Divisi – Un partito di conte si attesterebbe all’8%

(Di Gianluca Roselli – ilfattoquotidiano.it) – La nascita di un partito di Giuseppe Conte senza il nome e il simbolo M5S varrebbe intorno all’8% dei voti. Con un arretramento rispetto alle ultime rilevazioni dei 5 Stelle, ma potrebbe essere una buona base da cui ripartire. Al momento non sappiamo come finirà la battaglia legale e politica tra Conte e Grillo, ma la vicenda sembra avviarsi a una “guerra termonucleare globale”, per citare Wargames, pellicola di successo degli anni Ottanta. Con il fondatore che minaccia di tenersi nome e simbolo e l’attuale leader intenzionato a proseguire con l’attuale brand. Un simbolo ancora molto evocativo, secondo gli istituti di ricerca, in grado di ricordare una storia e suscitare emozioni. Da solo varrebbe almeno 2/3 punti percentuali.
Un sondaggio ad hoc presentato da Antonio Noto a Porta a Porta ha attestato i 5 Stelle all’11,5%. Il dato più interessante, però, è che nell’elettorato pentastellato il 65% sceglierebbe un eventuale nuovo partito di Conte, il 28% un partito di Grillo e il 5% nessuno dei due (all’Eur il 63,2% si è schierato per l’eliminazione del ruolo del garante, mentre il 29% ha detto no). Dati che, se spalmati sulla percentuale elettorale, danno un partito dell’ex premier al 7% e una forza politica guidata da Grillo al 4%. “Conte gode ancora di un alto grado di fiducia da parte degli italiani, subito dietro Giorgia Meloni: la premier ha il 42%, l’avvocato del popolo il 35%, Elly Schlein il 32%, tutti gli altri leader sono sotto il 30%”, osserva Noto. Secondo cui, però, “il momento migliore per Conte per fondare un partito sarebbe stato subito dopo l’uscita da Palazzo Chigi nel 2021, con la popolarità al massimo”.
Il dato più alto ai 5 Stelle lo dà Nando Pagnoncelli, che il 28 novembre sul Corriere li ha attestati al 13%, in netto rialzo nei confronti delle Europee, quando sono scesi al 9,9%. Maurizio Pessato di Swg li dà invece all’11,7%. “Stanno risalendo la china, dimostrando di essere una forza politica ancora viva e ben radicata nella società, che però dà il meglio di sé alle Politiche (15,6% nel 2022). Sono in maniera stabile il terzo partito italiano dopo FdI e Pd”, sostiene Pessato. “Con simbolo e nome diverso, però è difficile azzardare un dato: un partito di Conte potrebbe stare sull’8%, ma va considerata la proposta politica messa in campo. Pescherebbe comunque in un’area intorno al 10%. Però c’è un rischio: cambiare nome e simbolo rischierebbe di suscitare freddezza nell’elettorato, che si troverebbe di fronte all’ennesimo partitino…”, aggiunge il vicepresidente di Swg. Insomma, meglio tenersi stretti nome e simbolo.
“Il Movimento sta tra l’11,3 e l’11,5%. Di cui l’80% è saldamente nelle mani dell’ex premier, che è ancora un leader molto popolare, soprattutto nel Mezzogiorno. Un suo partito nuovo di zecca potrebbe stare intorno all’8%”, fa notare Renato Mannheimer. Roberto Weber dell’Istituto Ixè vede i pentastellati all’11%, ma è difficile dare una percentuale per Conte in caso di scissione. “Nome e simbolo hanno una valenza ancora molto forte, con l’idea di un movimentismo dal basso che fa ancora la differenza rispetto agli altri partiti”. Il dato più preoccupante, per Weber, è però l’astensione: “Alle prossime Politiche voterà tra il 52 e 56% degli italiani e tutte le forze politiche dovranno farci i conti”.
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“il momento migliore per Conte per fondare un partito sarebbe stato subito dopo l’uscita da Palazzo Chigi nel 2021, con la popolarità al massimo”
E sarà mica proprio per questo, come ipotizzava in una delle sue millemila righe Alessandra, che Grillo l’ha impacchettato per logorarlo e digerirlo all’interno del M5S del Di Majale?
Poi se siete interessati a Wargames: chi vincerà?
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Bruno Fusco
SE SARANNO STELLE STELLERANNO
Se partiamo dal presupposto che quelli del Movimento, che ora siedono in parlamento, siano tutti dei traditori siamo fuori strada, anzi, bisogna sostenere quello che c’è senza troppe masturbazioni cerebrali, e se qualcosa di diverso dovesse nascere per le prossime politiche, qualcosa di stellato che ci convinca di più, allora ognuno può regolarsi come crede, ma mandare a puttane quello che c’è in attesa di quello che ancora non esiste è, a mio parere, un favore ad altri partiti e se permettete, mi tengo quello che c’è del doman non v’è certezza, consiglio anche di non seguire l’articolo giornalistico di questo o quello, o il talk show sciacallo, la stampa e l’informazione in genere non sono mai stati amici del Movimento, e anche l’accanimento contro Travaglio, che leggo in qualche post, mi lascia perplesso, se c’è un giornalista che ha difeso il Movimento dagli albori, contro tutto e tutti, è sicuramente Marco Travaglio.
Detto questo, se ancora state leggendo senza mandarmi a fare in culo, aggiungo qualche riflessione di carattere personale: sono deluso e amareggiato dal comportamento di Beppe Grillo ma difendo il “padre” della rivoluzione stellata, il comico pazzo, colui che ci ha emozionati nelle piazze, e non può diventare quello del Draghi grillino, sappiamo benissimo che quando si è votato sulla piattaforma, per l’entrata nel governo Draghi, tanti hanno detto SI e se può interessare io votai NO, ma questo poco importa, voglio dire che in quel momento non fu solo Grillo a dire cazzate per convincere al Si, non dimentichiamoci Di Maio e company, ma anche Giuseppe Conte partecipò al disastro annunciato con una sua dichiarazione a favore, e se c’è stato il SI della maggioranza degli iscritti, la colpa non è stata solo di Grillo.
Questo è un mio parere personale che non lenisce la mia delusione per il comportamento di Grillo che manderebbe in confusione anche i più accaniti suoi sostenitori, e su questo ho scritto altri post riguardo il suo silenzio sulle guerre in corso, su Israele, e su altri aspetti non meno importanti sulla legge Cartabia, dove il Movimento sedeva nel governo Draghi, e ancora sull’attuale gestione della giustizia del Ministro Nordio.
Le liti sul simbolo, i mandati, il garante, avviliscono il dibattito sui temi veri, e ha ragione Grillo quando dice che questa costituente è sembrata più una modalità per far fuori lui come garante, regolare i mandati per i tanti che ci sperano, e cristallizzare il Movimento come progressista nelle future alleanze, il resto sono domande che nessuno ricorda.
Ora c’è Conte, anche se avrei preferito un direttorio a cinque, con un risultato abbastanza scontato sulla rivotazione, il dopo chi vivrà vedrà, e se qualcosa di più emozionante e coinvolgente dovesse nascere, ma proprio coinvolgente ed emozionante, allora varrebbe la pena fare una riflessione, ma sul certo e possibile e non sull’illusione o sui fantasmi del passato, altrimenti si resta immobili e inconcludenti favorendo l’astensionismo e allevando una rabbia ingiustificata, o donando sangue stellato a partiti alternativi come AVS, che non sono male ma non sono il Movimento Cinque Stelle.
Insomma, non sperate nel gatto se non lo avete nel sacco, per citare un grande allenatore di calcio, ma anche un proverbio vero, e se saranno stelle vere stelleranno.
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Da pentastellata sono molto combattuta per quanto riguarda il simbolo e il nome.. il simbolo è un’ idea e chi ha guardato al M5S sin dall’inizio, credo faccia un po’ fatica a pensare di cambiarlo.. io sono una pentastellata perché in quel simbolo e in quel nome ho visto una speranza di cambiamento, una speranza di rivoluzione pacifica, la speranza di vedere rinascere un paese e la speranza di vedere la vecchia politica e il sistema marcio fuori dalle palle finalmente, perciò pensare di cambiarlo mi mette tristezza perché un sogno sta per essere infranto anche se soltanto cambiando un simbolo e un nome che non sono nulla ma sono anche tutto! Un giorno dovevamo fare un’assemblea pubblica a Venezia centro storico, contro il sindaco e c’erano tutte le forze d’opposizione che si sarebbero ritrovate per decidere sul da farsi in comune, io da pasionaria quale sono, feci tutta Strada Nuova (è una calle larga e molto frequentata da turisti e cittadini vicino alla stazione), con il vessillo del M5S dispiegato e il vento lo faceva sbandierare benissimo, ero così orgogliosa di rappresentare il M5S di essere parte di una forza politica onesta e pura, la gente mi guardava un po’ stranita ma sorrideva, forse avranno pensato fossi pazza e forse un po’ lo sono, ma ero così felice di tenere e di far vibrare il mio vessillo, il simbolo del M5S il più bello per chi vuole un Italia migliore!! Lo so sono una sognatrice ma ci credo ancora nel sogno.. e bepi lo sta distruggendo purtroppo!!! 😢
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