Bulimia – Con l’ultima infornata di nomine, l’ente conta 41 esperti: al Quirinale ne bastano 34. Un altro sforzo e l’ex ministro raggiungerà i 44 alla Casa Bianca

(Di Lorenzo Giarelli e Ilaria Proietti – ilfattoquotidiano.it) – Più di Sergio Mattarella e appena meno di Joe Biden. Altro che abolito, Renato Brunetta ha rispolverato il Cnel riprendendosi lo stipendio e reclutando un esercito di consulenti e consigliori che al Colle se lo sognano e che ormai quasi appaia quello che ha avuto a disposizione il presidente Usa.
Decisiva l’ultima infornata, che ha portato a 41 le teste agli ordini suoi e della segreteria, contro i 34 di ausilio alle fatiche di Sergio Mattarella (da Ugo Zampetti a Giovanni Grasso, tutti facilmente rintracciabili sul sito del Quirinale) e i 44 che, nel pieno del suo mandato, sussurravano a Biden. Brunetta non può puntare (per il momento) a raggiungere i numeri dell’intero staff della Casa Bianca, dove lavorano migliaia di persone, ma l’obiettivo a portata di mano è quello di acciuffare al più presto il presidente – o il suo successore – prendendo come riferimento i nomi che compaiono nel report di Akin Gump, colosso lobbistico con sede a Washington che mette a disposizione un pratico opuscolo con tutti i consulenti di Biden e i direttori dei vari comitati, dal National Secirity Council all’Office of Domestic Climate Policy. Il rapporto fotografa la situazione a un paio di anni fa, ma poco cambia: 44 persone.
Brunetta si dà da fare con un certo eclettismo, non disdegnando giornalisti, filosofi, sociologi. Alla schiatta degli avvocati appartiene l’ultimo arrivato Ettore Pieracciani, che ha assistito tra gli altri Luigi Ciavardini (già condannato in via definitiva come esecutore della strage della Stazione di Bologna) nel procedimento in cui era accusato di avere detto il falso durante il processo di primo grado nei confronti di un altro ex membro dei Nar, Gilberto Cavallini. Tra le mission affidate alle cure del Cnel di Brunetta spicca pure quella di offrire soluzioni normative in vista dell’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale. Ma se è per questo l’idea è anche quella di cucinare ricette che vanno dall’Intelligenza artificiale alla transizione ecologica, l’integrazione degli stranieri o l’informazione, oltre che salari, welfare, produttività e chi più ne ha più ne metta. Di tutto un po’: basta chiedere.
Negli ultimi mesi, Brunetta ha coinvolto come addetto al cerimoniale e alla comunicazione Emilio Albertario, coniugato Matone (Simonetta), ex magistrata oggi eletta con la Lega. Ma pure molti altri, compreso Alessandro Barbano già direttore del Mattino e ulteriori otto reclutati tra ottobre e dicembre.
L’antivigilia di Natale è stato emesso un nuovo avviso per assoldare altri cinque studiosi, chi esperto di benessere, chi di lavoro in ambito sportivo o di made in Italy con compensi tra i 10 e i 25 mila euro. Ovvio allora che siano esplose le previsioni di spesa per il 2025, rispetto al 2024: tra addetti alla segreteria del presidente che costano 300 mila euro all’anno, personale alle dirette dipendenze dello stesso presidente (altri 320 mila), esperti (280 mila), fanno la loro parte anche i comandati da altre amministrazioni. Solo per questa voce, il costo è schizzato da 490 mila a 900 mila euro. Gli unici che non beccano una lira, se non in termini di rimborso spese, sono i magnifici 15 – dall’ex ministro Giovanni Tria all’ex prefetto Tronca passando per l’ex banchiere rosso Nicola Rossi – che danno lustro al sinedrio brunettiano detto “collegio degli esperti”. “All’azione di valorizzazione delle professionalità e delle risorse umane interne – si legge nelle previsioni 2025 – va unita una contestuale attività di rafforzamento della dotazione organica. Si intende quindi passare dalla fase regressiva che ha caratterizzato l’assetto organizzativo del Cnel nell’ultimo decennio a una fase progressiva e di sviluppo”. Sarà per questo che, da quando Brunetta è presidente, Villa Lubin non solo è stata rimessa a posto tra tappeti di velluto rosso, giardini, luci, tende e tutto il resto. Comprese le tarme: 14 mila euro e spicci per farle sloggiare dall’antica dimora che però non basta più per tutti. Per questo il 2025 potrebbe essere l’anno buono per acquisire anche Casina Giustiniani. Intanto si continuerà a riqualificare e valorizzare Villa Lubin anche con la segnaletica. Casomai gli italiani si ostinassero a ignorarne l’esistenza.
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era quello che, “dall’alto della sua autorevolezza di ministro” dava dei fannulloni a tutti gli “impiegati” statali
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Forse è l’ unica cosa giusta che ha detto🤔
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Ahahah! 😂
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Cretini, cretini, cretini!
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Ahahah! 😂
https://www.repubblica.it/esteri/2011/12/16/video/2011_-fuori_onda-_tremonti_demolisce_brunetta_e_un_cretino-422670215/
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