(Di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Il capo dei Servizi segreti militari di Zelensky, Kyrylo Budanov, ha rivelato che l’Ucraina è fondamentalmente spacciata. Secondo Budanov, se l’Ucraina non si accorderà con Putin entro l’estate, l’Ucraina potrebbe morire come Stato: “Se non ci saranno negoziati seri entro l’estate, allora potrebbero generarsi processi molto pericolosi per l’esistenza stessa dell’Ucraina”. Il deputato ucraino, Oleksiy Goncharenko, ha aumentato il panico dichiarando che “il fronte comincerà a sgretolarsi” se i combattimenti continueranno a questo ritmo: un ritmo – dispiace dirlo – che Putin aumenterà. Tutto questo mentre l’Ucraina perde una roccaforte importantissima in Donbass, Velyka Novosilka. Molti soldati ucraini, ormai accerchiati, sono stati obbligati a mantenere le loro posizioni. E, purtroppo, sono stati orrendamente massacrati. Urlavano contro i loro generali consapevoli di essere usati come vittime sacrificali in una guerra persa molto tempo fa. Il che aiuta a capire la fuga degli ucraini per evitare il fronte. Il fronte potrebbe sfaldarsi anche per le devastazioni psicologiche causate da tre dichiarazioni micidiali che hanno distrutto il morale degli ucraini. La prima dichiarazione è di Zelensky: “Non abbiamo le forze per riconquistare i territori perduti”. Poi Mark Rutte: “La Russia produce in tre mesi le armi che la Nato produce in un anno da Los Angeles ad Ankara”. Infine, Trump a Fox News, secondo cui Zelensky è il vero responsabile della tragedia del suo popolo per non avere trattato con Putin immediatamente.

Trump rimprovera a Zelensky di avere pensato, follemente, di sconfiggere Putin. La stessa idea di Meloni e Draghi, ma anche del Corriere della Sera e dei suoi figli minori. Un bel fallimento per una classe dirigente che si crede illuminata e per tutti quei “liberali” che hanno chiesto di chiudere intere trasmissioni televisive per impedire agli italiani di dire ciò che gli ucraini dicono a Velyka Novosilka: “È una guerra senza senso, non abbiamo scampo”.