Un servizio della tv Ard ha sollevato il velo sull’usanza dell’isola del Mare del Nord dove una volta all’anno si danno botte alla popolazione femminile con un corno di mucca. Le autorità hanno annunciato provvedimenti contro la notte del Klaasohm. Ma la reazione degli abitanti è stata sorprendente

(Tonia Mastrobuoni – repubblica.it) – BERLINO – “Ero piena di ematomi. E parlo in forma anonima perché la mia famiglia vive ancora sull’isola. Non voglio che abbia problemi”. Benvenuti a Borkum, la più occidentale delle isole tedesche del Mare del Nord, famosa per l’olivello spinoso e le lunghe dune bianche, meta prediletta degli amanti di un mare ruvido e delle aringhe a colazione. Dove, una volta all’anno, gli uomini picchiano le donne durante un rito barbarico e semiclandestino.
Alla televisione tedesca ARD – con il viso rigorosamente nascosto e la voce distorta – alcune donne hanno rivelato di recente la loro scioccante esperienza. E si è scoperto che a Borkum, ogni 5 dicembre, si celebra la notte del Klaasohm, durante la quale un pugno di uomini travestiti da bestie con enormi corna bianche danno la caccia alle donne e le seviziano con un corno di mucca. Fino agli anni 90 era riempito con la sabbia per fare più male alle vittime.
In pieno inverno, quando i turisti hanno lasciato l’isola da un pezzo, lontano da occhi curiosi e telecamere, l’intero villaggio si scatena in un rito collettivo che inizia il pomeriggio con festeggiamenti e colossali bevute in tutte le viuzze del centro. Ad un certo punto gli uomini prescelti, sei “Klaasohm” mascherati con lunghe corna in testa e un “Wiefke”, un uomo vestito da donna, devono azzuffarsi tra di loro per decidere chi ha il privilegio della caccia alle femmine. Dopo il tramonto, tutto il Paese partecipa al ‘festa’, le donne da maltrattare vengono catturate per strada e trattenute finché non arrivano i Klaahsom che le percuotono. La valpurga dei maschi dell’isola si conclude con i protagonisti che si lanciano da un monumento sulla folla festante.
L’origine del rito ha un carattere altrettanto barbarico. Nel ‘700 gli uomini dell’isola sparivano per lunghi periodi in mare per la caccia alle balene. Quando arrivava l’inverno tornavano sull’isola, che per mesi era stata governata dalle donne. E il rito di “Klaahsom”, l’usanza di picchiarle davanti all’intero villaggio, fu creata per segnalare il ripristino della loro autorità.
Ora che finalmente qualcuno ha alzato il velo su questa mostruosa usanza, si stanno moltiplicando le testimonianze. E sta venendo fuori il carattere semi clandestino della festa. Le donne parlano ancora con le facce pixellate, una vittima racconta di essersi difesa invano, e dà conto di un’usanza “umiliante, devastante e deprimente” che si conclude con un dolcetto infilato in bocca. Un’altra ha fatto sapere alla Frankfurter Allgemeine Zeitung di essere stata legata in una casa e seviziata a lungo.
Ai cronisti del ARD che hanno trovato un muro nel tentativo di stanare la polizia, il Comune o gli stessi isolani sul rito del Klaahsom, il sindaco Juergen Akkermann ha rifiutato un’intervista e si è concesso solo in una dichiarazione scritta in cui ha spiegato che “è una festa per gli isolani, non è immediatamente comprensibile agli esterni”. In base alle testimonianze, gli uomini vengono preparati sin da bambini alla notte del Klaahsom.
Ora che è scoppiato il caso grazie al servizio dell’ARD, in Germania si è levata un’ondata di indignazione e di proteste. E il sindaco e l’associazione che organizza la festa, i “Borkumer Jungens”, i “Ragazzi di Borkum” – rigorosamente vietata alle donne – sono corsi ai ripari. Alle emittenti nazionali si sono presentati con il capo cosparso di cenere, balbettando che la festa cambierà e che sarà eliminata la parte delle botte alle donne. La ministra dell’interno della Bassa Sassonia Daniela Behrens si è affrettata a spiegare che “la tradizione non può mai giustificare la violenza”.
Ma domenica scorsa, duecento donne di Borkum sono scese in piazza per protestare. Non contro il Klaahsom, bensì contro il tentativo di sopprimerlo. Hanno espresso il loro disappunto suonando enormi corni di mucca. E i loro cartelli recitavano “non ci rovinate la festa”.
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Non si capisce perchè, per fare sta cretina, bisogna preparare i maschi fin da bambini.
Non si capisce perchè, per ricordare il ritorno (al potere) di pescatori di balene, bisogna travestirsi da tori e uno si deve travestire da donna.
Non si capisce perchè serve il corno di mucca per le percosse.
Io ipotizzerei una tradizione ben più antica, forse dimenticata, legata alla costellazione del toro e una catastrofe. Ovviamente non giustifico le percosse.
https://www.repubblica.it/scienze/2018/11/29/news/lo_zodiaco_nell_arte_rupestre_il_calendario_in_dipinti_e_bassorilievi-212970145/
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AHAHAHAHAHA
I Repubblikini sono sconvolti, poveri parrucconi!
Pensa se fosse stata una festa in cui venivano picchiati gli uomini con i mattarelli!
Comunque, a scanso di equivoci.
Il prossimo 5 dicembre, suggerite una vacanza indimenticabile a qualcuna che vi sta antipatica. Sapete dove mandarle.
Elenco provvisorio:
-Schlein, Elly
-Meloni detta Gioggia
-Santanché D
-Picierno P
-Von der Lyen U
-Kallas K
-Lagarde C
-La moglie di Renzi (no scherzo, di corna se ne intende già troppo)
-Boschi E
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sono allibito, schifato, indignato, incaxxato, disgustato…
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rassegnato no ? 🤭
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