La presidente della Sardegna – “Niente federatori o contenitori, gli elettori non vogliono ammucchiate”

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Un mese dopo l’ordinanza del collegio regionale di garanzia che l’aveva dichiarata decaduta, si è presentata davanti al Consiglio sardo per rivendicare che di passi indietro non ne farà, anzi: “C’è chi attraverso un procedimento amministrativo vuole stravolgere l’essenza del governo regionale modificando il risultato elettorale, quindi il voto dei sardi”. Alessandra Todde, prima presidente regionale nella storia del M5S, è in trincea.
Lei è stata durissima verso la decisione di un collegio composto anche da magistrati. Proprio in tempi in cui il governo attacca i giudici ogni giorno e Giorgia Meloni li accusa di “voler governare”. I magistrati sono un problema anche per il centrosinistra?
Parliamo di casi completamente diversi. Io ho totale fiducia nei giudici, tanto è vero che porterò il mio caso in un tribunale. Ma quello a cui sono stata sottoposta non è stato un giudizio, bensì la decisione di un organo amministrativo, presa da un collegio che peraltro si è spaccato sulla decisione. Le destre invece attaccano i giudici come arma di distrazione di massa per nascondere il nulla su bollette e sanità, e tengono al proprio posto una ministra rinviata a giudizio.
E perché allora qualcuno vorrebbe “stravolgere” l’esito del voto?
Io non sono complottista. Però l’atto suscita molte perplessità, anche perché secondo i miei legali è privo di motivazioni giuridiche. E poi mancavano le due condizioni per dichiararmi decaduta, cioè la mancata presentazione della rendicontazione e il superamento del limite di spese elettorali. Dopodiché a decidere sulla decadenza può essere solo il Consiglio regionale. Le norme sono chiare.
Per il suo sfidante nelle Regionali Paolo Truzzu (FdI) la legislatura è “politicamente morta”. Viste certe tensioni nella maggioranza, ha torto?
Le tensioni ci sono quando si discute di temi concreti, ma il clima reciproco è ottimo e tutti vogliono portare avanti il nostro lavoro. Detto questo, Truzzu forse vive in una realtà parallela. Oggi (ieri, ndr) ho elencato alcune delle cose che abbiamo realizzato nel primo anno di giunta: sono 25 punti, e si va dalle bonifiche della Maddalena e dall’accordo su 1,7 miliardi di fondi per la coesione e sviluppo, alla lotta alla speculazione energetica e alle 170 delibere per la sanità.
Avete anche riaperto un termovalorizzatore, provocando l’ira dell’eurodeputato del M5S Dario Tamburrano. Proprio voi, che non volete l’inceneritore a Roma.
Anche qui parliamo di casi totalmente differenti. A Roma il termovalorizzatore non l’hanno ancora costruito. Io invece mi sono ritrovata con un impianto che doveva riaprire nel 2016, per cui sono stati già spesi oltre 40 milioni. Se l’avessi fermato avrei buttato tantissimi soldi pubblici e avremmo dovuto aprire altre discariche. Ora lavoreremo a progetti alternativi come una filiera per il riciclo, ma ci vuole tempo.
Resta una ferita, no?
Avevamo spiegato tutto nel programma. E parlamentari che conoscono la materia come Sergio Costa e Ilaria Fontana mi hanno chiamata e hanno capito la coerenza della nostra gestione. Se poi qualcuno vuole alimentare polemiche, faccia pure.
Dario Franceschini ha proposto di marciare divisi per battere le destre. L’idea è piaciuta a Giuseppe Conte, a Prodi e a tanti dem molto meno. A lei?
Per essere credibili di fronte agli elettori bisogna rendere compatibili le differenze reciproche. I cittadini non vogliono ammucchiate o alchimie. Questo lavoro preventivo lo abbiamo fatto in Sardegna e in Umbria, e abbiamo vinto.
Ma lei è favorevole a coalizioni?
Sì, ma a patto che non ci siano federatori o partiti egemonici, e neanche contenitori dove annacquare le forze politiche. Anche io voglio costruire un’alternativa al governo Meloni, ma il M5S ha un’identità precisa, che va difesa.
L’idea di un nuovo Ulivo non la convince…
Sarebbe proprio quel tipo di contenitore che non voglio.
Oltre che spettegolare sui 5S,
che altro fa nella vita il signor Decarognis?
ruma nei bidoni della spazzatura di fronte casa di Conte?
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“C’è chi attraverso un procedimento amministrativo vuole stravolgere l’essenza del governo regionale modificando il risultato elettorale, quindi il voto dei sardi”
Tutta la vicenda sembra un po’ ballerina, d’accordo. Ma quel che colpisce è che le risposte dei politici, di qualunque parte, persino di quella che vede schierati censori ed inquisitori a prescindere (5S) son tutte uguali quando gli tocca.
E questa non è meno uguale delle altre.
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No, io la vedo in un altro modo: il senso di quella frase non è uguale agli altri come dice lei, soprattutto nel contenuto perchè in questo caso si vorrebbe destituirla per un vizio di forma quando ha ottenuto un consenso popolare che prescinde da quel vizio. Non crede?
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Se le cose stanno come descritto, non è un vizio di forma, va una violazione della norma che regola la materia. Magari veniale, magari fatta pensando che non si trattasse di nulla di illecito, ma tale.
Quello che intendevo è anzitutto l’abitudine di assolversi da soli. E poi quello di fare riferimento al consenso come se fosse la liberatoria per qualsiasi vicenda li riguardi.
La Todde ha fatto esattamente questo come tutti gli altri con quell’affermazione (posto che sia autentica). In virtù del partito di cui fa parte, che non perde occasione per marcare la differenza con gli altri, un risposta diversa e meno istintiva le sarebbe stata meglio addosso.
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Ancora no, non ha capito proprio. Quello che intende non è autoassoluzione perché votata da una maggioranza ma la stupidità dell’idea per la quale dovrebbe essere invalidato un consenso per un VIZIO DI FORMA perchè quello era, quando questo non avrebbe influenzato in qualsiasi modo quel consenso. Non è difficile da capire, almeno per chi ha ancora un minimo di onestà intellettuale.
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X Mario:
tu sei sempre il solito tr0llone destromane, non varrebbe nemmeno la pena di risponderti ma devo collaudare l’affidabilità della tastiera e tanto vale farlo così.
Quello che ha detto la Todde è chiarissimo:
1- non esiste, ripeto NON ESISTE un motivo valido per la decadenza tra gli elementi contestati a norma di regolamento
2- si è rivolta alla magistratura per fare ricorso, invece di farsi votare una salva-Todde in parlamento.
3- aggiungo che tra i 7 presunti magistrati ce ne sono due in chiarissimo conflitto d’interessi, parenti stretti di candidati di partiti d’opposizione all’amministrazione Todde. Almeno potevano astenersi ma se l’avessero fatto questa pagliacciata non l’avrebbero tirata fuori, io non starei a rispondere ad un tr0llone come te e tu anziché postare cagate in questa sezione avresti passato miglior tempo a pipparti davanti ad una foto di Gioggia in costume da bagno:
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Non si è limitata a dire la frase che hai riportato, ma ha argomentato.
Oltre al fatto che i giudicanti non erano tutti d’accordo sulla richiesta di revoca, lei dice che la revoca non è contemplata come punizione per l’errore che le viene attribuito. Se ha ragione, ha ragione anche su ciò che tu hai riportato.
E’ diverso da chi si limita ad accusare i “giudici comunisti” senza argomentare o, peggio ancora, facendo insinuazioni prive di fondamento.
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A chi tocca, tocca.
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Brava Todde ,avanti così.
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Certa gente che commenta senza sapere un emerito, dovrebbe SOLO TACERE e infilare la testa nel luogo che gli compete: il cesso.
Grazie, Spervie’, per avergli risposto tu…ero pronta a coprirlo di m., stante che non avrebbe notato la differenza, essendo costituito della stessa materia.
Come già ebbi a scrivere:
La Regione Sardegna non ha acquisito l’articolo 15 che tratta della decadenza, quindi tutto il resto ⤵️è pour parler.
La decadenza riguarderebbe solo i consiglieri, la Todde è Presidente della Regione.
I due casi per cui la decadenza è prevista sono stati esclusi (ESCLUSI) in questo caso.
La bolletta di 135 €( mi pare) è giunta DOPO la rendicontazione.
La sua rendicontazione non necessitava di mandatario perché NON riguardava soldi pubblici.
… Serve ALTROOOO!?!?!?!
E ora, velocemente… ➡️🚽
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