Il vicepremier leghista – Dopo la sconfitta alle Regionali, il leader della Lega rilancia: “La priorità è la legge di Bilancio, poi vogliamo il post-Zaia”

(Di Giacomo Salvini – ilfattoquotidiano.it) – Cravatta rossa, imbacuccato in un cappotto blu, Matteo Salvini tiene fede ai colori trumpiani del Make America Great Again. Il vicepremier leghista entra nel cortile del Senato per rispondere al question time sullo stato delle ferrovie italiane e risponde sulle Regionali appena concluse. La sconfitta in Umbria è quella che brucia di più, anche perché la Lega non governa più una Regione sotto il Po.
Dunque, bene tenersi stretto il Veneto dall’assalto di Fratelli d’Italia: “Noi lo chiediamo, certamente – risponde ad alcuni cronisti tra cui quello del Fatto Quotidiano – con calma ma lo chiediamo”. Stessa cosa per la legge che potrebbe dare la possibilità ai Presidenti di Regione di fare un terzo mandato, permettendo così al governatore del Veneto Luca Zaia di ricandidarsi: “Noi chiediamo anche quello, come il Veneto”.
La premier Meloni però sembra di diverso avviso perché vuole conquistare una regione del Nord e Fratelli d’Italia rivendica la scelta di candidare un suo dirigente per succedere a Zaia. A chi gli chiede se si sia già confrontato con la presidente del Consiglio sull’argomento, lui ostenta tranquillità: “Ora la priorità è la legge di Bilancio, poi vedremo…”. Ieri il senatore del Carroccio Paolo Tosato, parlando con l’AdnKronos, ha anche minacciato la corsa in solitaria della Lega in Veneto: “Se Fratelli d’Italia e Forza Italia non si mettono d’accordo su un candidato della Lega, possiamo anche andare da soli”, ha detto. Se ne parlerà nelle prossime ore: al ritorno di Meloni dalla missione in Brasile-Argentina si potrebbero incontrare i tre leader di governo per fare l’analisi del voto in Umbria ed Emilia-Romagna e iniziare a ragionare delle prossime regionali in Campania, Puglia e Toscana. Il Veneto invece potrebbe slittare nel 2026, causa Olimpiadi invernali.
Visti i nuovi scenari di possibile guerra mondiale, il leader della Lega prende le distanze anche dalla decisione del presidente americano Joe Biden di togliere il veto sull’utilizzo dei missili a lunga gittata da parte dell’Ucraina nel territorio russo. Una mossa che ieri ha provocato la reazione di Vladimir Putin che ha minacciato una reazione durissima. Ministro Salvini, condivide la scelta di Biden? “Il prossimo presidente è Donald Trump – continua Salvini entrando a Palazzo Madama – se ne occuperà bene lui”, aggiunge il vicepremier leghista che ha sempre rivendicato il tifo verso il prossimo presidente repubblicano. L’obiettivo? “Arrivare alla pace in Ucraina”, aggiunge Salvini prima di entrare in aula per rispondere al question time.
Una risposta che pone dubbi anche sulla scelta della Lega sul prossimo decreto armi che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno se il governo vorrà confermare gli aiuti all’Ucraina per tutto il 2025.
Nei giorni scorsi, il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo aveva spiegato al Fatto che la scelta di Biden di dare il via libera all’Ucraina sui missili a lunga gittata “favorisce l’escalation a Kiev” e sulla scelta di mandare nuove armi a Volodymyr Zelensky “noi preferiamo sempre la strada diplomatica”.
Anche il senatore del Carroccio Claudio Borghi, componente del Copasir, si mostra cauto sul nuovo decreto con cui il governo potrà continuare a mandare armi all’Ucraina anche per tutto il prossimo anno: “Vedremo e ne discuteremo in maggioranza – spiega Borghi – comunque in ogni caso rimarcheremo le nostre posizioni in dichiarazione di voto, visto che a gennaio si insedia il presidente Trump negli Stati Uniti”. A questo proposito mercoledì il leghista Romeo presenterà insieme al collega del Pd Graziano Delrio l’intergruppo per la pace in Parlamento. Poi saranno organizzati diversi incontri con politici, diplomatici ed esponenti della società civile con l’obiettivo di favorire la diplomazia in Ucraina.
Non importa quello che vuoi tu, ma importa quello che vuole Meloni. La Lega è il cespuglio di Fratelli d’Italia.
Per dire, Meloni ha deciso che invierà il decimo pacchetto di armi a Zelensky e la Lega ha già fatto sapere che voterà a favore, anche se Salvini si esprime contro altre armi.
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PS dopo il tracollo della Lega in Emilia Romagna e soprattutto in Umbria, Meloni vuole il Veneto. Per Salvini niente salamella.
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vabbe se la sono cercata ,come sempre: Salvini è il garante di qualsiasi disastro elettorale,d altronde che altro aspettarsi?
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