L’atto nei confronti del governo presentato alla Procura di Roma: sotto accusa le condotte che hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia

23 gen 2025

(corriere.it) – Una vittima e testimone delle torture del generale libico Osama Almasri ha presentato alla Procura di Roma una denuncia per «favoreggiamento» per «le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni che – a suo dire – hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia». Lam Magok Biel Ruei ha depositato l’atto redatto dall’avvocato Francesco Romeo. 

Nella denuncia di Lam Magok, ospite di una struttura di Baobab Experience, si sottolinea come «l’inerzia del ministro della Giustizia, il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno, con l’immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all’arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico».

«Esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che – secondo Francesco Romeo, legale di Lam Magok – dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell’operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l’adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione. In quello stesso comunicato si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l’arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza».