Non è più garante del M5s e non ha più il contratto da 300 mila euro con il partito di Conte, così il comico cerca soldi per tentare di rilanciarsi, sperando in un colpo di scena. Un tour in estate

(Simone Canettieri – ilfoglio.it) – Se è vero – come dice chi lo conosce bene – che più Giuseppe Conte più si rafforza all’interno più si indebolisce all’esterno, sono in molti a notare il silenzio del suo ex nemico, l’ultimo e più importante di una lunga teoria di avversari interni mandati ko: Beppe Grillo, già l’elevato e ora (politicamente) sotterrato. Il fondatore affondato oscilla come un pendolo: scatenare la guerra sul simbolo del M5s significa rinunciare alla malleva, lo scudo legale davanti alle cause. Tema sensibile per il comico genovese che nel dubbio si è messo alla caccia di sponsor. Ma anche di finanziatori e filantropi. Manda mail per vendere spazi sul suo blog, partecipa alle fiere sull’Ambiente, come quella di Ecomondo a Rimini, per tessere relazioni.
Senza più il contratto con il M5s per la comunicazione (300 mila euro annui), Grillo cerca aria – e grana – per avere agibilità politica, accarezzando un eterno ritorno sempre più complicato. Il suo commiato al M5s è datato 9 dicembre, al termine della seconda votazione degli iscritti che confermò l’esito della prima: bye bye garante. Eccolo Grillo, l’uomo degli anni 10 della politica italiana, che in un fotomontaggio recita il finale del film “Truman show”. “Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte”, la didascalia apparsa sotto la foto pubblicata dal blog. Strumento una volta fondamentale per i destini del paese e ora ridotto a una specie di “Focus”, nel senso della rivista scientifica, con approfondimenti molto laterali. Apertura della home page di ieri: “Agricoltura senza veleni, la rivoluzione delle papere”. Oppure: “L’app svedese che ti paga per segnalare chi parcheggia male”. E ancora, per il ciclo i grandi amori non conoscono crisi: “Cina e cambiamento climatico: il gigante verde che il mondo non può ignorare”. Niente di performante. Motivo per il quale, l’ormai ex Sacro blog non tira più se non fra gli appassionati di teorie economiche e ambientali alternative quanto suggestive.
Ma era davvero già tutto previsto? Possibile che Grillo, il bucaniere feroce, si sia messo l’anima in pace? Chi è molto vicino a Giuseppe Conte, e ne ha curato anche l’ultima battaglia legale, apprezza “l’uscita di scena dignitosa di Beppe: finora ha mantenuto un basso profilo, senza polemiche né attacchi”. Sempre dalle parti dell’ex premier aggiungono, con malizia, che il contratto ancora in essere sulla malleva lo vincola in maniera concreta. “Se non lo dovesse rispettare e farlo saltare in maniera unilaterale, potremmo chiedergli anche tutti gli arretrati delle spese legali e dei risarcimenti, così come delle mediazioni concluse”. I processi civili e penali a carico del fondatore del M5s sono davvero pochi: si contano sul palmo di due mani. Quelli con gli iscritti, espulsi durante il cambio di statuti e associazioni, per esempio sono tre: a Roma, Napoli e Palermo. Questioni bagatellari, ammettono dalla controparte. Mai come questa volta il rischio dell’oblio sembra essere tangibile perché Grillo è ancora tormentato dalla sorte dell’eterno processo al figlio Ciro (la controparte legale è Giulia Bongiorno, che difende la vittima della presunta violenza sessuale).
Come raccontato sogna un rilancio e un ritorno, almeno sul palco dei teatri. Un azzardo visto i riscontri al botteghino dell’ultimo tour. I suoi amici assicurano che questa estate partirà con un nuovo spettacolo intimo e grottesco. Un modo appunto per rigenerarsi, consapevole che la tv, il vero Eldorado della visibilità, fa parte della categoria dei sogni. Oscilla, l’ex garante dei grillini, che nessuno ormai chiama più così in quanto distanti anni luce dal fondatore. Feroci e ingrati, forse, nei confronti del padre ghigliottinato. Anche i suoi consiglieri si susseguono senza sosta riducendosi sempre di più. Nel momento di scontro più alto con Giuseppe Conte, Grillo ha ascoltato tante persone dentro e fuori il M5s. Tanti ex come – ha raccontato ad amici – anche Vincenzo Spadafora, già ministro e sottosegretario dei governi gialloverdi e giallorossi. Pareri, strategie, avvocati di Genova, ma anche di Milano e di Roma. Un discreto viavai che alla fine non ha prodotto risultati, ma solo una confusione finita con l’uscita di scena. Adesso servono finanziamenti, sponsor e contatti per provare l’ultima impresa, quella più difficile. C’è ancora qualcuno pronto a scommettere sul profeta del vaffa colpito dal vaffa di Conte?
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E’ possibile che stia aspettando tempi maturi per una battaglia legale per il simbolo. Tempi che sarebbero tali per metter bastoni tra le ruote quando ci si avvicinerà alle prossime elezioni. Il più vicino possibile ovviamente.
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quando depositeranno il simbolo per registrarsi alle elezioni. Presenteranno lo stesso simbolo e deciderà il Tar
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Se le cose stanno così (credo tu abbia azzeccato), sto dalla parte di Grillo al 100%. Il presid Conte prevenga il tutto dotando questo suo partito personale di un nuovo simbolo. Il logo del fu moVimento non c’entra proprio nulla col partito di Conte.
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Basta solo che aggiunga “Conte Presidente” per fare la differenza se è per quello. Gli iscritti hanno votato e quella è una differenza sostanziale. Il marchio invece se non brevettato non ha una proprietà specifica se non quella di rappresentare un gruppo che, seppur assotigliato, comprende persone che ne fanno parte fin dalla sua creazione. Posso sbagliarmi ma a logica dovrebbe essere così. Altrimenti ogni tornata elettorale ogni partito dovrebbe cambiare simbolo e nome perchè cambiano gli obbiettivi e spesso molto altro.
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Secondo me colpirà subito dopo le regionali, a urne chiuse. Si vota in 6 regioni e Grillo(non solo lui) si aspetta una Waterloo per Conte.
Attaccare Conte prima sarebbe controproducente per Grillo. Meglio aspettare e bastonarlo quando sarà delegittimato anche agli occhi degli ultimi giapponesi.
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Piantala cagliostro …hai già rotto i @@ con il nuovo link!
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ops…nik!
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Mah “bastonarlo quando sarà delegittimato” può valere solo come rivalsa perchè più delegittimato di Grillo è impossibile:Grillo è stato delegittimato per voto… e alla grande.
Dopo le regionali poi dove i 5S non hanno mai fatto scintille lo vedo più improbabile di quello che ho supposto nel precedente post. Una waterloo dei 5S significherebbe zero voti assoluti visto l’andazzo di sempre (esclusa la Sardegna) . I 5S alle regionali possono stupire solo se guadagnano voti e non il contrario.
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se l obiettivo è mettere i bastoni tra le ruote, in tribunale fino alla fine.
il simbolo è degli iscritti e di chi vota il movimento, non di una assoluta minoranza di boicottatori.
se il loro ostracismo vale più di chi si identifica col simbolo e con Giuseppe Conte, lo deciderà un giudice, non la loro presunzione settaria.
quanto al povero Grillo, lo vedremo in tv, presto. Il luogo giusto per affiancarsi ai denigratori di Conte. Pagano bene, anche
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La politica è commercio: esiste un prodotto (programma), un marchio che lo identifica (simbolo), e il tutto viene promosso con la pubblicità (campagna elettorale, che da noi è praticamente permanente).
Se il prodotto cambia, deve cambiare anche il marchio, perché se anche ad un (1) solo cittadino viene creata “confusione” credo che la faccenda diventi seria, perlomeno dal punto di vista della correttezza “commerciale”.
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Nel 2008 Starbucks era in crisi nera, vuoi per la crisi economica vuoi perché i clienti erano disaffezionati a causa del disallineamento tra l’azienda e i valori fondativi.
Il Ceo di allora, Howard Schultz, decise che per recuperare i clienti era necessario riallinearsi ai propri valori.
Inutile dire che l’operazione funzionò consentendo a Starbucks di rimettersi in piedi.
Le persone, le aziende, i partiti, entrano in crisi quando ripudiano i propri valori; si risollevano quando li riscoprono e agiscono coerentemente con essi.
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Da mo’ che gli iscritti quel canotto l’ hanno buttato a mare .Se ne faccia una ragione altrimenti sarà solo il viscido strumento che i Marchesi del Grillo italioti useranno per contrastare i five stars🤔
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È possibile chectra i commenti ci siano quelli di persone che hanno ricevuto le mail di Grillo, e che quindi conoscono il.programna del suo movimento.
io, che non sono tra quelli, non ho ancora capito cosa ci sia del programma del M5s attuale che non sia in linea con i valori e gli ideali del movimento originario.
la scelta sui due mandati fa oarte dello statuto, non dei ologrammi, ed è stata impostata dalla maggioranza degli iscritti, lmtra cui ci sono tantissimi che oartecioano al m5s dalle origini. Ne di dx né di sx è una cantilena da mantra identitaria. Ma la traduzione quale avrebbe? In che cosa il m5s era ne di dx né di sx? Su quali idee, su quali parti del programma? Cosa c era di dx, a parte un 40% degli elettori del 2018? Se non si possono definire progressisti gli obiettividell azione dei governi Conte, che cos è il pregresso sociale e civile? Nato ed Europa da lasciare? Quando è stato teorizzato e proposto? Alleanze locali no? Ok, ma senza i voti degli scontenti pd come avrebbero fatto a vincere Raggi, Appendino, o s Parma e Livorno? A Parma con un candidato liberista, oltretutto. A livello nazionale accordi ad ampio raggio, sino al collettività finto del Governo dei migliori.
quali sarebbero i valori traditi da Conte, o meglio dagli iscritti e dagli elettori 5s, che impedirebbero lnutilizxo del simbolo? Quali? Per capire, da poco 5s delle origini quale sono io, che magari mi sono perso elementi essenziali per i quali chi ha tentato di distruggere il movimento si autoproclama interprete autentico del verbo identitario?
Il simbolo è un simbolo. Importante per il percorso, non per il settarismo. È il simbolo che ha accompagnato ls storia del.m5s, tutto incluso, sino ad oggi. Dove minchia è stato Grillo, ed i suoi paraculi elevati negli ultimi 3 anni, o 4 anni? I più con due mandati già fatti, quindi non più candidabili nel partito futuro. Che è un partito, cone gli altri. Il capo e la sua corte, il cerchio magico con basso tasso fi democrazia interna. Forse le 5 stelle erano loro, gli eletti dal guru. Chexsranno reclamano il loro lignaggio ereditario.
Facciano quel che credono. E chi li seguirà buon per lui/lei. Non hanno diritto a interstarsi il simbolo di quello che hanno iscritti ed elettori. Incluso me, che non inviterò mai nessuno a non votare per favorire quelli che considero i miei avversari politici. E che quindi rispetto il valore della partecipazione, senza la quale il canotto di Grillo sarebbe caduto al suolo. Salvo che Giuseppe un canotto volante, checsivekecava anche lui.
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Salvo che fosse un canotto volante, che si elevava anche lui.
scusate
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