Intervista alla presidente della regione Sardegna: “Se rinunciassimo alle alleanze me ne andrei, proprio come farebbe Conte”

(di Matteo Pucciarelli – repubblica.it) – Alessandra Todde, presidente della Sardegna ed esponente del M5S, domani (oggi, ndr) è il giorno della costituente. Ha già votato online sui vari quesiti?
«Certo, mi auguro che tutti gli iscritti si esprimano. Invitare all’astensione va contro i nostri principi».
Su alleanze, collocamento, due mandati, come si è espressa?
«Per un M5S saldamente ancorato nel campo progressista, con un’agenda chiara e con una visione di Paese che rispecchia le richieste dei cittadini. Un Movimento aperto alle alleanze che valorizzi la sua classe dirigente con delle regole comparabili a quelle dei nostri alleati. Come ho più volte detto, io non ho tabù e possiamo discutere su tutto, e saranno i nostri iscritti a decidere, senza costrizioni o limiti. L’importante è ripartire subito con forza per costruire l’alternativa alla peggior destra di sempre».
Cosa risponde a Chiara Appendino secondo la quale il M5S è stato fagocitato dal Pd?
«Non sono d’accordo, non siamo fagocitati da nessuno. E lo dico con quella serenità che deve contraddistinguere un sano confronto interno. È arrivato il momento della maturità e dobbiamo chiarire cosa sia oggi il M5S. Non dobbiamo essere subalterni a nessuno, sia chiaro, e non saremo mai cespugli del Pd. Ma il nostro statuto e la nostra carta dei principi e dei valori chiariscono quale sia la nostra parte e dobbiamo avere la capacità di parlare di noi all’esterno e di convincere i nostri elettori. Non arroccarci. Ciò che è successo in Umbria è la conferma più limpida».
Ce lo vede un M5S senza Grillo?
«Porre una costituente sul piano dello scontro personale umilia una così larga consultazione. I nostri iscritti sono chiamati a scegliere tra due visioni del mondo contrastanti: chi guarda al passato e vuole ancorare il M5S alle origini e alla pubertà politica e chi invece sogna uno slancio, una presa di posizione chiara sul chi siamo, sul cosa vogliamo e sul dove andare. È la scommessa di Conte e anche la mia».
A proposito di Grillo, a un certo punto sul suo blog le ha indirettamente dato della finta ambientalista, lo vedesse all’assemblea cosa gli direbbe?
«Lo saluterei e gli ripeterei che non ha capito nulla, che non conosce la Sardegna e non sa distinguere tra la lotta che stiamo conducendo contro la speculazione e la necessità di una giusta transizione ecologica che tuteli suolo, paesaggio e ambiente».
Sta governando una regione col centrosinistra: a un attivista scontento del Pd cosa direbbe per convincerlo che si può fare?
«Gli racconterei cosa abbiamo fatto in soli sette mesi di governo: tutela dell’ambiente e dell’acqua pubblica, riordino interno, trasparenza con i cittadini, centralità dei giovani, lotta alla povertà e alle diseguaglianze, legalità, giustizia sociale. Per non parlare del nostro impegno sulla sanità. Abbiamo trovato una situazione disastrosa e stiamo lavorando alle giuste soluzioni per permettere ai sardi di curarsi qui senza dover fuggire dall’Isola. Soltanto nell’ultima variazione abbiamo stanziato oltre 200 milioni di euro sulla sanità».
Dovesse vincere l’opzione “no alleanze”, lei cosa farebbe?
«Esattamente quello che farebbe Conte, mi farei da parte. Ma ho fiducia negli iscritti e in questo nostro meraviglioso progetto. Senza di noi non c’è campo progressista. Senza il M5S non si possono combattere tante battaglie di cui da sempre siamo interpreti».
Se andrà come sperate, dal giorno dopo qual è la battaglia principale del Movimento?
«Posso dirle quel che già stiamo facendo in Sardegna, dove abbiamo impugnato la legge sull’autonomia differenziata, una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini. Ci siamo battuti per difendere la Costituzione, i diritti e la dignità dei cittadini, e continueremo a farlo».
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Bella intervista declinata in filastrocchese, come tante altre del momento. Credo che i moVimentisti della prima ora se la siano legata al dito la affermazione della signora Todde: “nel movimento della prima ora non ci sarei entrata” . Bel ringraziamento per le cose enormi fatte. Bella riconoscenza verso cittadini e attivisti che hanno dedicato tempo e denaro per portare il movimento al 32% .
Buona chiacchierata con repubblica, signora Todde.
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“I movimentisti della prima ora”
Non ha senso contrapporre la pubertà con la maturazione, i movimentisti della prima ora come li chiama lei non hanno capito quanto sia essenziale e inarrestabile l’evoluzione.
Il primo movimento era il seme.
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Quella è la fase successiva, quella più fertile.
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Umberto Saba si chiedeva: « cosa resta da fare ai poeti ? » E si rispondeva: ” resta da fare una poesia onesta”. Intendendo con ciò la necessità di non rinunciare alla “ispirazione”, per la pura ricerca di un effetto speciale fine a se stesso.
Naturalmente vale per i poeti e vale per i politici…
E vale anche per Grillo, che si trova nella situazione di non poter rinunciare, anche volendo, all’ispirazione, perché semplicemente non ne ha. E non potrebbe, anche se volesse, rinunciare agli effetti speciali, perché sono la sostanza stessa del grillismo. Sostanza nel senso etimologico di “substantia”, che sta sotto, che sorregge…Ed infatti, il grillismo senza il “sostegno” dell’effetto, fine a se stesso, degli annunci, delle battute e delle insolenze, sarebbe campato per aria. Si spiegano così i comportamenti contradditori del fu “Elevato”.
Grillo ultimamente su qualsiasi argomento, non prende delle posizioni in ragione di una “visione”, ma assume le pose del prim’attore indispettito per l’applauso che più non arriva…
Alessandra Todde è la dirigente utile che si contrappone al vecchio leader futile.
Per questa ragione, comunque vada, mi auguro che i militanti del Movimento non si perdano di vista.
Il progetto del Movimento va oltre il freddo delle attuali paure e oltre l’angoscia dei limiti e delle difficoltà del momento.
E durerà… finché ognuno saprà valere quanto valgono i suoi ideali.
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La Todde è una persona perbene, credo anche un buon Presidente di Regione ( poi lo si valuterà a fine mandato). È di sinistra e lo dice, ed è legittimo che punti a posizionare il M5s nel campo progressista. Non mi è piaciuta una sola cosa che ho letto di lei in quest’ultimo periodo. È stata una convinta sostenitrice di Kamala Harris, come uno Speranza o un Provenzano qualsiasi. Anche questo legittimo. Ma ne indica un connotato di Sistema, di passiva adesione al mondo “dem”, che me la renderebbe invotabile. Preferisco 100 volte Conte che non si è mai voluto schierare con alcuno tra i, pessimi entrambi, candidati alla Casa Bianca.
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Nessuno ha la verità in tasca tantomeno la sfera di vetro, però in certe situazioni, seppur a malincuore, ci si schiera per evitare il peggio. Speriamo solo che la Todde si sia sbagliata nel giudizio, di certo non la condanno per questo.
Lei dice frettolosamente “passiva adesione al mondo dem” senza considerare il fatto che la politica che può funzionare davvero si veste sempre di compromessi.
Per tutto il resto parleranno i fatti.
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MATURITA’
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Ma fai a gara con GIANGENIO a chi è più il F3SSO del villaggio grillino?
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