CONTE, È GRILLO L’ULTIMO DEI GIAPPONESI CONTRAPPOSTO A ISCRITTI

(ANSA) – Conte come l’ultimo dei giapponesi? “L’impressione è che l’ultimo giapponese” sia Beppe Grillo, “che si contrappone a una comunità intera di iscritti” che “possono votare su decine di quesiti decisi dalla base”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte nella registrazione di Dritto e Rovescio.
M5S: CONTE, SU CAMBIO NOME INDECISO TRA BRAND DA CONSERVARE O RIFONDAZIONE
(LaPresse) – Fosse per il professor Giuseppe Conte si chiamerebbe ancora Movimento Cinque Stelle o si chiamerebbe diversamente?
“E’ un quesito che non mi sono mai posto, mi porrò il problema anche perché devo ancora votare. Ci sono dei quesiti che riguardano il presidente e in quel caso – essendo in conflitto di interesse – mi dovrò astenere, però essendo anche io un iscritto non posso avere meno diritti degli altri. Sono molto indeciso perché da un lato il brand andrebbe conservato, dall’altro però siccome è un processo di rifondazione così coinvolgente e travolgente, dei segnali anche importanti di rinnovamento andrebbero dati. Sono indeciso”. Così il leader M5S Giuseppe Conte nella puntata di ‘Dritto e rovescio’ che andrà in onda questa sera su rete4
M5S: DI MAIO, GIUSTO CAMBIARE, STARE A SINISTRA IMPRESCINDIBILE
(LaPresse) – “Quello che parte oggi è un importante momento di democrazia interna perciò va rispettato. Molti cambi? È il sintomo di un’esigenza di cambiamento che condivido. Non ho mai creduto nell’ortodossia. Il Movimento è sempre cresciuto attraverso momenti evolutivi di questo tipo”.
Lo ha detto l’ex capo politico del M5S, Luigi Di Maio, in un’intervista al QN. Un errore accasarsi a sinistra? “Il posizionamento nel campo del riformismo oggi non è né giusto né sbagliato. Semplicemente è imprescindibile”.”La biodegradabilità del Movimento – aggiunge – è un vecchio tema. Ma la democrazia interna è un sistema che ha creato Grillo. Dunque niente estinzione? Quando una forza politica entra nelle istituzioni assume delle responsabilità differenti e più grandi. Prima tra tutte quella nei confronti degli elettori.
A quel punto il diritto all’estinzione non conta più. Saranno gli elettori, con il voto, a decidere se il Movimento deve sparire o no”. Alla domanda se la proposta di cambiare nome e logo nasca da beghe legali, Di Maio risponde: “No, io credo che sia in primo luogo un’esigenza politica, legata alla volontà di tornare a essere competitivi, magari affermando il nome di Conte fin nel simbolo, come spesso suggeriscono i sondaggisti ai partiti”.
Sul limite dei due mandati, quindi, sottolinea: “Ho sempre pensato che quella norma andasse superata. Credo infatti che sia naturale voler preservare le competenze nate in tanti anni di esperienza. Competenza è ciò che chiedono gli elettori. Elettori che infatti mi pare ultimamente scarseggino”.
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Il M5S si è posto regole statutarie che nessun altro partito adopera , quindi si affronta a mani nude una battaglia contro chi ci affronta armato di tutto punto con mine antiuomo nello specifico Conte bersaglio preferito dei poteri politico massonici e di una informazione mediatica mistificata . Resettare con regole statutarie resilienti per poter combattere ad armi pari.
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Grillo e L.Di Maio. Damnatio memoriae.
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Sorprende, ma neanche troppo, che Di Maio si esponga pubblicamente e in toto dalla parte di Conte. In pratica condivide tutto l’ultimo percorso di Giuseppe che porta alla Costituente. Chi l’avrebbe detto? Proprio vero che due Democristiani si sono ritrovati
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Il Giuda del secondo millennio ha parlato! Consiglio vivamente di guardarsi le spalle.
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