Chissà se reduce dall’incoronazione di Donald Trump abbia voluto anche lei sperimentare la tecnica dell’“attacca, attacca, attacca” che il presidente americano apprese in gioventù dal […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Chissà se reduce dall’incoronazione di Donald Trump abbia voluto anche lei sperimentare la tecnica dell’“attacca, attacca, attacca” che il presidente americano apprese in gioventù dal suo mentore Roy Cohn. Di sicuro il video del ‘non mi faccio ricattare o intimidire’ rappresenta il primo vero atto di guerra nei confronti delle cosiddette “toghe rosse”. Che avrà come atto finale il referendum confermativo sulla separazione delle carriere, tra un paio di anni o giù di lì. Quanto al botto di giovedì, sul momento si poteva pensare alla Giorgia Furiosa di quando le prendono i cinque minuti: troppo eccessivo quel suo video, con accenti da capo popolo e ben poco istituzionale. Silvio Berlusconi non lo avrebbe detto meglio. Poi, letto quell’“avanti senza esitazioni” nel post di ieri mattina si è capito che in quegli eccessi c’era del metodo. Ovvero: regolare una buona volta i conti con la magistratura “politicizzata” che la premier e il cerchio tricolore considerano l’unica vera opposizione temibile. Alla luce della inconsistenza dell’opposizione parlamentare aggrappata ai ritornelli di chi non sa farsi alternativa. Modello: si dimetta e/o riferisca alle Camere, ogni qualvolta (spesso) un ministro la fa fuori dal vaso. Volete mettere con l’efficacia di quella garbata letterina, firmata dal procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi sempre così superprudente e moderato che a definirlo “toga rossa” viene da sorridere.
Ovvio che la maggioranza boccerà qualsiasi richiesta formulata dal Tribunale dei ministri contro Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano sull’immunità concessa al generale assassino Almasri, rispedito a Tripoli sul volo di Stato. Le udienze davanti a un giudice terzo consentiranno, si spera, di conoscere gli arcana imperii di una frettolosa decisione chiaramente dettata dalle minacce del regime libico che nei giorni della permanenza in Italia dello scherano ha riaperto il rubinetto dei viaggi dei disperati verso le nostre coste: altro che “non mi faccio ricattare”! Considerato che sempre a causa dei magistrati cattivi la costosissima fiction sulla crociera albanese dei migranti rischia di emulare i peggiori flop di TeleMeloni, si capisce perché per la destra il giorno del giudizio sarà l’inevitabile referendum confermativo sulla separazione delle carriere. Basterebbe anche un piccola fetta di votanti (non è richiesto quorum) per festeggiare il pollice verso del popolo sovrano contro una magistratura in calo di popolarità. Non è detto. Ma soprattutto: campa cavallo.
Eppure io, a questa, la scugurro… 🦉🦇🦉🦇🦉🦇🦉🦇🦉🦇🦉🦇😎🤬👹👺
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Lo ripropongo :
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Purtroppo, la vicenda ” Palamara” ha condizionato l’opinione diffusa sulla Magistratura infliggendo un colpo terribile al ” sentiment” relativo alla certezza della sua terzietà.
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È ii dubbio che la vicenda Palamara abbia screditato la magistratura.
Vele la pena però ricordare che
a) ci sono tanti magistrati che svolgono il loro lavoro con disciplina ed onore, tipo Gratteri
b) La memoria media degli italiani è quella del pesce rosso
c) al momento l’argomento è fuori dal campo visivo, ma se ci dovesse essere un referendum, spiegando bene le cose come stanno, gli italiani capirebbero come è già successo in occasione dei precedenti referendum.
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non ne sono certa , ma speriamo, il quesito è totalmente inutile e costoso ,ma nessuno lo sa .
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Non capisco questo ottimismo ? Gli elettori di centrodestra con quelli di Renzi, Calenda , Bonino cosa voterebbero a quel referendum secondo Padellaro ?
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Premesso che questi argomenti non mi piacciono, ti ricordo che gli elettori di Renzi, Calenda e Bonino, messi tutti insieme non sposterebbero neanche la lancetta (il display) di una bilancia da laboratorio.
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Al referendum costituzionale sulla separazione delle carriere ce la possiamo fare. Siamo riusciti a vincere il referendum sulla schiforma Berlusconi nel 2006, poi quello sulla 2a schiforma (Renzi) nel 2016. Nel 2011 gli Italiani hanno cassato nucleare e legittimo impedimento, nonostante al potenza di fuoco berlusconiana faceva pensare a molti che non si sarebbe neanche arrivati al quorum (si arrivò invece al 60%!!!).
Ce la possiamo fare! O comunque possiamo rendere la vita difficile a questo governo di m…
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In Italia siamo un bel po’ di milioni. Ce la possiamo SEMRE fare. Ci sono le urne, abbiamo l’accesso a quelle. È vero che in Italia comanda Washington coi suoi giochetti, spalleggiata da un’Europa marcia finita e spadroneggiano le lobby e i grandi fondi di investimento, perlopiù stranieri, ma nelle urne basta andarci, entrare e fare una X… Forse le cose non cambiano, ma è pur sempre un segnale. 💪🏼
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salvo ” gabole” elettorali , succede spesso come in Sardegna
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