Spiraglio – L’ex sindaca di Roma non ha finito uno dei mandati

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – La discussione durante il Consiglio nazionale di lunedì era partita da alcuni dirigenti, e riguardava la liberalizzazione dei mandati da consiglieri comunali. “Come facciamo a considerare una legislatura in un piccolo comune uguale a quella in una grande città?” hanno fatto notare alcuni membri dell’organo di governo dei Cinque Stelle. E Giuseppe Conte non ha potuto che riconoscerlo: “I mandati in un piccolo Comune non possono essere certo considerati come quelli in un grande centro, come una città metropolitana”. Tradotto, ora si pone un nodo rilevante: come regolare un eventuale quarto mandato per le ex sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino. Un tema che si intreccia alla questione generale, ovvero come superare la regole storica del limite dei due mandati: modificabile, come hanno stabilito gli iscritti nella Costituente di dicembre. Lunedì Conte ha presentato ai dirigenti la nuova, possibile normativa: terzo mandato possibile in un mandato elettivo diverso (per esempio, un deputato può candidarsi in Regione o in Comune), oppure tre mandati di fila per la stessa carica solo per i pochi eletti che potranno usufruire delle deroghe di Conte, a cui si aggiunge la possibilità di candidarsi come sindaci o presidenti di Regione.
Ed è per questo che si pone il tema di Raggi e Appendino. Entrambe sono già di fatto alla terza legislatura, visto che la regola coniata nel 2020 dal M5S – il cosiddetto mandato zero – prevedeva di non considerare il primo mandato da consigliere comunale. Buon per Raggi, che potè ricandidarsi sindaca, dopo una legislatura da consigliera comunale e una da prima cittadina di Roma. E un’ottima notizia anche per la vicepresidente del Movimento, che nel 2022 ha potuto presentarsi alla Camera dopo un mandato da consigliera comunale e un altro da sindaca a Torino. Ma ora, se il Movimento facesse differenze nella norma tra legislature nei piccoli centri e in grandi città, come potrebbero correre per una quarta volta? Il dubbio se lo sono posti molti dei partecipanti al Consiglio.
Fonti del Movimento ribadiscono che il tema non è stato posto certo da Conte. E ricordano che prima di essere votate dagli iscritti, tutte le nuove regole sui mandati – contenute nel codice etico – andranno perfezionate e vagliate con il comitato di garanzia, di cui oltre a Roberto Fico e Laura Bottici fa parte proprio Raggi. Ma la questione esiste. Un veterano fa notare: “Nella Costituente gli iscritti hanno deciso che nel calcolo dei mandati bisogna tenere conto solo di quelli portati a termine”. Ergo, questo dovrebbe comunque mettere al riparo Raggi, che non completò il primo mandato da consigliera comunale per le dimissioni dell’allora sindaco Ignazio Marino. Mentre non avrebbe effetti su Appendino, che ha portato a termine i due mandati in Comune. “Va trovata una soluzione equilibrata” auspicano un paio di parlamentari, consapevoli di quanto pesi la regola sui consiglieri comunali. Di sicuro, assicurano fonti di peso, Conte si muoverà con rapidità. La votazione sui nuovi mandati dovrebbe arrivare nel giro di poche settimane. Nell’attesa, ieri Riccardo Ricciardi è stato eletto nuovo capogruppo alla Camera.
considero fantastico affidare a un personaggio che non gradisce il m5s, articoli sul movimento stesso. L’autore è diventato un po’ monotono e ripetitivo, forse addirittura noioso. L’abbiamo capito: per lui ” l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”( cit).
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Faccio fatica a capire come molte persone tra cui “amici di vedute” qui di infosannio vedano il De Carolis come un nemico o comunque non simpatizzante del movimento e ciò è provato anche dal commento di PaoloDiamante in merito a questo articolo a mio avviso moderato, non sopra le righe (per questo noioso?)e atto a far conoscere ai più la situazione attuale all’interno del Movimento, situazione che trova un voluto disinteresse tra le pagine di altri giornali. Già lo scrissi ad Anail che ebbi l’occasione di conoscere e scambiare due parole con il giornalista in questione all’ultima festa a Roma del FattoQuotidiano e non ebbi per nulla l’impressione di un antipatia verso il Movimento, anzi; la cosa potrà non essere interessante per molti, ma sentivo di esporla con questo (inutile?) intervento.
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Mauro, leggi questa frase:
“oppure tre mandati di fila per la stessa carica solo per i pochi eletti che potranno usufruire delle deroghe di Conte“
Ti arriva la puntina di veleno?
È questo che urta… il modo sottile di insinuare, sempre (o quasi), qui una sola volta, altrove per tutto l’articolo… Tempo fa era molto più visibile, ma ormai non possiamo fare a meno di notarlo.
Ciaooo
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Mah!
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Ciao Anail; no guarda, onestamente non mi è giunta la punta di veleno ( forse mi manca la punta di pregiudizio verso il De Carolis) , io ho interpretato la frase a cui ti riferisci come il sacrosanto bisogno di riproporre i pochi ma più meritevoli, scartando giustamente i mediocri (e noi sappiamo quanti ce ne sono stati); e tornando all’articolo, potrai notare che il passo “ Va trovata una soluzione equilibrata” auspicano un paio di parlamentari, consapevoli di quanto pesi la regola sui consiglieri comunali. Di sicuro, assicurano fonti di peso, Conte si muoverà con rapidità.“ denota un’intenzione dell’articolista a informare il lettore sulle prossime intenzioni del movimento su cui Conte si muoverà CON RAPIDITÀ. Comunque, rispetto il tuo modo di interpretare le cose, l’importante è il confronto sereno e civile che poi si arriva a un punto d’incontro. Saluti.
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Guarda che ti mando i vecchi articoli di De Carognis(🤭)!😂😆
Perché i nostri non sono pre-giudizi, ma POST-giudizi!!!
Alessandra, nel suo post, esprime molto bene il concetto che intendevo trasmetterti…la scelta dei vocaboli e il loro uso sono moooolto indicativi, specie se si è sensibili alle sfumature e si conoscono i “trascorsi” dell’elemento.
👋🏻😉
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Concordo! Ma il veleno come il diavolo si annida nei dettagli….pochi eletti che potranno usufruire delle deroghe di Conte, e’ come dire che sarà Conte a decidere in base alle sue preferenze, insinuando che farà andare avanti i suoi fedeli! Avrebbe potuto scrivere: alcuni eletti ( come fa a sapere se pochi o molti?) che potranno ricandidarsi secondo le nuove regole stabilite dallo statuto del M5S…….Ed è questa la realtà e sarebbe questo il modo corretto di descriverla! Non ci sono deroghe, che dall’ articolo sembrano ad personam per esclusiva decisione di Conte, ma nuove regole che riguarderanno tutti gli esponenti del M5S e queste nuove regole sono in fase di discussione ed implementazione per essere presentate e votate dagli iscritti!
Le parole ed il loro uso retorico sono in grado di trasmettere messaggi diversi, ed il messaggio di De Carolis è chiaro : Conte ora ha la possibilità di formarsi il suo cerchio magico, ma potrebbe avere delle difficoltà perché caso vuole che la Raggi sia al riparo, mentre Appendino no!
Per me De C rimane il solito viscido che in modo educato insinua sempre il lato negativo del M5S e di Conte, oltretutto in modo scorretto! Perché usare termini come deroghe ed usufruire quando si tratta di nuova norme da adottare, indistintamente valevoli per tutti? Perché le parole pesano..
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Sono d’accordo sul fatto che, rispetto ad altri articoli di De Carolis, questo sia alquanto moderato. Riguardo il “pochi eletti” dipende un po’ dal significato che vogliamo attribuire al termine: se “pochi tra coloro che sono stati eletti (e bisogna capire, come dice Anail, perché dovrebbero essere pochi, potrebbero essere anche molti, o la metà)” oppure “prediletti o predestinati” così come si intende nel linguaggio religioso (in questo caso non da dio ma da Conte, con sospetto intento canzonatorio). Personalmente non me la sento di fare processi alle intenzioni, ma certo i precedenti del giornalista in questione non depongono a suo favore.
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Per niente inutile Mauro! Solo che agli occhi di certi tuoi “amici di vedute” (dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io) sei come minimo una carogna se non metti un 💘 accanto al nome di Conte. Loro vorrebbero cento Selmi e zero De Carolis.
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Ma non si potrebbe semplicemente abrogare tutti i limiti salvo quelli per legge?
Non vogliamo proprio correre alla pari.
La cosa più semplice sarebbe, togliere tutti i limiti, lasciare al presidente di turno la valutazione dei candidati da ri-proporre dove voglia e dove serva e far confermare agli iscritti la scelta, con un voto a maggioranza semplice.
Punto.
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Tutto sommato, la cosa sarebbe anche meno esposta a critiche e illazioni…
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Sarebbe stato sufficiente distinguere i mandati senza cumularli, dopo due mandati in consiglio comunale o regionale , si può fare il terzo mandato sempre nello stesso ruolo oppure candidarsi al parlamento, dove poter fare due mandati con la possibilità del terzo, senza considerare i mandati nelle precedenti funzioni, sostituendo la qualità alla tempo ! Se hai svolto bene il tuo ruolo puoi candidarti in parlamento, altrimenti no! E questa valutazione dovrebbe essere rimessa a presidente ed iscritti! Viceversa per i mandati parlamentari, dopo due con la possibilità del terzo previa valutazione, puoi candidarti ad altri ruoli se presidente ed iscritti te lo permettono! Non capisco questa fissazione numerica! Dopo il primo mandato la valutazione per passare a quelli successivi dovrebbe essere obbligatoria, quanti mandati fare dopo, due o tre, ed in quale ruolo, sempre in funzione di cosa si è dimostrato nei precedenti 5 anni, perché qualcuno è bene perderlo dopo 5 anni, anzi a volte dopo 5 mesi, mentre un altro è meglio tenerselo per i prossimi 10! Ad un certo punto poi si dovrà uscire da ruoli istituzionali, ma chi ha acquisito esperienza e competenze deve essere coinvolto all’ interno del M5S per affiancare le nuove leve, perché la gestione politica a livello parlamentare o amministrativo non credo sia una passeggiata, anche solo per la responsabilità di decidere su milioni di persone, un peso ed impegno considerevole se si è persone serie…..e con questo escludiamo una bella fetta di onorevoli, consiglieri regionali, sindaci e presidenti di regione!
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A parer mio la storiella dei mandati comincia a stufare. Certo, sarebbe utile porre una limitazione per evitare una deriva clientelare di piddina memoria ma, dovrebbe essere una regola fissa per tutti e non soltanto per il Mov. Mentre nel Mov. si perde tempo e autorevolezza a discutere dell’acqua calda gli altri fanno campagna elettorale infinocchiando gli elettori e quindi tutta la comunità. C’è da chiedersi perché porre dei limiti a cariche politiche se il personaggio addetto è corretto e capace?
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mica sono scemi ad accettare le condizioni che ha il movimento.
Perderebbero voti,adesioni, e denaro i famosi pacchetti di voti che vengono blindati ad ogni legislatura.
Infine evito di leggere de carognis…anche se a qualche infiltrato in Infosannio fa invece piacere!
Ciaooo!
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Oibò se ti riferisci a me, sono infiltrato su infosannio già da qualche anno, a te non ti ricordo mica, dove eri? Comunque un salutone pure a te!
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Ciao Net, “gli altri non accettano le nostre condizioni” ci può stare, loro hanno altre idee e quindi è perfettamente normale, non è normale che noi continuiamo a tagliarci le … sapendo che ci facciamo male da soli e che, indirettamente, facciamo il loro gioco. Ci dobbiamo evolvere anche su questo punto, non possiamo dare troppe chances ai nostri avversari.
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Che loro abbiano altre idee ci sta, ma al Movimento interessa le idee dei citadini e i loro problemi,se poi le idee di questi politiici sono le stesse dei cittadini allora non c’è nulla da fare … e gli esempi non servono nulla!
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Ps. Dimenticavo: Non condivido il tuo parere su De Carolis, lui fa il giornalista e non è obbligato a fare il simpatizzante del Mov. Aggiungo inoltre che nei suoi articoli non vedo tutta questa inimicizia di cui si accenna in Infosannio.
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Hai ragione che De Carolis sia un giornalista,ma come tale dovrebbe criticare chi della politica ne fa un solo proprio interesse,e non credo che il Mov imento sia espressione di ciò,anzi il Movimento ha sempre dimostrato,purtoppo insieme ad altri partiti,di fare escusivamente gli interessi della collettività,ed oggi che cerca di darsi una struttura più efficace sul piano politico ed ha a capo una persona perbene,non vedo tutto qquesto acccanimento sul Movimento…è un pò come spartare sulla croce rossa!
Mi ricrederò su De Carolis quando leggerò critiche sul Governo e i suoi partiti e sul PD!
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“C’è da chiedersi perché porre dei limiti a cariche politiche se il personaggio addetto è corretto e capace?” Perché così non si può formare una classe dirigente autonoma e si resta succubi di un garante a vita…
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Il limite dei due mandati era un mezzo, nello specifico per favorire la moralizzazione della politica, non un fine. Adesso si è rivelato non solo inutile ma, addirittura, dannoso. Continuare a venerarlo come un totem è una perdita di tempo e di energie, come ha confermato anche il voto degli iscritti.
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Ad ogni modo, per l’Appendino mi dispiace, ma dopo la condanna (per quanto farsesca e inaccettabile) anche in appello non capisco perché dovrebbe essere ancora rieletta da qualche parte nel MoV. Non è opportuno così come non è opportuno avere un ministro sotto processo tipo la Santanché.
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