MUSK “PRONTO” A FORNIRE A MELONI LE COMUNICAZIONI SICURE DI STARLINK

(Sam Clark, Hannah Roberts and Joshua Posaner – politico.eu) – Il governo italiano ha confermato lunedì di essere in trattativa con SpaceX di Elon Musk per un possibile accordo da 1,5 miliardi di euro per le telecomunicazioni sicure, una mossa che sicuramente farà infuriare l’industria europea.
Il governo, guidato dal primo ministro di destra Giorgia Meloni, è nelle ultime fasi delle trattative con SpaceX per l’acquisto di servizi di comunicazione sicuri, come ha riferito domenica Bloomberg. L’accordo era in cantiere da più di un anno ma si era arenato, secondo quanto riportato.
Meloni ha visitato il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, questo fine settimana.
Musk ha confermato i colloqui lunedì, scrivendo su X che è “Pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!” in risposta a un post di Andrea Stroppa, il suo rappresentante in Italia.
In un comunicato, l’ufficio della Meloni ha negato che siano stati firmati contratti o conclusi accordi tra SpaceX e il governo italiano per l’utilizzo del sistema satellitare Starlink, ma ha confermato che sono in corso colloqui.
“I colloqui con SpaceX rientrano nel normale dialogo che il governo intrattiene con le aziende, in questo caso con quelle che offrono connessioni protette per comunicazioni criptate”, ha dichiarato l’ufficio della Meloni.
Tuttavia, la Meloni ha negato “categoricamente” di aver discusso di SpaceX con Trump, descrivendo l’affermazione come “semplicemente ridicola”.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il contratto avrebbe una durata di cinque anni ed è già stato approvato dai servizi segreti italiani e dal Ministero della Difesa. In caso di successo, SpaceX fornirà servizi di crittografia per il governo e infrastrutture di comunicazione per i servizi militari e di emergenza.
Stroppa, rappresentante di Musk in Italia, ha affermato nel suo post che l’accordo farebbe risparmiare all’Italia più di 8 miliardi di euro e sarebbe operativo in pochi mesi, anziché negli otto-dieci anni che servirebbero ai concorrenti. Stroppa è una delle persone indagate in un’inchiesta italiana sulla presunta corruzione negli appalti pubblici della società Sogei, come ha riferito Reuters lo scorso anno.
SpaceX non ha risposto alla richiesta di commento di POLITICO.
Il portavoce della Commissione europea Thomas Regnier ha dichiarato che Bruxelles non ha ancora ricevuto alcuna informazione dalle autorità italiane, aggiungendo che l’Italia è uno Stato sovrano e può firmare accordi.
“Svendita inaccettabile”
La possibilità di un accordo con un’azienda di proprietà di Musk ha fatto infuriare l’opposizione italiana, dato che il miliardario magnate della tecnologia è al centro di una disputa politica con la Germania e il Regno Unito, scatenata dai suoi post provocatori sui social media.
Antonio Misiani, ex vice ministro delle Finanze e senatore del Partito Democratico, ha dichiarato a POLITICO che se l’accordo venisse confermato, si tratterebbe di una “inaccettabile svendita della sovranità nazionale”.
Un accordo significherebbe che l’Italia acquisterebbe servizi da “una società di proprietà di un noto magnate strettamente legato all’ultradestra americana e internazionale”, piuttosto che da aziende italiane ed europee, ha detto Misiani.
Il governo di Roma stava già portando avanti i piani per l’utilizzo della connettività internet via satellite Starlink per rispettare gli impegni di transizione digitale imposti dall’UE. Meloni, che ora è considerata la “Trump-whisperer” d’Europa, ha anche sviluppato una stretta relazione con Musk.
Il tipo di servizi di telecomunicazione criptati venduti da Musk è simile a quello che l’UE sta cercando di offrire attraverso il proprio progetto IRIS², una rete di satelliti sicuri dal punto di vista informatico del valore di 10,6 miliardi di euro, che è stata approvata ma che entrerà in funzione solo dopo il 2030.
Anche i governi hanno tardato a comunicare la loro intenzione di utilizzare effettivamente il sistema europeo. Nell’ambito delle tortuose trattative per far decollare IRIS², l’Italia si è assicurata una delle tre stazioni di terra della costellazione da collocare al centro spaziale del Fucino, fatto che secondo gli esperti avrebbe aiutato Roma ad aderire all’iniziativa.
Inoltre, il governo italiano ha recentemente commissionato al proprio leader aerospaziale Leonardo l’avvio dei lavori per una rete nazionale di archiviazione cloud ultra-sicura basata sullo spazio per il proprio esercito, che però richiederebbe anni e miliardi di euro per essere messa in funzione. Altri hanno avvertito Roma che il nuovo contratto Starlink la renderebbe troppo dipendente da Musk.
Alexandra Geese, membro del Parlamento europeo dei Verdi tedeschi, ha dichiarato su BlueSky che l’accordo “consegna le comunicazioni governative, militari e di difesa italiane a un imprevedibile proto-fascista… È in gioco la sicurezza europea!”.
Matthew Hodgson, cofondatore di Matrix, un protocollo di comunicazione sicuro che è stato utilizzato dalla Marina degli Stati Uniti e da diversi governi europei, ha dichiarato in un’intervista che se l’Italia si affida troppo a SpaceX potrebbe trovarsi nella posizione di non poter “parlare con nessuno” se i servizi di Musk non funzionassero o venissero ritirati.
“Questa è l’orribile, orribile modalità di fallimento in cui posso facilmente vedere gli italiani cadere”, ha avvertito.
Il rischio che venga posto in essere l’ennesimo atto politico disfunzionale per l’Italia e, in parte, anche per l’Europa comincia a manifestarsi.
Ci sarebbero un paio di questioni che l’articolo non menziona.
La prima è: se l’esercito Italiano avrà in dotazione il sistema starlink per le comunicazioni; che fine farà il Sicral che è già esistente, progettato appositamente per le comunicazioni sensibili delle forze armate e che garantisce indipendenza tecnologica e sicurezza nelle comunicazioni(sia all’Italia, sia ai suoi alleati) che sono elementi essenziali per la tanto decantata sovranità; tonto più che negli USA vige il cloud act che permette al governo americano di accedere ai dati acquisiti da una società di diritto USA?
Certo avere un sistema di ridondanza/integrazione può sempre essere utile anche se i satelliti a bassa orbita sono più vulnerabili ad attacchi cyber rispetto ai satelliti geostazionari di sicral.
Entrambi i sistemi presentano altri vantaggi e svantaggi; il punto è (sarebbe) fare una attenta analisi costi benefici.
Non è detto a priori che con l’adozione di starlink ci sia la tanto temuta svendita di sovranità nazionale; innanzi tutto perché l’Italia è ormai svenduta da decenni al miglior offerente; in secondo luogo dipende da quali saranno le clausole contrattuali se il contratto si farà.
Vista la posizione di debolezza dell’Italia e, ancor più, la debolezza politica in ambito internazionale di questo governo, il rischio credo sia molto alto.
La seconda domanda è: come la prenderà il fondo americano KKR che ha acquistato TIM da poco (giusto per restare in tema di sovranità nazionale)?
La terza domanda è: siamo certi che l’EU, al di la delle dichiarazioni, darà il suo assenso all’operazione visto che, come stato membro, l’Italia deve rispettare delle normative quali il GDPR, il DSA e il DMA?
"Mi piace""Mi piace"
Non gli bastava essere una colonia americana, ora gli diamo in mano pure le chiavi del paese, evviva!
"Mi piace"Piace a 1 persona