Divisioni – La metà dei membri non era per la decadenza

(Di Mauro Lissia – ilfattoquotidiano.it) – È stata la presidente della Corte d’Appello Gemma Cucca a inchiodare Alessandra Todde: il Collegio di garanzia era spaccato, c’erano 3 voti a favore della decadenza per la mancata rendicontazione delle spese elettorali e 3 contro, 2 magistrati su 3 e uno dei commercialisti l’avrebbero chiusa con una sanzione pecuniaria confermando l’esito delle elezioni regionali. Davanti a un confronto che sembra aver sfiorato lo scontro, la presidente Cucca ha votato per la richiesta di mandare a casa l’esponente M5s. A leggere il verbale uscito in queste ore il disaccordo fra i 7 componenti del collegio e la differenza di valutazioni sui fatti appaiono abissali. Nessuna applicazione automatica della legge del 1993, al contrario opinioni distanti su quasi tutte le violazioni contestate. Battuta con una maggioranza di 5 a 2 sul presunto superamento del tetto di spesa, la presidente Cucca ha trovato l’appoggio di 3 componenti il collegio quando si è trattato di esaminare la rendicontazione e si è fatta strada l’ipotesi che tra le due comunicazioni trasmesse da Alessandra Todde all’organismo di vigilanza sia emerso un falso. In altre parole, se nella prima nota venivano indicate uscite ed entrate pari a 90 mila euro, nella memoria consegnata il 3 dicembre a seguito delle osservazioni del Collegio Todde ha dichiarato “sul suo onore di non aver sostenuto spese, assunto obbligazioni né ricevuto contributi e/o servizi, nonché di essersi avvalsa di materiali e mezzi propagandistici messi a disposizione del partito dalla formazione politica”.
È su questo punto che il Collegio ha deciso di avviare qualcosa di molto simile a un’indagine tributaria e con un accesso al cassetto fiscale di Alessandra Todde ha scoperto una bolletta Enel di 153 euro che pur facendo parte delle spese elettorali non era stata dichiarata. Sembrerà strano ma è su questo punto che, sempre a maggioranza, il Collegio ha deciso di trasmettere alla Procura della Repubblica gli atti che hanno condotto all’ordinanza, ipotizzando un’accusa di falso. Per cercare di capire: la contestazione che ha condotto alla richiesta di decadenza è riferita alla rendicontazione insoddisfacente, quella fornita in seconda battuta da Todde ma intestata al Comitato elettorale. Le cifre indicate – sostiene il Collegio – non sarebbero quelle individuali della candidata presidente ma rappresenterebbero l’insieme (90 mila euro) delle spese per la campagna M5s. Una differenza tale da determinare la richiesta di decadenza per il commercialista Tullio Conti, per il giudice Salomè Bene e per il docente Riccardo Fercia. Mentre hanno votato per una sanzione minore, relativa all’uso di un conto paypal, i magistrati della Corte d’Appello Francesco Alterio e Dario De Luca insieme alla commercialista Roberta Asuni. Per i 3 membri innocentisti, poiché “la candidata non ha percepito direttamente finanziamenti e sostenuto spese ma si è avvalsa di mezzi e servizi messi a disposizione dal comitato elettorale”, sarebbe bastata una sanzione minore, probabilmente un’ammenda. Il voto colpevolista della presidente Cucca ha messo nei guai Todde, che ora dovrà attendere l’esito del ricorso al tribunale civile, affidato allo studio Ballero.
Sempre e comunque dalla parte di Alessandra Todde…..!!!
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“È su questo punto che il Collegio ha deciso di avviare qualcosa di molto simile a un’indagine tributaria e con un accesso al cassetto fiscale di Alessandra Todde ha scoperto una bolletta Enel di 153 euro che pur facendo parte delle spese elettorali non era stata dichiarata.”
Odio il benaltrismo ma lo dico per associazione logica: che si dovrebbe fare ad esempio con la Santanchè?
Seconda cosa, cosa ha a che fare un errore formale che nulla inficia nel contesto elettorale con la validità di una elezione?
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Non lo sai che in Italia ci sono cassetti fiscali apribili e consultabili ed armadi fiscali chiusi a doppia mandata con la chiave introvabile? Una bolletta Enel di 130 euro può far decadere una presidente di regione eletta dai cittadini, ma evasione/collusione fiscale, con relativa condanna, e falso in bilancio, frode e truffa ai danni dello Stato, con indagine e richiesta di rinvio a giudizio, sono i punti salienti dei curricula per entrare in parlamento, fare il ministro, il pdc, aspirare alla presidenza della Repubblica……poi ci sono altri titoli di merito come corruzione, associazione esterna alla mafia, iscrizione alla P2, influenze illecite, abuso d’ ufficio, finanziamento illecito che sono richiesti per fondare un partito, fare il senatore, il sindaco, il presidente di regione, in previsione della futura carriera di ministro, PdC o PdR sempre che nel frattempo si siano aggiunti i requisiti di cui sopra! Se gli italiani hanno deciso che gli armadi devono restare sigillati per dedicarsi a rovistare nel cassetto, la colpa non è degli arredi, il ciarpame fuori pare in perfetta sintonia con la m….accumulata dentro! Gli armadi strabordano e se esplodono , l’ effetto sarà peggio di quello del ventilatore, na pioggia di m…a da diluvio universale!
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La Todde disse che quella bolletta non fu messa tra le spese perchè arrivò dopo la rendicontazione (spese gruppi parlamentari) e che già avvisò chi deve valutare la veridicità delle dichiarazioni di spesa.
Per sta fesseria, i giornali e tg han potuto dire: “altri guai per la Todde e l’inchiesta finisce in procura”. La solita propaganda del “son tutti uguali” che funziona alla grandissima CONTRO coloro che non praticano “politica berlusconiana”. I fan del fu Silvio (e dei suoi finti nemici) ci vanno a votare. Mica son fessi!
Poi c’è da capire chi ha ragione sulla rendicontazione. La Todde, probabilmente su consiglio di un avvocato, ha ritenuto che non si debbano rendicontare spese già rendicontate tra le spese dei gruppi parlamentari e inviate a due Corti dei conti. I giudicanti ritengono il contrario.
La cosa assurda è che non ci sia una procedura che permetta, in caso di errori nella rendicontazione, di avvertire il diretto interessato e invitarlo a rifare l’atto.
Se non vengono nascoste o inventate spese importanti, come in questo caso dove solo la bolletta di 153€ mancava al totale rendicontato nelle spese dei gruppi parlamentari, non esiste proprio chiedere la decadenza come se si trattasse di una delinquente che si è intascata di nascosto dei soldi pubblici.
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Via Ladis, ma è ormai noto che in Italia vincono i delinquenti che con 153 euro ci pagano la dogsitter per far pisciare il barboncino! Cosa altro deve succedere per capire che hanno vinto e continueranno a vincere? Non esistono regole, correttezza, buon senso, razionalità delle proporzioni, situazioni e condizioni, il paese è marcio, il fetore sale dai bisogni del barboncino fino su in alto ai palazzi! La faranno decadere nel disinteresse ed indifferenza di chi sguazza nella m…a esattamente come chi la spala…..la mancanza di procedure, di imparzialità, di etica ed onestà , serve proprio a dimostrare che son tutti uguali così gli italioti stanno a cuccia a credere che quelli del barboncino siano cioccolatini! Hai voglia a dire che è m…a! Non ti crederanno, perché la solita propaganda VINCE SEMPRE!
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E’ fantastico: gli avvocati di Todde sostengono che la fattura era stata emessa DOPO la chiusura della rendicontazione. Quindi c’era l’impossibilità materiale di inserirla. Comunque, una volta si diceva ( scusate il Latinorum) ” de minimis non curat Praetor / il Giudice non tiene conto delle cose piccolissime”. Qui si tratta di somme equivalenti allo 0,00 etc.ra dell’importo pricipale. Boh…
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Ho un senso di nausea e di rigetto.
Non è un paese per onesti.
Fossi in Todde mollerei tutto, farei uno sfogo epocale in tv e manderei tuttoi affan…
Fossi un giovane (consapevole), me ne andrei all’estero. Non accetterei di pagare il conto lasciato da nonni e genitori che hanno svenduto il loro paese.
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“Nel Collegio di garanzia elettorale che ha decretato la decadenza della governatrice Gemma Cucca, sorella dell’ex senatore omonimo di Iv e Tullio Conti, padre del candidato non eletto di FI alle ultime regionali“
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E’ stato chiaramente un atto politico. Mi ha ricordato le vicende giudiziarie che hanno coinvolto altri esponenti del M5S e poi finite nel nulla. Comunque, bene ha fatto la Todde ad impugnare il provvedimento per chiarire la faccenda. Però, a differenza sua, io da tempo non ho più fiducia nella magistratura.
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e non c’è un conflitto di interesse politico?
Roba ‘e pazzi!
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-L’articolo 15 che prevede la “decadenza dei consiglieri” non è stato recepito dalla Regione Sardegna (e già con questo…).
-A. Todde non è consigliere, ma Presidente della Regione.
-Le 2 motivazioni previste per la decadenza sono state escluse nel caso in questione.
-Non sono stati usati denari pubblici, quindi non era necessario nominare un mandatario.
-La bolletta Enel è arrivata dopo la rendicontazione.
-Andate affnkl tutti quanti siete, ma la Cucca in particolare, in quanto sorella di un italomorente, quindi strnz a prescindere, per osmosi.
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Direi che mi fanno rimpiangere il metodo Berlusconi che si metteva avanti con il lavoro attraverso dossier ad hoc……ma qualche cassetto di Cucca, Conti, Bene e Fercia, da non dover aprire, ci sarà? Perché quando hai la chiave in mano e conseguente spu@@anamento, improvvisamente arrivano più miti consigli e tutto fila liscio come l’ olio…Bisogna avere il cromosoma sbarazzino del figlio di pu@@ana ed i 5 stelle difettano! Ogni volta inciampo nella constatazione che Silvio aveva capito tutto, purtroppo……
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E non solo ci manca il cromosoma sbarazzino del figlio di put*ana, ma abbiamo la coscienza pulita e quindi, ingenuamente, crediamo di essere al sicuro…
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Sappiamo di avere a che fare con persone diversamente oneste. Bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie per bloccare le loro manovre in ogni modo. A brigante, brigante e mezzo.
Ricordo solo, anche se qui non siamo assolutamente in presenza di alcun reato, la vicenda del sindaco PD, Simone Uggetti, assolto per “tenuità del fatto” che, in quel caso, si trattava comunque, diversamente da questo, di REATO.
https://www.fanpage.it/milano/ancora-assolto-lex-sindaco-di-lodi-simone-uggetti-era-accusato-di-turbativa-dasta/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/20/simone-uggetti-lex-sindaco-di-lodi-ha-commesso-il-reato-di-turbativa-dasta-ma-e-stato-assolto-per-la-tenuita-del-fatto/7201533/
Rendiamoci conto con chi abbiamo a che fare. Sono in tutti i livelli istituzionali e con l’attuale governo, in futuro, sarà anche peggio.
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Che schifo…e poi ci meravigliamo che la gente non va a votare!
Ma ai ladri gli va bene così!
Pezzi di m…!
Comitato di garanzia de che …della propria parte politica… dove entra la politica … si crea una grande cloaca puzzolente!
E questa è democrazia???
Che vergogna!
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E se la Todde fosse considerata “utilizzatrice finale”?
Sarebbe innocente!
Figli di p…!
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c’è un partito cha ha rubato 49mln, un altro fondato da mafiosi e piduisti e un altro ancora che si ispira al nazifascismo…!
e tutti insieme governano gli italidioti…!
strano che c’è gente che pensa ancora che l’italmafia sia un paese democratico!
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Ma poi la cosa assurda è che per l’appunto, dicono ‘sono tutti uguali’.
Con che faccia di caxxo diranno questo proprio loro che minacciano i giudici di non turbare chi è stato eletto con il sostegno popolare, ergo le sentenze non rompano le 00 a chi è stato votato dal popolo?
E poi spunta questo comitato di garanzia in cui ci sono due persone in pieno conflitto d’interessi che votano contro la Todde.
Queste sono cose inammissibili. Conte dovrebbe farsi sentire un pò al riguardo, specie con una maggioranza in cui c’é la Santanché, che ha mandato l’indagato Sgarbi in Europa (o meglio, ha provato a farlo) e infine, Salvini che aveva già detto che anche se condannato non si dimetteva.
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