Caduto Bashar al Assad, la grande stampa italiana ha esultato per la sconfitta di Putin. L’esultanza è durata poco. Putin sta trasferendo davanti all’Italia le armi che aveva in Siria. Timoroso di perdere […]

(Di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Caduto Bashar al Assad, la grande stampa italiana ha esultato per la sconfitta di Putin. L’esultanza è durata poco. Putin sta trasferendo davanti all’Italia le armi che aveva in Siria. Timoroso di perdere il porto siriano di Tartus, Putin punta alla Libia per aprirsi nuovi accessi al Mediterraneo. Inizialmente, avevo scritto che Assad sarebbe “caduto” su Zelensky, nel senso che la caduta del presidente siriano avrebbe consentito a Putin di investire più risorse in Ucraina. Il rischio è che Assad cada su Meloni. Crosetto sembra cogliere il problema quando dice che: “Mosca sta trasferendo risorse dalla base siriana di Tartus alla Libia. Non è un bene. Navi e sommergibili russi nel Mediterraneo preoccupano sempre, a maggior ragione se – invece che a mille chilometri – sono a due passi da noi” (Repubblica 22 dicembre).
In Libia, Italia e Russia sono su fronti opposti giacché lo “schema” libico è rimasto immutato negli anni. Le due regioni principali sono armate l’una contro l’altra. Da una parte, la Cirenaica, sotto l’influenza di Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Russia; dall’altra, la Tripolitania, sotto l’influenza della Turchia e, in misura molto minore, dell’Italia. Se la caduta di Assad sospinge Putin in Cirenaica, i problemi per l’Italia sono numerosi.
Iniziamo da Eni che, in collaborazione con il gigante inglese British Petroleum, aveva appena ripreso le trivellazioni esplorative in Libia nel bacino di Ghadames (Area B), un’enorme riserva sotterranea ricca di gas e petrolio condivisa da Libia, Tunisia e Algeria, come da annuncio della compagnia petrolifera nazionale libica (NOC), il 22 ottobre scorso. Martina Opizzi, capo Eni per il Nord Africa e il Levante, si è espressa così in un dibattito sul settore energetico libico il 23 settembre 2024 a Roma: “Non abbiamo mai smesso di guardare alla Libia come a una regione cruciale per la produzione di petrolio e gas”, aggiungendo che Eni ha stimato che ci sono ancora risorse da scoprire. Domanda: quant’è vantaggiosa per Eni una Russia iper-aggressiva in Libia?
Insomma, i festeggiamenti italiani per la caduta di Assad sono già finiti. Tanto più che gli uomini fedeli ad Assad hanno ucciso ieri 14 uomini del nuovo signore di Damasco Ahmad al-Sharaa, o al-Jolani, ferendone altri 10 in un’imboscata vicino a Tartus, dove si trova la roccaforte degli sciiti alawiti del presidente deposto. La guerra civile, invece di spegnersi, rischia di capovolgersi con i governanti di ieri che diventano i ribelli di oggi e l’albero di Natale appena bruciato ad Hama in un impeto anti-cristiano.
Meloni aveva dichiarato che la sconfitta della Russia era “nell’interesse nazionale dell’Italia”. Mario Draghi aveva sfoggiato la stessa radicalità, il 6 giugno 2022 al Massachusetts Institute of Technology, dove spiegò che la sconfitta della Russia per mano degli ucraini era l’unica strada percorribile: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. La ragione per cui nessuna guerra è nell’interesse nazionale dell’Italia è semplice: l’Italia non è attrezzata per combattere le guerre. Quando le guerre scoppiano, i governi italiani dovrebbero operare per spegnerle: l’opposto di ciò che Meloni e Draghi hanno fatto in Ucraina, come dimostra il nuovo decreto che prolunga l’invio di armi per tutto il 2025. Meloni e Draghi hanno sbagliato due volte. La prima volta quando hanno pensato di sconfiggere i russi con gli ucraini: è accaduto il contrario. La seconda volta quando hanno pensato di confinare lo scontro in Ucraina: Putin sconfina in Libia. Come dilettante allo sbaraglio, la classe dirigente italiana ha pensato che fosse possibile rinchiudere i russi in Donbass giocando come il gatto con il topo. Ed ecco che l’Italia si trova a sperare che Putin mantenga la sua base a Tartus affinché non trovi troppo conveniente spostare le armi in Libia in un contesto mai pacificato. Il rischio di una nuova guerra civile tra Cirenaica e Tripolitania resta vivo. Negli ultimi mesi, questo rischio si era impennato – come abbiamo riportato su queste pagine il 14 settembre scorso – con lo scontro per il controllo della Banca centrale libica. Il suo governatore, Sadiq al-Kabir, scappò dichiarando al Financial Times di essersi rifugiato in Turchia per paura di essere assassinato (30 agosto). La produzione di petrolio cadde dell’81%. Il generale Haftar (Cirenaica) avviò manovre militari nell’oasi strategica di Gadames per attaccare Tripoli alle spalle mentre la Turchia inviava armi in Tripolitania violando la missione Irini per l’embargo di armi stabilito dalla risoluzione 2292/2016 del Consiglio di sicurezza per la sesta volta dal 2022. È accaduto quattro mesi fa. Le braci sono ardenti.
Ebbė…….Non siamo noi da sempre il ventre molle dell’europa?
da qui sono entrati gli americani sette mesi prima del giugno 44 e hanno fatto molta meno fatica qui che in Normandia.
da qui passa la rotta preferita degli scafisti perchè, seppur con barchini sgangherati, è molto più agevole rispetto al passaggio via terra dai Balcani.
Ora, considerando che Putin non ha a disposizione attrezzature militari di 80 anni fa ne tantomeno barchini sgangherati ma efficientissimi mezzi supertecnologici all’avanguardia, perchè mai se decidesse ( e spero proprio di no) di entrare in europa non dovrebbe optare per la scelta di passare dal suo ventre molle?
Unica grande critica a Orsini:
” draghi e meloni hanno sbagliato 2 volte”
solo due???????
magari fosse così………
se dovessimo sommare gli errori di questi due immensi statisti temo che la lista dei loro errori sarebbe lunga da qui fino a Gerusalemme.
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Ma come, il pacifico Putin, quello che attacca malvolentieri e solo se costretto, quello che vuole vivere tranquillo, se la prenderebbe proprio con NOI ? Che abbiamo l’opinione pubblica piu’ filorussa d’Europa ? Ma non si ricorda di quando Salvini girava con la T-shirt con la sua effigie ?
Avremo anche dei governanti che sbagliano, ma siamo messi bene, abbiamo un’arma segreta: Orsini che non sbaglia mai.
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Caro ED di Putin si può dire di tutto tranne che sia uno stupido, altrimenti non sarebbe ben saldo al potere da 20 anni.
Quindi dubito che all’epoca si sia fatto infinocchiare da quell’imbecille solo perchè portava la maglietta con la sua faccia.
Se decide di attaccarci non ci risparmierà sicuramente per rispetto a mr. Mojito anche perchè credo che Lui preferisca la vodka.
Comunque , incrociando le dita🤞e prendendo sempre con le pinze le sue dichiarazioni, ho appena letto che si è stufato della guerra in Ucraina e vuole la pace al più presto.
staremo a vedere…..
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rileggendo mi sono accorto che ho scritto “Lui” con la maiuscola.
trattasi ovviamente di scrittura automatica impazzita, anche perchè quando uso la maiuscola per quel pronome mi riferisco solo e sempre al Signore. 🙄
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Ma certo, ero ovviamente ironico. Questi personaggi , tutti , nessuno escluso, hanno per stella polare solo e soltanto i propri interessi, sono poi i tifosi a cercare le sfumature per poter giustificare il proprio preferito, dimenticando quello che gli fa comodo dimenticare.
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Ma ,scusate la digressione dal tema ,il riscaldamento del pianeta per effetto serra dovuto alle emissioni di anidrite carbonica è ancora in atto ? No, perché anche nel caso della vicina Libia il problema nostro e dell’ Eni è il petrolio ed il gas : strano no?
Ma tornando a noi. Draghi sostenne che se la Russia avesse vinto la guerra con l’ Ucraina per l’Europa sarebbe stata la fine . Beh, ci siamo mi sembra . Vediamo se il profeta aveva ,almeno in questo caso , ragione.
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😂🤣😂
Cesare chapeau……
“profeta” mi mancava 😂mi inchino……
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Grazie prof Orsini, buon 2025?
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