(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – La vendetta di Beppe Grillo è appena iniziata. Il fondatore del Movimento ha scelto. Combatterà su ogni terreno legale e politico la sua battaglia con i contiani

E ha già fatto la prima mossa. Grillo ha comunicato formalmente al M5S la sua volontà da garante di far ripetere le votazioni (in primis quelle che mettono in discussione il suo ruolo). 

L’obiettivo è sfidare di nuovo Conte sul quorum. Ma stavolta con un’arma in più: è molto probabile che Grillo faccia un appello all’astensione, personalizzando il voto. 

Il ragionamento che sta dietro la mossa del garante lo spiega un movimentista: «Se i sì alla cacciata alla cacciata sono meno di 35mila, devono trovare altri 10mila votanti».

L’ipotesi di una nuova votazione era stata bocciata poco prima dalla contiana Vittoria Baldino a Tagadà su La7.  «E’ una facoltà che lo statuto gli attribuisce, statuto che però gli iscritti ci hanno detto che va cambiato» perché quello di «garante effettivamente è un ruolo con dei poteri abnormi. Quindi Beppe ha la facoltà e le prerogative di fare e strafare quello che vuole, ma a un certo punto dovrà prendere atto di quello che la base vuole. Lo può fare, ma credo che sia controproducente anche per se stesso: noi siamo entrati nel Movimento perché lui ci ha insegnato che cosa fosse la democrazia diretta e questo è stato un esercizio meraviglioso di democrazia, che il mondo ci sta invidiando perché non l’aveva fatto nessuno prima». 

Ma la battaglia tra movimentisti e contiani va ben oltre la ripetizione della votazione della Costituente. «L’indicazione degli iscritti è stata chiara: io gli sconsiglierei di fare la Democrazia Cristiana 2.0 con la battaglia sul simbolo e lo scudo crociato perché mi sembra davvero una fine ingloriosa», precisa Baldino-

Di parere opposto la cerchia vicina al fondatore. «Valuteremo», dice all’Adnkronos Enrico Maria Nadasi,  commercialista di Grillo  e cofondatore insieme al comico dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013 «proprietaria dei simboli del Movimento» secondo l’ultimo bilancio dell’Associazione.
«E’ opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, “Oz con i 22 mandati”, e lasci perdere quel simbolo lì. Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto. Se continua col simbolo del Movimento, si valuterà il da farsi», sostiene Nadasi.

M5s, la mossa di Grillo: chiede di rivotare le modifiche allo statuto approvate dalla maggioranza degli iscritti

(di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – L’ex ministro Danilo Toninelli, tuttora nel collegio dei probiviri e grillino della prima ora, lo aveva anticipato su Radio Cusano Campus: “Beppe Grillo chiederà di rivotare le modifiche statutarie”. E il Fatto, dopo aver sentito fonti di peso, può confermare che l’istanza del fondatore è già arrivata. Grillo, come gli permette proprio lo statuto, ha chiesto una seconda votazione su tutte le modifiche, compresa quella che ha cancellato il suo ruolo di garante. E sarà ancora il quorum a fare la differenza, perché nel secondo turno le modifiche potranno essere ratificate solo dopo il voto della maggioranza assoluta della base (la metà più uno degli iscritti).

Non ha aspettato il termine massimo di cinque giorni dalla pubblicazione dei risultati, Grillo. Troppo forte la voglia di rivalsa, dopo quell’applauso che ieri in assemblea a Roma aveva salutato il sì alla sua cacciata dai vertici. Una scena che non era piaciuta neanche a diversi veterani del Movimento, come Chiara Appendino e Roberto Fico. E che potrebbe aver inciso sulla richiesta del fondatore di un nuovo voto. Una nuova sfida che si fa scivolosa, perché ora Giuseppe Conte e i suoi dovranno riportare alle urne sul web oltre la metà degli 89mila iscritti, in un clima intossicato dalla minoranza grillina, che protesta da settimane anche per il taglio di oltre 70mila iscritti (ufficialmente perché inattivi). Tradotto, la guerra dentro i Cinque Stelle non è ancora finita.