, toccherà a Giorgia rispondere alle interrogazioni degli unici rappresentanti della nazione, i parlamentari. Il governo di fatto comunque non sussiste più.
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Segnalo alle 12:15 Piantedosi alla Camera:
https://www.youtube.com/live/Cnjs83yowUM?si=TknKwSY03mwxi9U-
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Conte da Floris
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Conte a “Porta a Porta”.
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… e a “5minuti” di Vespa:
En plein!
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“Conte per il Covid ne ha ricevuti a pacchi di esposti”
Mi ricordo in quel periodo che, riportandolo da La Verità, qualche simpaticone della controinformazione titolava:
“CLAMOROSO! MEZZO GOVERNO INDAGATO!”
A seguire lo sfogatoio di “quelli che hanno capito e non si fanno fregare” verso i “furfanti”.
Probabilmente non esiste nessun governante/amministratore che non sia mai stato indagato a seguito di denunce. Ne ricevono a decine o a centinaia.
Si si, proprio “clamoroso”, come no!
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Come diceva Totò signori si nasce e Giuseppi lo nacque👍
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