La strategia (vincente) dell’ex deputato che spopola nei talk show: «TeleMeloni non esiste»

(di Fabrizio Roncone – corriere.it) – Quasi mai condivisibile, spesso criticabile, sfacciatamente fazioso e tignoso, con quella meravigliosa astuzia dialettica in dote a chi possiede un’intelligenza elettrica e in più ha fatto sempre e solo politica ad alto livello, capace quindi di essere prima indisponente e diventare poi subito dopo simpatico e complice, perché è anche di battuta pronta, di sguardo diretto, di modi eleganti e per principio regolarmente in ghingheri, dentro abiti di buona sartoria napoletana e al collo strette le cravatte di Marinella: Italo Bocchino è ormai la vera star del «melonismo» in tv. Gli autori dei talk se lo contendono (ma a imporlo, intuendone le potenzialità da opinionista, fu Lilli Gruber) e spesso il loro problema è trovargli un avversario sinistrorso che sia in grado di battagliare tenendogli testa.
Bocchino infatti non fa sconti: arriva che ha studiato e ha già in mente come rovesciare numeri e sondaggi, il conduttore gli cede la parola e lui è già lì a spiegarci perché invece con questo governo va tutto bene, anzi benissimo, e del resto «è il miglior governo d’Europa». A 57 anni – dopo essere stato allievo prediletto di Pinuccio Tatarella, una vita tra Msi e An, poi Pdl e Futuro e Libertà, deputato per quattro legislature, quindi un vero oblio dopo la mancata rielezione del 2013 – adesso Bocchino, presentandosi come direttore del Secolo d’Italia, sotto al braccio il suo ultimo libro Perché l’Italia è di destra (Solferino), vive una stagione di popolarità inattesa, e meritata. Al punto che, incrociandolo negli studi televisivi, e ascoltandolo, ci si chiede perché non sia ancora stato arruolato in un governo che colleziona un discreto numero di ministri e sottosegretari arrogantelli e modesti, spesso con l’efferato talento per la gaffe, talvolta pure inseguiti dai magistrati.
Ma uno come Bocchino, sul serio non serve a Palazzo Chigi? Ritrovarselo tutte le sere nel piccolo schermo, sembra davvero uno spreco. Lui giura di non avere rapporti stretti con la premier. Si conoscono, certo: però non si vedono e non si sentono. Eppure va in giro a ripetere che «La destra ha una grande classe dirigente» (boh). Oppure che la Rai è libera e «TeleMeloni non esiste» (vabbè). Un formidabile, sincero osservatore di parte e di rango. In caso di rimpasto, Giorgia sa dove trovarlo.
l’arte del leccare è insita nell’ individuo mediocre
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Un duo di miserabili ipocriti. Quanta saliva sprecata ognuno per proprio tornaconto! Chiamalo articolo questo slinguazzamento di finta critica caricaturale! Meglio la carta igienica di questo pezzotto sartoriale… e glielo pagano pure, cose da pazzi!
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Meglio sarebbe stato come titolo: “Bocchino, re degli zerbini!”
Un’altra occasione persa per fare un buon pezzo di giornalismo, caro roncone one one…
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Questo soggetto mi è sempre sembrato la versione fascia di Enrico Papi, non so come mai. La faccia da schiaffi?
Egli era anche quello che rendeva la Carfagna un essere senziente e le scriveva le parole da dire in TV. Del resto, lei era solo la sua amante, che volete farci.
Adesso è sposato con una chirurga estetica nella cui stanza si insinuò facendosi trovare ad ascoltare musica classica (invece di essere arrestato per stalking).
La ex moglie ha detto un bel pò di cosette su Italo.
Ma poi quando parla con Di Battista non mi sembra tutto ‘sto genio, sembra che ci guadagni a parlare il meno possibile viste le boiate che afferma per difendere il governo.
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un essere mellifluo e spregevole ,sarà per ” l intelligenza elettrica ” appena descritta da Roncone ah saperlo ..
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Bocchino vive una stagione di popolarità inattesa, e meritata….in effetti piuttosto che guardare la televisione ci si dedica ad altro!
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Il “Grande” Maurizio Crozza…: Italo Fellatio…..
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Il classico articolo di Roncone. Bocchino è una figura tragica, a cominciare dalla foto che lo ritrae bamboccio quattordicenne di fianco ad Almirante, ma i viscidi prezzolati come Roncone mi fanno molto più schifo
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Bocchino:
Imboccatura di strumenti a fiato, come la tromba, il trombone.
Usato tal quale fa’…………ffffffffff, ffffffffff, ffffffffffffff
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