Ha scritto anche una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma senza ricevere risposta. “Volevo solo rappresentargli l’amarezza di una cittadina che ha cercato di rispettare le regole”.

(ilfattoquotidiano.it) – Dalla denuncia di Federica Bottiglione è partita l’inchiesta per truffa che ha portato a processo la ministra Daniela Santanchè con l’accusa di false comunicazioni sociali nella gestione di Visibilia, una delle società del gruppo da lei fondato e dal quale ha poi dismesso le cariche. A processo con la ministra altre 16 persone – tra loro anche il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, l’ex compagno della senatrice Canio Giovanni Mazzaro che hanno avuto ruoli all’interno della spa – oltre alla società Visibilia srl, ora in liquidazione. Bottiglione ha raccontato di aver scoperto di essere stata impiegata in cassa integrazione a zero ore senza saperlo, mentre continuava a lavorare per Visibilia e anche come consulente dell’attuale presidente del Senato Ignazio La Russa, fatturando a Palazzo Madama. Oggi, in un’intervista rilasciata a La Stampa, spiega di trovarsi da due anni senza un impiego, sospesa in una causa civile che sembra non avere fine. Tanto da considerare di lasciare l’Italia.
“Ho inviato decine di curricula, ma ogni colloquio si interrompe quando viene fuori il motivo per cui sono disoccupata”, racconta. Anche trovare un avvocato disposto a difenderla è stato un incubo: “Per mesi ho cercato uno studio legale, ma tutti hanno rifiutato”, spiega, precisando che qualcuno le ha addirittura chiesto di “fare finta di non essersi mai sentiti”. Le difficoltà, sostiene lei nell’intervista, sono aggravate dal ruolo pubblico di Santanchè. “Pesa il suo ruolo pubblico e il fatto che mi sono esposta in prima persona”, dichiara. Nonostante questo, non si pente: “Rifarei tutto in nome della mia onestà”, afferma.
L’isolamento sociale e professionale è il prezzo più alto e dolorosi. “Sono rimasta completamente isolata anche dalle istituzioni”, sottolinea, aggiungendo di aver scritto anche una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma senza ricevere risposta. “Volevo solo rappresentargli l’amarezza di una cittadina che ha cercato di rispettare le regole”, spiega. Con il futuro incerto in Italia, Bottiglione ha annunciato di valutare seriamente l’idea di trasferirsi in Francia, un Paese che considera “democraticamente maturo”, a differenza dell’Italia. Per cercare nuove opportunità, lontano da un sistema che, accusa, non tutela chi ha il coraggio di denunciare.
Anche l’Italia è un paese maturo, anzi trapassato………….sfatto!
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La dipendente che ha denunciato la marchesa?
è già fortunata ad essere ancora viva ( sempre ammesso che lo sia)…..
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Non so se provare piu’ vergogna o disgusto.
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La vicenda professionale ed umana della ex dipendente della Santanhe’ mette in fila tutte le ragioni che sono alla base del declino di questo paese; istituzioni assenti, malaffare eretto a sistema, opportunismo parassitario.
Comprendo pienamente il suo desiderio di lasciare l’Italia; spiace solo dirle che non è il momento migliore; in Francia come altrove.
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E ovviamente l’homo del colle non ha risposto, aveva altro da fare, tipo firmare l’autonomia differenziata fingendo che non fosse anticostituzionale.
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Sul figlio di bernardo che celebra silvio e bettino cosa ti vuoi aspettare?
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SIAMO CON FEDERICA BOTTIGLIONE , AFFINCHE’ NON LASCI L’ITALIA E LE SIA RESA GIUSTIZIA ,ARRESTANDO LA TRUFFATRICE CRIMINALE DI VISIBILIA
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Gli sia resa giustizia🤔Se come no lo sai come se dice stai a azzo dritto che piove f…
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Ciò che conta è la testimonianza che fornirà (se la fornirà) al processo. Le dichiarazioni alla polizia e/o ai media, secondo una legge fatta a suo tempo dal centrosinistra, non valgono nulla. Ma ci arriverà al processo per giurare di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità?? Magari cambiando versione. Ma come, si dirà, l’aveva detto alle forze dell’ordine, ai giornalisti?? Tutte parole al vento, “sa quel giorno avevo un forte mal di testa!” (su suggerimento dell’avvocato). “Ora sto bene, e ricordo perfettamente come sono andati i fatti”.
Insomma, tra vivere e morire è meglio vivere! Direbbe il compianto sommo filosofo Massimo Catalano (Quelli della notte di Arbore).
Massimo Catalano a Quelli della Notte
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Non è il primo e non sarà l’ultimo caso dove il “reato” diventa… reattore. Ovvero, chi denuncia verrà perseguitato molto più del furfante che ha denunciato. Che la farà franca (o Daniela). Anzi…, non mi stupirei se un giorno dovesse diventare P.d.C..
“Sono rimasta completamente isolata anche dalle istituzioni”, sottolinea, aggiungendo di aver scritto anche una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma senza ricevere risposta.”
Lo stesso signore che propone – a reti (a strascico 🐟🐟🐟) unificate – pistolotti di fine anno, per milioni di “pistola” che abboccano.
“Italia sì, Italia no, la terra dei cachi”.
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