“Onnipresente e invasivo”: secondo il Nyt, Trump è infastidito da Musk Secondo fonti vicine al presidente: “Due tigri non possono vivere sulla cima della stessa montagna”

“Onnipresente e invasivo”: secondo il Nyt, Trump è infastidito da Musk

(di Massimo Basile – repubblica.it) – NEW YORK – Tra Donald Trump e il suo grande amico Elon Musk sono emerse le prime frizioni. Il presidente eletto degli Stati Uniti è “stressato al cento per cento”, si è lamentato, in privato, dell’invadenza del miliardario sudafricano, intervenuto su tutte le decisioni più importanti, oltre ad aver fatto pressioni perché i suoi amici nella Silicon Valley venissero scelti dalla nuova amministrazione.

Il vero presidente

A far irritare ancora di più Trump è la storia che Musk sia il vero presidente e Trump la first lady. Lo sostiene il New York Times, che dice di aver raccolto testimonianze da persone vicine al 47° presidente. “Trump – scrive il quotidiano newyorkese – si lamenta un po’ con le persone sul fatto che Musk gli stia troppo attorno”. “Vi garantisco – ha aggiunto un’altra fonte – che Trump è stressato al cento per cento”. “C’è un proverbio cinese – ha aggiunto – che dice: due tigri non possono vivere sulla cima della stessa montagna”. “Trump è Trump – ha ricordato un’altra persona – alla fine non sopporta qualcuno che vuole influenzarlo”.

Il maggiore azionista di X, SpaceX e Tesla e uomo più ricco al mondo, è stato il più grande donatore alla campagna del tycoon con oltre 270 milioni e da lui ha ottenuto di guidare la nuova agenzia, creata apposta, a cui spetterà di tagliare la spesa federale di almeno duemila miliardi di dollari. Il rapporto tra i due, che ha vissuto momenti di grande unione ed esaltazione, tra cui le sfarzose cene insieme nel resort di Mar-a-Lago, ha registrato tensioni quando Musk ha attaccato la base trumpiana, critica sulla scelta di Trump di nominare ingegneri e tecnici indiani a incarichi di fiducia sull’intelligenza artificiale, anziché selezionare americani.

La base trumpiana

Steve Bannon, storico amico del tycoon e considerato un proto Maga, il movimento trumpiano di Make America Great Again, ha criticato più volte Musk, definendolo un uomo mosso solo dagli affari, e ricordando che è un sudafricano e non un americano.”Lui vuole solo fare soldi – ha aggiunto – proteggere le sue aziende, accumulare ricchezze per avere più potere, ma io lo terrò lontano dalla Casa Bianca”.

Se Trump si sente avvolte soffocato dalla presenza del suo amico, il finanziatore sembra divertirsi un mondo, al punto da aver preso in affitto un cottage a Mar-a-Lago, dal costo di duemila dollari a notte, proprio per garantirsi una presenza costante alla corte del futuro presidente. A novembre erano nati scontri con un membro del team di transizione. Il capo dello staff alla Casa Bianca Susie Wiles sembra decisa a tenere sotto controllo Musk. La squadra del tycoon sostiene che dal 20 gennaio le cose cambieranno: alla Casa Bianca Trump non avrà intorno Musk. A meno che il miliardario sudafricano non prenda una stanza nella West Wing. Ipotesi al momento esclusa.