i guai di visibilia – La premier torna dagli Usa per vedere Ignazio: “Ora convinci la ministra a dimettersi”. Ma (da Milano) fa muro

(Di Giacomo Salvini – ilfattoquotidiano.it) – Doveva tornare. Di corsa. A costo di perdersi la cena a Washington il giorno dell’Inauguration Day. La questione a Roma, per Giorgia Meloni, è troppo importante. Va risolta. E chiusa, in poche ore. Prima del fine settimana. Riguarda la ministra del Turismo Daniela Santanchè, rinviata a giudizio venerdì per falso in bilancio a Milano. Nessuno la difende in Fratelli d’Italia (solo il ministro della Difesa Guido Crosetto, secondo cui “si è innocenti fino al terzo grado”, e Matteo Salvini che le riconferma la fiducia), nessuno ormai la considera più una ministra del governo. Le due, secondo fonti qualificate, negano di essersi sentite. Così, a pranzo, la premier riceve il presidente del Senato Ignazio La Russa, il dante causa della ministra del Turismo. Lui l’ha voluta al governo e solo lui può convincerla a lasciare.
A Palazzo Chigi Meloni lo dice chiaramente al presidente del Senato: Santanchè deve lasciare, il caso sta mettendo in imbarazzo il governo e può minare anche la sua azione da ministra del Turismo. Deve essere lui a convincerla a fare un passo indietro, è il senso della richiesta della premier. Secondo fonti qualificate di Fratelli d’Italia, Meloni non avrebbe bisogno di La Russa per allontanare una sua ministra convinta com’è che non si possa “permettere scivoloni”, ma allo stesso tempo non vuole fare uno sgarbo al presidente del Senato. Non è escluso che durante il faccia a faccia gli abbia detto di voler far dimettere Santanchè anche per tutelare la sua posizione politica da seconda carica dello Stato.
Nelle prossime ore, dunque, l’accelerazione potrebbe portare alle dimissioni. Santanchè e Meloni negano contatti reciproci negli ultimi giorni. La versione della ministra è chiara: “Sono ricostruzioni surreali, non ho nulla da dire”, dice all’Ansa. Inoltre fa sapere che nessuno le ha chiesto un passo indietro per il momento, né Meloni né La Russa. Tattica. Insomma, per il momento, sembra voler resistere.
I primi segnali di un braccio di ferro tra Meloni e la sua ministra del Turismo però sono arrivati ieri dal punto di vista logistico: mentre la premier tornava a Roma di buon mattino da Washington, Santanchè ha preferito restare a Milano nonostante fosse prevista al ministero. “Riunioni”, fa sapere lei. Inoltre, ieri è cambiata anche l’agenda del viaggio in Arabia Saudita previsto per inizio settimana prossima. Meloni e Santanchè avrebbero dovuto viaggiare insieme e vedersi a Gedda il 26-27, ma ieri fonti della Presidenza del Consiglio hanno fatto sapere che la premier ha anticipato il viaggio a sabato. Dall’altra parte, invece, una nota del ministero del Turismo ha spiegato che Santanchè e una delegazione composta dal suo consigliere e deputato Gianluca Caramanna saranno a Gedda dal 27 al 30 sulla Amerigo Vespucci. Insomma, le due non si incroceranno. Meloni vuole evitare imbarazzi, domande scomode e una photo opportunity.
Resta l’incognita sui tempi: oggi Santanchè arriverà a Roma e non si esclude un faccia a faccia a Palazzo Chigi con Meloni. “Gli sherpa per convincerla lavoreranno tutta la notte”, dice una fonte di governo. Anche La Russa dovrebbe parlarci, dopo aver passato la giornata in Senato. La volontà della premier sarebbe quella di chiudere la questione prima del fine settimana, ma non è detto che ci riesca. A quel punto si dovrebbe aspettare il 29 dicembre quando la Cassazione deciderà se spostare l’indagine per truffa a Roma o lasciarla a Milano. In caso di rinvio a giudizio anche per quel reato il destino di Santanchè è segnato.
A ogni modo ieri in Transatlantico si parlava esplicitamente del suo successore al ministero del Turismo: in pole resta il suo consigliere Caramanna che sarà a Roma oggi, ma giovedì partirà per Madrid per partecipare alla Fiera Internazionale del Turismo. Un altro nome che circola è quello del vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Manlio Messina, e Marina Chiarelli, assessora al Turismo della Regione Piemonte. Ieri sera, però, il Quirinale non era ancora stato allertato né per una sostituzione imminente al governo, né per il giuramento del nuovo ministro. Un passaggio necessario e che ormai è diventato prassi: il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, poche settimane prima di sostituire Raffaele Fitto agli Affari Europei e al Pnrr era salito al Colle per un colloquio riservato col presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Santa(de)che’….GO HOME…..!!!!!
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GO JAIL IS BETTER…
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Costei non conosce vergogna e dignità…. come chi la mantiene in carica…
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Giusto per curiosità, ma il figlio di La Rissa lo processano o no per stupro? O fa come quello di Grillo, che ancora non è stato portato a giudizio dopo 6 (sei!) anni?
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