Un accademico svizzero-iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, è stato arrestato in transito a Malpensa su mandato americano mentre si dirigeva a Istanbul con l’accusa di avere aiutato […]

(Di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Un accademico svizzero-iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, è stato arrestato in transito a Malpensa su mandato americano mentre si dirigeva a Istanbul con l’accusa di avere aiutato Teheran a costruire alcuni droni. Per ritorsione, l’Iran ha arrestato una giornalista italiana per uno scambio di detenuti. Sentiamo dire che l’Iran agisce in questo modo perché è l’incarnazione del Male universale. La realtà è diversa.
Per comprendere la mossa dell’Iran, occorre capire come il “caso Abedini” sia legato al “caso” dell’imam Abu Omar, rapito a Milano sotto il governo Berlusconi: uno dei casi più documentati di azione illegale condotta dai servizi segreti americani in un Paese straniero. Abu Omar fu rapito, il 17 febbraio 2003, da dieci agenti della Cia. L’imam fu portato nella base aerea di Aviano e poi condotto in Egitto, dove fu brutalmente torturato con la falsa accusa di essere un terrorista islamico. Dalle sentenze della magistratura milanese, emerge che i vertici dei servizi segreti italiani e, quindi, il governo Berlusconi, erano informati e coinvolti nell’operazione della Cia. Nel dicembre 2010, la Corte d’appello di Milano ha stabilito un risarcimento di un milione di euro per Abu Omar e di 500 mila euro per la moglie, a carico di ben 23 agenti della Cia, tutti cittadini americani. I vari governi italiani hanno sempre fornito protezione agli agenti americani, ricorrendo persino al segreto di Stato per ostacolare le indagini della magistratura. I giudici di Milano condannarono anche agenti italiani eliminando ogni dubbio sul coinvolgimento del governo Berlusconi in questa orrenda violazione dei diritti umani contro un musulmano. Sulla base del caso Abu Omar, l’Iran pensa che il governo Meloni sia un governo “fantoccio” della Casa Bianca. L’Iran pensa che, davanti agli ordini degli Stati Uniti, l’Italia cessi di essere uno Stato sovrano e indipendente, soprattutto quando si tratta di violare i diritti umani dei musulmani.
Tornando al caso Abedini, gli abusi commessi contro quest’uomo sono evidenti. Iniziamo dall’accusa della Casa Bianca di avere collaborato con Teheran alla costruzione di alcuni droni. La logica delle relazioni internazionali dice questo: gli ingegneri americani aiutano il governo americano a costruire i droni e gli ingegneri iraniani aiutano il proprio governo a fare altrettanto. L’eventuale collaborazione di Abedini con il governo iraniano sarebbe del tutto lecita. In secondo luogo, Abedini non è stato colto a origliare dietro la porta del presidente del Consiglio. Aveva semplicemente fatto scalo in Italia verso Istanbul per la sfortuna di non avere trovato un volo diretto. In terzo luogo, Abedini non ha arrecato alcun danno all’Italia che ha deciso di incarcerarlo sulla base delle accuse fumosissime di un governo, gli Stati Uniti, in guerra con l’Iran, di cui è incolpevolmente cittadino. Dopo il caso Assange, Omar e molti altri, nessuna persona dotata di raziocinio avrebbe dubbi sul fatto che Abedini, una volta negli Stati Uniti, subirebbe un processo farsa, i cui presupposti giuridici sono già posti in tutta la loro assurdità. Eccoli: siccome il governo americano considera il governo di Teheran un governo di terroristi, allora tutti gli iraniani sono potenziali terroristi, anche se hanno semplicemente avvitato un bullone di un drone. Negli Stati Uniti vige la legge, non ci sono dubbi, ma alcune leggi sono assurde perché sono concepite per la guerra, non per la giustizia.
Antonio Tajani ha esortato a non parlare della vicenda. Un invito anomalo giacché, nelle società libere, i ministri non decidono quali temi trattare e come trattarli. Crosetto, invece, ha invitato a non sollevare l’indignazione contro l’Iran perché: “Questi problemi, purtroppo, non si risolvono con lo sdegno popolare”. Ma l’intento di quest’articolo non è suscitare indignazione contro l’Iran, bensì contro il governo Meloni. Tajani invita al silenzio non per tutelare la giornalista italiana, ma se stesso, ché la vergogna è grande. Il governo Meloni mette in pericolo gli italiani per eseguire un ordine della Casa Bianca funzionale alle guerre americane. La Casa Bianca ha spinto l’Italia in guerra con la Russia. Adesso pretende che l’Italia faccia la guerra all’Iran con un’operazione simile, nella logica di fondo, al caso Omar. Abedini sta subendo un abuso intollerabile in una società libera e andrebbe liberato. Prostrato dietro le sbarre, la sua sofferenza è ingiusta e ingiustificata come quella della giornalista italiana. Quest’uomo è stato sottratto alla famiglia in un Paese ostaggio degli Stati Uniti. Questo è chiaro agli iraniani. Molto meno a certi giornalisti mainstream che, afflitti da smisurati complessi di superiorità, non si accorgono nemmeno quando l’Italia opera in modi simili alle dittature.
bah!
è dai tempi di Portella della Ginestra, che i servizi segreti IUESEI fanno quello che vogliono in Italia.
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e tanti ci hanno guadagnato fortune
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non sai quanti contadini del frusinate e dintorni si sono arricchiti tanto, tanto , e non poco, beati loro , sempre meglio degli sciacalli francesi e multinazionali
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Capisco che Orsini debba dare in pasto ai suoi lettori ciò che gli chiedono, se vuole sperare di conservarne ancora qualcuno (segnatamente, mi riferisco a quella massa di decerebrati costretta a recitare quotidianamente le proprie giaculatorie antiamericane, pena la crisi d’astinenza), ma sfortunatamente per loro le cose non stanno come il prof. le vorrebbe vendere.
Innanzitutto Orsini attribuisce l’arresto di Abedini ad un “ordine della Casa Bianca“, mentre le accuse allo svizzero-iraniano (e la relativa richiesta d’estradizione) provengono da un tribunale di Boston: prima di sottendere che negli Usa il potere giudiziario non sia indipendente, bensì sottoposto a quello politico, forse sarebbe il caso di esibire almeno uno straccio di prova, dato che si parla pur sempre di una nazione dove è capitato più di una volta di vedere incriminato perfino lo stesso Presidente (cosa che, per inciso, nella Russia putiniana non potrebbe mai accadere).
Il prof. si prodiga inoltre in una tragicomica difesa dell’arrestato (ovvero un processo farsa, per usare le sue parole, dove ovviamente l’imputato è già stato assolto da lui medesimo), i cui reati contestati sarebbero, a suo dire, paragonabili ad aver semplicemente avvitato un bullone di un drone, mentre le accuse a suo carico sono un filino più gravi: oltre che di violazione delle leggi statunitensi sul controllo delle esportazioni e delle sanzioni, è accusato anche di avere dato supporto materiale per l’attacco compiuto con i droni in una base militare in Giordania lo scorso 28 gennaio, in cui sono stati uccisi tre soldati americani.
Io non so se e quanto tali accuse siano fondate in base alla giurisdizione americana, ma so che Orsini e i suoi seguaci antiamericani hanno già deciso che non lo sono, unicamente sulla base del proprio pregiudizio (e sempre senza uno straccio di prova).
Quel che è certo è che non spetta alla magistratura italiana giudicare la bontà e/o l’eventuale liceità delle leggi americane, mentre le convenzioni firmate dall’Italia impongono il rispetto dei mandati di cattura internazionali: pertanto nei confronti di Abedini non è stato commesso alcun abuso, con buona pace degli alti lai orsiniani.
Se invece le cose fossero andate come lui auspica, ovvero se, una volta identificato, il soggetto fosse stato lasciato libero di proseguire il suo viaggio, allora sì che sarebbero stati commessi diversi abusi, di cui oggi le autorità aeroportuali (e la stessa magistratura) sarebbero chiamate a rispondere.
Totalmente ad uso e consumo dei decerebrati lettori di cui sopra è infine il riferimento al caso Abu Omar, che qua c’entra come i cavoli a merenda, proprio perché in quel caso si trattò di un vero abuso americano commesso sul nostro suolo nazionale, in violazione delle nostre leggi e che infatti, in quanto tale, venne (giustamente) condannato dalla magistratura milanese, mentre in questo caso di servizi segreti non c’è nemmeno l’ombra.
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ooohhhhhh
I’IPOCRITA, MANIPOLATORE e BUGIARDO
è anche esperto giurista IUESEI, oltre che dei trattati internazionali (compresi quelli segretati), mandati di cattura a cazzum, di geopolitica, di paesi demokratici e di dittature.
Però non spiega perchè mai nessun ingegnere ‘merikano è mai stato arrestato per i milioni di morti (la maggior parte civili) causati dalle BOMBE e MISSILI da lui progettati.
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L’OIPC – Interpol ha uno statuto e la cooperazione tra stati è regolata da cinque princìpi fondamentali. Se dai una occhiata magari ti risulterà più comprensibile lo scritto del prof Orsini.
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JD, sei fantastico. Vuoi “uno straccio di prova” su una cosa che sai perfettamente e che sanno gli statunitensi da sempre. Il Potere giudiziario negli USA è di nomina politica. Non c’è un Tribunale di Boston ( o di Roccacannuccia) che operi al di fuori dei voleri del Presidente degli Stati Uniti ( soprattutto in tema di sicurezza nazionale). Perché sia il Procuratore Generale che quelli distrettuali hanno il compito di operare a nome del Governo USA. Il Sistema giudiziario americano è completamente diverso non solo da quello italiano ma da tutti i Sistemi europei. Gli stessi Giudici ( quindi parlo di Giudici non di PM quali sono i Procuratori) della Corte Suprema sono di nomina politica. Con l’unico vantaggio che una volta nominati lo sono a vita. Quindi anche quando cambia il potere politico. Che Abedini non avviti solo bulloni è certo. Ma che la sua Società venda sistemi di navigazione di droni, soprattutto all’Iran, fa parte del business delle armi e dei sistemi di difesa che tanto ingrassano Società USA. Se fossero arrestati, anzi comminati mandati di cattura, per ogni operatore delle Società di Armi ( e quindi droni), forse sarebbe un mondo migliore ma dovrebbero essere arrestate migliaia e migliaia di persone del settore. Nelle accuse formulate ad Abedini c’è di mezzo l’FBI, la CIA, tutti i soggetti che partecipano alla guerra geopolitica da sempre. Gli USA fanno e hanno fatto sempre questo. Gli altri Paesi s’inventano altro. In questo caso la ritorsione. Che avviene a nostro danno ( a danno della Sala) perché siamo sempre dei “signorsì” in tema di volere americano. Anche se Craxi a Sigonella non ne volle sapere. E neppure Andreotti. Ma questi 2 lestofanti ( lestofanti in parte) erano meno servili dei politici italiani attuali.
Comunque potremmo discutere per ore perché il tema delle relazioni internazionali, i suoi trattati, è complesso e divisivo. Ed io e te siamo lontanissimi. Resta il fatto che spero che “la fogliante” Sala ( che è una ragazza di 29 anni) venga liberata al più presto. Anche sfanculando….il mitico Tribunale di Boston.
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Ottimo, chiaro e illuminante articolo del prezioso A. Orsini. Grazie, professore!
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“Sulla base del caso Abu Omar, l’Iran pensa che il governo Meloni sia un governo “fantoccio” della Casa Bianca. L’Iran pensa che, davanti agli ordini degli Stati Uniti, l’Italia cessi di essere uno Stato sovrano e indipendente, soprattutto quando si tratta di violare i diritti umani dei musulmani”.
Che gli vuoi dire a un professore universitario che scrive questa roba? Niente. Solo sperare che tuo figlio, o quello di un tuo caro amico, non capiti in una classe dove insegna.
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E perché mai??? Proprio nel frammento del “virgolettato” che hai riportato cosa ti indigna? cosa ti sembra inidoneo di un professore universitario? Un sospetto ce l’ho ma vorrei che lo esprimessi.
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Io da un professore universitario, nella fattispecie di “sociologia del terrorismo” (qualunque cosa significhi), mi aspetto semplicemente la capacità di farmi comprendere la realtà nella maniera più oggettiva possibile (sulla Siria ad esempio lo ha fatto). Questo articolo invece è pieno zeppo di forzature ideologiche e autocelebrazioni da combattente anti mainstream, tutte basate sul solito ridicolo assunto con cui è solito introdurre il suo pensiero “scientifico” (si, domani). Oggi è questo: “Sentiamo dire che l’Iran agisce in questo modo perché è l’incarnazione del Male universale. La realtà è diversa”. Ma chi caxxo ha mai detto una cosa del genere? Forse Vittorio Feltri nei fumi dell’alcool. Ma neanche. Quindi, descrivendo la “realtà diversa” (quella di youtube, cioè la sua), mette in mezzo il caso Abu Omar che c’entra come i cavoli a merenda e appartiene ad un’altra era geologica, in cui al centro del dibattito mondiale c’era il terrorismo non la guerra. Solo per farci credere che l’Iran ragiona come lui (ah ah ah) e pensa che l’Italia davanti agli ORDINI degli ammeregani smette di essere uno stato sovrano. Infine mette sullo stesso piano la prigionia dello svizzero iraniano (“prostrato”, poverino) in un carcere italiano, con quella della Sala in una delle carceri peggiori che esistano sulla faccia della terra (quelle col marchio Brics, per intenderci). E potrei continuare.
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Se non sei in grado di capire ciò che leggi, non è colpa di chi ha scritto l’articolo.
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Tu, flamenco, che blateri di chi capisce e chi no, mi sai dire PERCHÉ è stato arrestato lo svizzero iraniano a Malpensa? Dai, rispondi! Senza andare a spulciare nel web. Perché dall’articolo del PROFESSORE pare che si limitasse a stringere qualche bullone ai droni iraniani. E mi sai dire subito dopo PERCHÉ è stata arrestata la Sala? In questo caso ti aiuto io: senza NESSUN MOTIVO comprensibile, come nel Processo di Kafka. Hai presente?
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Ti avevo risposto, flamenco, ma chissà perché la mia risposta è stata censurata. Ti chiedevo semplicemente di scrivermi le motivazioni (che tu e chi mette mi piace sotto il tuo post sicuramente conoscerete a menadito) che hanno portato all’arresto dello svizzero iraniano. A parte, s’intende, l’avvitare bulloni ai doni iraniani di cui ci racconta Orsini. Mentre le motivazioni che hanno fatto imprigionare la Sala te le dicevo direttamente io. Ossia, nessunissima. Come nel Processo di Kafka.
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Ecco, alla fine ne hanno messe due di risposte! Grande Infosannio! Tanti auguri di buon anno a tutta la redazione.
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Ad essere onesti, la parola “musulmani” che attiene a una sfera religiosa c’entra come i cavoli a merenda in una vicenda spy story geopolitica.
Pietrangelo Buttafuoco, da me sempre dileggiato, si è convertito all’Islam e non mi sembra abbiano mai violato i suoi diritti,anzi gli hanno dato incarichi importanti.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
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quando non ne hanno MAI abbastanza:
Nell’ultimo documento ufficiale disponibile, contenente i dati per il 2021, ci sono 544 basi statunitensi in 43 stati esteri più altre 159 nei territori statunitensi d’oltremare.
“”L’Ecuador autorizza una base militare Usa nelle Galápagos, le proteste: “La riserva naturale rischia di essere devastata”””
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Grazie prof Orsini, buon anno
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Insomma un imprenditore svizzero-iraniano che fa scalo in Italia per un volo diretto ad Istanbul si ritrova arrestato, in Italia, senza aver fatto o detto nulla contro l’ Italia, solo perché secondo gli americani, che pare siano infallibili nella giustizia, per cui un tribunale di Boston corrisponde al Verbo, il tizio è cosa? Perché per arrestare una persona in Italia le accuse di reato dovrebbero essere fondate, che provengano da Boston o da qualsiasi altro tribunale! Non sono i seguaci anti americani a dover dimostrare che siano infondate, sono gli accusatori e chi mette in galera a dover dimostrare che esista un mandato internazionale di arresto! Perché se esiste un tale mandato, e non da ora, l’ imprenditore non è stato arrestato quando è salito sull’ aereo che doveva portarlo ad Istanbul? Se avesse trovato un volo diretto sarebbe decollato ed atterrato tranquillamente….mentre inciampa in Italia che esegue gli ordini ed arresta chi pare ricercato dagli americani da due anni e credo abbia preso altri voli, nel frattempo! E pure ammesso e concesso che il tizio sia un problema per la sicurezza USA, e quindi arrestabile in Italia, la Sala scrive contro l’ Iran, quindi potrebbe essere ritenuta altrettanto problematica da quel paese che agisce per la sua sicurezza al pari degli altri! Abbiamo in entrambi i casi accuse la cui fondatezza è ancora tutta da provare, eppure due persone sono in carcere…..ecco non mi pare ci siano le condizioni per la solita lezioncina di superiorità di cencio a straccio! E non pretendo nemmeno che la sovranità italiana trovi spazio di rivalsa nella disobbedienza agli americani, con 70 anni di storia a dimostrare la sua impossibilità, vorrei solo che si evitasse di parlare di giustizia, di garantismo, di diritti con quel tono fasullo da pulpito….Da soliti galoppini abbiamo agito per conto degli americani e gli iraniani hanno agito di conseguenza, lasciamo i suddetti valori a chi può permetterselo, ammesso che esista, e riduciamo la situazione a quella che è: fare i galoppini questa volta ci ha messo in difficoltà ed uscirne sarà un contorcimento di retorica ipocrita , perché se non liberiamo l’ iraniano, i suoi connazionali buttano via la chiave della Sala, con buona pace dei balbettii di tutta la politica italiota con stampa al seguito!
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Allora, stringiamo i bulloni, per restare in tema. Lo svizzero iraniano fermato a Malpensa è accusato “di avere esportato illegalmente tecnologia per i droni usati dall’Iran per l’attentato alla base militare Usa in Giordania a gennaio 2024”. Sarà vero? Non sarà vero? Lo stabilirà un processo e un giudice. In Italia? Negli Stati Uniti? Non lo so. Non conosco i trattati tra Italia e Stati Uniti in materia di estradizione. Leggo di un avvocato italiano che ha chiesto per lui i domiciliari. Glieli auguro. Cecilia Sala è stata arrestata tre giorni dopo. Perché? Dicevate tutti che non valeva un caxxo come giornalista, che scriveva per un giornale carta igienica, che i suoi podcast da Teheran li ascoltavano a malapena i suoi parenti, e che nonostante questo pedigree sarebbe diventata una star nazionale! Oggi invece leggo che la Sala è diventata una specie di Oriana Fallaci, una che “scrive CONTRO L’IRAN, quindi potrebbe essere ritenuta altrettanto problematica da quel paese che agisce per la sua sicurezza al pari degli altri!”. Ma io mi scompiscio!
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Come al solito non hai capito un ca@@o! Agli iraniani chi sia la Sala non importa una beata min@ia, ma quantomeno hanno in mano i suoi articoli, da carta igienica o meno, contro il loro paese e come giustificazione, alibi, superca@@ola, e’ molto più di quanto abbiano in mano i tribunali italiani che hanno arrestato un imprenditore svizzero-iraniano, doppia nazionalità, il cui mandato di arresto internazionale sembra valere solo in Italia, dove vige la regola del galoppino a servizio USA! La Sala si è trovata in mezzo non perché giornalista, ma perché italiana che tornava a pipa di cocco, perché i suoi articoli, sconosciuti ai più italiani e iraniani costituivano una scusa quantomeno meno imbarazzante della nostra, ridotta al puro servilismo al padrone! In un anno il tizio accusato dagli americani viene arrestato in Italia, come mai solo ora e solo in Italia se esisteva un mandato internazionale? Perché l’ Italia è questa, una colonia a servizio, e gli iraniani lo sanno benissimo, ed hanno risposto con la stessa moneta….se vi permettete di arrestare un iraniano senza alcuna prova ed accusa fondata, noi ci permettiamo di arrestare la caccola italiana del Foglio, con altrettanta scioltezza, perché l’ essere o meno problematici per la sicurezza di un paese, lo stabiliscono le autorità di quel paese, gli americani , magari a casa loro, e gli iraniani altrettanto, con eccezione di quelle italiane che fanno il garzone di bottega per i tribunali americani! Quindi c’è poco da scompisciarsi, eccetto che per i tuoi commenti demenziali…..Per me la Sala come giornalista vale quanto il Foglio di carta igienica dove scrive, ha l’ unico pregio di aver messo in difficoltà i galoppini italiani , che ora per liberarla , si trovano nella rara e complicata situazione di dover disobbedire al padrone, mentre gli iraniani si godono lo spettacolo , senza alcun problema di sicurezza riferibile ad una nullità assoluta, ignorata fino a questo momento! Se non capisci i miei commenti, evita di leggermi, leggi piuttosto la carta igienica che nell’ uso si addice sicuramente al tuo spazio mentale ed intellettuale di buco! E magari offriti agli iraniani, così il problema dello scambio prigionieri neppure si pone e tu finalmente fai l’ eroe, almeno su un fronte di guerra, invece che dal divano e tastiera per scrivere le solite pu@@anate….quelli del Foglio ti assumono subito ed i galoppini italiani che ti piacciono tanto , ti ringraziano sentitamente….se torni dall’ Iran la candidatura per Italia Viva o altro partito di maggiordomi a servizio USA è assicurata!
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”’Come al solito non hai capito un ca@@o! ”’
Che altro aggiungere come commento alle sclerate del demente sodoNATOmita Loguasto?
Idem per quell’altro iDIOta sopra, che continua a chiacchierare in libertà come un Capezzone qualsiasi.
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Però… che tipa tosta!
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