Anche grazie alle nuove norme, vengono proposti locali sempre più piccoli con prezzi alle stelle

(VALENTINA PETRINI – lastampa.it) – «La casa è completamente nuova, appena ristrutturata. È in una zona residenziale. Quindi capirà che il prezzo è proporzionato ai servizi offerti». 900 euro al mese, spese a parte per 14 metri quadrati. Siamo a Milano. Un anno dopo la protesta degli studenti milanesi contro il caro affitti, ecco i primi effetti delle politiche di governo. «La vita senza casa, dimmi tu che vita è» recitava lo striscione all’ingresso della casa dello studente di viale Romagna.
Le nuove regole su affitti e case volute dal vicepremier Matteo Salvini e condivise dal governo Meloni, sono entrate in vigore il 27 luglio del 2024. Il decreto da subito è stato ribattezzato “Salva Milano”. Chi è di Milano ad essere stato salvato? Chi cerca casa a prezzi adeguati ai guadagni o chi ha loculi da affittare che però prima non potevano avere l’abitabilità e oggi invece l’avranno?
Per trovare una risposta basta una veloce ricerca su internet e il sospetto che una nuova speculazione prende corpo. Monolocale di 18 mq, zona residenziale, ammobiliato, ultimo piano con ascensore: 800 euro al mese più le spese. Monolocale 16 mq, attico, nuovo, a pochi passi dalla metro: 840 euro al mese, spese a parte. Monolocale 15 mq, con balcone, 1000 euro al mese, spese incluse, tranne internet. Chiamo, prendo vari appuntamenti. Inizio il tour.
L’esperienza di visitarli è un po’come rivivere la scena cult di Renato Pozzetto nel film Il ragazzo di campagna. Quasi 1 milione di nuovi poveri vive in affitto e soffre per la scarsa qualità degli immobili e per l’insostenibilità delle tariffe. Il decreto avrà senz’altro tenuto conto di loro. Anche perché gli sfratti per morosità incolpevole sono – numeri alla mano – la maggioranza, cioè famiglie che non riescono di colpo a pagare perché perdono il lavoro o si ammalano. Vado al primo appuntamento carica di aspettative. Siamo effettivamente in una zona residenziale di Milano. Oltre me per lo stesso appuntamento ci sono altre quattro persone.
L’agente immobiliare mi accoglie così: «A poche centinaia di metri da qui c’è stata la protesta degli studenti universitari nelle tende». Come se l’informazione giustificasse il prezzo del micro appartamento. «Lei ha busta paga e contratto a tempo indeterminato, vero?». No, sono una partita Iva, rispondo. «Allora mi dispiace, il proprietario non affitta a liberi professionisti. E se poi non fattura? Come paga?».
La mia famiglia può farmi da garante, mi fa entrare per vederla per favore? «Va bene, ma non garantisco che potremo dargliela comunque nel caso la scegliesse». Una volta aperta la porta è tutto davanti ai miei occhi. A mala pena riesci a girare su te stesso. Il letto è sul soppalco e se dal letto allunghi il braccio, apri il frigorifero.
Posso salire? «Non c’è il materasso, deve portarlo lei se vuole». Non vedo alternativa. Il bagno è una chicca. Scusi, quanto è alto il soffitto della doccia? «Un metro e ottantadue». Il mio fidanzato è 1,85 metri. «Basta piegarsi un po’». Ma è sicuro siano 18 mq? «No, sono 14». Ma l’annuncio diceva 18.
La seconda micro casa che vedo è sulla linea della metro, ma in periferia. L’ascensore porta all’ultimo piano. Poi c’è ancora una rampa di scale da fare. È un sottotetto? Chiedo all’agente immobiliare. «Si, a destra sono rimaste le cantine, a sinistra sono state trasformate in piccole abitazioni». Le porte delle cantine sono chiuse con delle catene. Alcune sono semiaperte, dentro si intravedono resti di mattoni e calcinacci. Ci sono ovunque trappole per topi. Faccio finta di non sapere cosa sono e chiedo: «Penso siano dei diffusori di profumi».
Originale come risposta! L’appartamento che devo visitare è l’ultimo del corridoio sulla sinistra. Letto singolo. Nel bagno non c’è il bidet. Per aprire il frigo bisogna inginocchiarsi, in piedi si sbatte la testa sulla trave. Unico spiraglio di luce, una piccola finestra sul tetto spiovente. È sicuro che la casa sia regolare? «Certo, si. Perché?». Affitto con contratto 700 euro al mese più 45 di spese condominiali, utenze a parte».
Quanto per averla subito? «Mille euro all’agenzia, più due caparre e il mese entrante, totale 3.100 euro». Per prendere possesso di 16 mq? «Sono 14». È claustrofobico, ma li affittate veramente? «Si, vanno via velocemente». E chi li prende? «Non gli studenti». Non mi stupisce. «Molti vogliono vivere da soli e preferiscono adeguarsi piuttosto che condividere con altri la casa per avere spazi più grandi». Capisco.
Da luglio 2024 sono divenuti abitabili – e quindi affittabili – monolocali di 20 metri quadrati con soffitto di 2, 40 metri (prima i limiti per una persona erano 28 mq e 2, 70 l’altezza).
Ma tra gli annunci spopolano micro case ben al di sotto di 20 mq. Se chiedi ad un geometra come è possibile che sul mercato le agenzie immobiliari di Milano offrano micro case da 14 mq la risposta è esilarante: «Sono talmente tanti i fattori che vanno considerati per la concessione dell’abitabilità che tutto potenzialmente può trasformarsi in affittabile. Condoni delle leggi precedenti, dimensioni e posizioni delle finestre. Con le nuove regole inoltre i comuni potranno fare meno controlli e meno richieste di certificazioni ai proprietari, la logica è semplificare per i proprietari le regole».
Se per loro dunque il governo si è speso, per chi è in emergenza abitativa meno. La Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri non prevede fondi sufficienti per affrontare la grave crisi che colpisce migliaia di famiglie italiane. In Commissione Bilancio della Camera è stato approvato un emendamento che stanzia per gli affitti appena 10 milioni di euro per il 2025 e 20 milioni per il 2026.
Secondo Sunia, Cgil, Spi, Unione Inquilini, con i fondi stanziati, sarà possibile affrontare solo il 20% dei casi problematici, lasciando le restanti famiglie senza alternative. Fake news dice il vice premier della Lega, che anzi rivendica il provvedimento perché «20 metri quadrati sono meglio di niente», anzi «beato chi può permettersi di più, ma chi non può si accontenta».
Caro affitti, l’influencer Mangiapregasbatty mostra le ‘case da incubo’ al sindaco di Milano

E forse si accontenterebbero anche gli studenti se gli affitti costassero un terzo delle cifre di mercato. Peccato invece che oltre a rendere abitabili loculi più o meno tecnologici non si siano preoccupati di renderli sostenibili e a prezzi ponderati. Per poterti permettere un sottotetto in affitto a Milano devi comunque guadagnare almeno 2.500 euro al mese.
Non è un caso che la protesta contro il caro affitti sia partita proprio daqui: 628 euro di media al mese per una stanza singola, Bologna 467 e Roma 452 euro. Insomma è rimasto tutto com’era. Anzi peggio. L’aumento dei prezzi da record nel capoluogo lombardo può continuare a galoppare indisturbato. Una riforma, quella del decreto casa Salvini, che probabilmente non passerà alla storia per aver migliorato le nostre vite.
Milano, come tante altre città europee, anche non proprio di primo piano sul piano turistico quali ad esempio Bruges e Gand (belle per carità, ma non proprio a livello di Vienna o Atene, o Parigi o Roma) in Belgio vive la bolla dell’overtourism.
Turismo che in Italia, così come anche in Spagna si manifesta in modo perverso per via delle crescite delle retribuzioni al di sotto della media europea; ciò rende ancor più conveniente al turista venire in Italia o in Spagna.
In altre parole l’Italia, a causa delle dinamiche salariali interne, sta diventando un paese low cost specie per chi vive nel nord Europa.
Milano, inoltre ha buoni collegamenti a livello ferroviario e aeroportuale con altre città europee.
Quindi non è sorprendente una situazione del genere; è un fatto che per quanto dannoso, anche per altre ragioni, rimane sempre un fatto.
In un contesto del genere non mancano i profittatori che scambiano una bolla per una gallina dalle uova d’oro e trovano sempre il politico deficiente e compiacente che esaudisce i loro desideri.
Trattandosi di due bolle (l’overtourism e la sagoma fisica del politico) e due balle (la speculazione e le kazzate che il politico ripete quotidianamente a vario titolo) la fine inevitabile sarà lo scoppio.
Bisogna avere pazienza ed aspettare
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Classico articolo acchiappaclick
si limita a parlare di zone residenziali senza fare i nomi di queste
Le speculazioni crescono quando ci sono i minkioni che aiutano a farle crescere.
Se uno studente cerca affitto in viale romagna davanti al politecnico cosa pretende? Forse pensano che
abitando a 200 metri dall’università si laureano prima? In quella zona (neanche così vicina alla cerchia dei navigli) a sentire un mio amico tassista( a cui è capitato di portarli) ci abitavano anni fa Paola Barale,Fabrizio Biasin e Ringo il dj.
Se invece di fare lo studente hai la priorità di fare amicizie vip con selfie da postare su instagram,non ti lamentare.
Vai in zona ComasinaNiguarda e trovi a quasi metà del prezzo.
O ancora meglio trovi affitto fuori Milano e la mattina ti svegli alle 6, prendi il treno e poi la metro come ha sempre fatto il 90 % degli studenti(me compreso)
Poi a prescindere da tutto,
Salvini è un c0glione
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Hai omesso “grandissimo” c0gli0ne.
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hai ragione Anail, chiedo scusa😂😂😂😂😂😂😘
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I punti principali dell’articolo sono 2
Il primo, sul quale tu focalizzi l’attenzione, è quello dei prezzi, dei costi di locazione degli appartamenti.
Non serve specificare le zone residenziali perché l’intera città è interessata dal fenomeno; ovviamente le zone meglio servite dal sistema di trasporto pubblico o quelle più vicine alle sedi universitarie sono soggette a maggiori rincari; ma ciò non toglie che anche zone come niguarda o alla comasina o ad affori i canoni di locazione siano aumentati.
Fuori Milano i prezzi sono, almeno per ora, un po’ più abbordabili, ma anche li se la domanda di alloggi cresce i prezzi crescono.
Quanto al fatto che uno studente (serio) si svegli alle 6 del mattino per andare in università, credimi e parlo per esperienza diretta, non è una novità (anno accademico 1989-90); io, pur abitando a 15 minuti di tram dal politecnico, mi svegliavo alle 6 del mattino per andarmi a prendere un posto nelle file vicino la cattedra specie al primo anno dove ancora l’influenza della 6a liceo è ancora forte e se vai in fondo la lezione non riesci a seguirla.
Probabilmente non hai frequentato l’università, non sai come girano le cose e non hai la ben più pallida idea di cosa voglia dire trovarsi in un’aula con 500 studenti perché, seguendo il tuo ragionamento, per essere alle 6:30 in università, se abiti fuori Milano, o anche a Niguarda , ti dovresti svegliare alle 4 e a quell’ora non c’è anima viva, men che meno mezzi di trasporto pubblico.
A Pessano con Bornago dove gli affitti costano decisamente meno direi che la cosa va anche peggio.
Il secondo punto su cui l’articolista focalizza la sua attenzione è legato alla norma cosiddetta “salva Milano” (o salvami l’ano, se più ti piace).
Dove l’homo inutilis ha graziato Sala per le porcate fatte a Crescenzago su ci stava indagando la procura del posto e ha approfittato per infilarci dentro anche la norma che rende abitabili dei loculi indegni per qualsiasi essere umano pur di compiacere quei relativamente pochi profittatori disposti a votarlo per tale bravata.
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Infatti io ho fatto ingegneria, tu in via festa del Perdono hai fatto altro; decisamente più abbordabile ed in corsi di laurea con forse un numero di studenti decisamente più basso.
Altro aspetto da considerare, visto che non scrivo a vanvera, io non ho una soglia di attenzione bassa, la 6a liceo significa che c’erano tanti studenti, se così li vogliamo qualificare, che facevano parecchio casino e quindi diventava difficile seguire le lezioni
Quanto al fatto di lavorare mentre studiavi, sappi che l’ho fatto anche io e per ben due volte; quando ero iscritto ad ingegneria facevo il cameriere: poi, dopo qualche hanno mi sono iscritto ad economia alla cattolica e facevo l’ingegnere; scusami ma non ho frequentato il politecnico per scaldare i banchi.
M i sono laureato in entrambi i corsi ad ingegneria con pieni voti e ad economia con 109/110 per colpa di quei minkia di ESAMI DI FUFFA MARKETING.
Ti sei concentrato sul punto 1 perché lo hai ritenuto più alla tua portata; cosa che non mi sorprende da uno che ha bazzicato via Festa del Perdono.
Il punto 2 evidenzia il MALAFFARFE, SIA PURE IN UNA SUA FORMA, CHE DA LUSTRI AMMORBA QUESTO FOTTUTO PAESE non una bolla quale è quella attuale del caro affitti; quindi tutt’altro che temporaneo, è un qualcosa di STRUTTURALE E CONGENITO NEL DNA ITALICO e poco importa che l’articolista, come tu sostieni, gli abbia dedicato poche righe.
La porkata fatta da Salvini durerà decenni; la bolla immobiliare , spero e credo visto che già a Milano le compravendite registrano un calo, durerà molto meno.
La porkata fatta da Salvini e una porkata che segue le altre fatte in precedenza, che NESSUNO andrà ad eliminare e che si rivelerà inutile e dannosa per i fessi-furbi che popolano lo stivale, compresi quelli che abitano a Milano; è un agente contaminante( uno dei tanti) ad altissima capacità di bio- accumulazione.
Quindi per chi è abituato a vedere le croste probabilmente il punto 2 è secondario, per chi ha capacità di analisi, preparazione adeguata e capacità di leggere tra le righe, la cosa si manifesta in modo decisamente diverso. Il punto 2, benché non approfondito adeguatamente, è il cuore dell’articolo ed il motivo è molto semplice: E’ STRUTTURALE, NON CONGIUNTURALE
Chiaro?
Studia, se ci riesci, che ti passa.
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Probabilmente tu hai una soglia di attenzione molto bassa,dovendoti per forza sedere davanti al professore per capire la lezione;dal tempo che ci mettevi ad andare a scuola e dalla tua scarsa attenzione si evince che ti facevi distrarre dal canto degli uccellini sugli alberi alle 5 del mattino…sicuro di non aver mai incontrato il gatto e la volpe e di aver fatto una capatina nel paese dei balocchi prima di arrivare a scuola senza l’abbecedario?
Ai tempi dell’università,vivevo in un paese dell’hinterland nord di Milano, distante 25 km linea d’aria da via festa del perdono. In un ora e un quarto, dopo aver cambiato 2 Mezzi, facevo in tempo a ripassare, bermi un caffe e rollarmi una decina di sigarette con il tabacco.
Essendomi iscritto all’università all’età di 22 anni (mentre facevo… prima l’operaio poi il barista) per laurearmi a 26, in corso e a pieni voti, mi permetto di dire che il problema principale per lo studente non è l’affitto,ne i mezzi pubblici, ma l’organizzazione del tempo,la concentrazione e la volontà.
Mi sono concentrato sul punto 1,perche’ i prezzi alti sono il CUORE dell’articolo.
Il punto 2 come lo chiami tu, occupa due paragrafi, che stringi stringi non dicono niente, fuffa.L’articolista concentra l’attenzione così, liquidandolo con due frasette?
Mi sembra che il tuo metodo di studio e di analisi lasci alquanto a desiderare, non è che tu eri uno che sottolineava ed evidenziava ad minchi@m le parti da ricordare?
Quanto ci hai messo a laurearti, 10 anni?
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Affarone! Monolocale 10 mq in coabitazione con altri 2 /3 inquilini. Luce, gas e portierato h24, zona S. Vittore. Richieste referenze questura Milano. Durata contratto decisa da tribunale. Prezzi modici, praticamente gratis….
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@ lionheart 17.05
1)A me non frega nulla di quello che hai fatto tu.
Sei tu che ti sei interessato al mio percorso di studi.
Tipico atteggiamento di chi cerca rassicurazioni alla sua insicurezza.
Quello che ero ripromesso di fare l’ho fatto, non ho bisogno di confrontarmi con altri per essere a posto con la mia coscienza.
2) nelle aule che frequentavo,che erano ben affollate, non volava una mosca quando entrava il professore: segnale chiaro della serietà di quest’ultimo e degli studenti
3) se vuoi vincere il premio infosannio,per numero di lauree conseguite, te lo lascio volentieri:per me il blog è un passatempo soprattutto in questi periodi in sono a letto con l’influenza. Probabilmente ti manca la laurea in tuttologia.
4) Finora ci siamo confrontati 2 volte(è agli atti) nelle ultime settimane, e alla prima mia risposta,che è bastata smontare il tuo modo di ragionare da beone da osteria, te la sei data a gambe sparendo per giorni, caro il bel cuordileone.
5) Il titolo dell’articolo parla chiaro… tu hai voluto sbrodolare andando fuori tema. Bocciato si presenti alla prossima sessione.
6) Su Salvini e le conseguenze della sua misura(che tu chiami malaffare) mi sembra di essere stato abbastanza chiaro, ma forse per te è troppo complicato.
7) Negli ultimi mesi ho letto una marea di cag@te scritte da te su argomenti prettamente economici finanziari; per compassione ho evitato di intervenire e farti fare figure di merd@.Salvo rarissimi casi evito di andare a correggere gli altri:
in primo luogo perché non me ne viene in tasca nulla,.
in secondo luogo per signorilità visto che con te ho aspettato che tu scrivessi una cosa giusta(l’altro ieri) per farti un complimento. Cosa che peraltro avevo già scritto io, in maniera più completa, nell’estate 2023 proprio qui su infosannio.Basta ricercarla.
8) Quindi fossi in te andrei a ripassare sui bigini di economia e finanza, perché se per caso la prossima volta mi capita sotto mano qualche altra tua boiata… ti faccio piangere.
Te lo dice uno,che di finanza non la sa per sbrodolare su un forum, ma la usa per portarsi a casa ogni mese la pagnotta che gli serve a pagare gli ultimi 10anni di mutuo fatto per un bilocale nella periferia milanese.
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Quel che significa cantargliele chiare! 😀
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