
(The Economist) – La maggior parte delle banche centrali sta tagliando i tassi di interesse. Non quelle russe. Il mese scorso i responsabili politici hanno alzato i tassi al 21%, un massimo da due decenni; i mercati si aspettano che raggiungano il 23% entro la fine dell’anno. Il cambiamento è tanto più insolito in quanto si verifica in un periodo di guerra, quando i banchieri centrali sono normalmente restii a soffocare l’attività economica.
L’economia russa ha confuso gli analisti da quando il Paese ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022. Nonostante si trovi ad affrontare uno dei regimi sanzionatori più severi della storia moderna, ha registrato l’espansione più rapida in oltre un decennio.
L’anno scorso la Russia ha registrato una crescita del 3,6% e si prevede che quest’anno manterrà questo ritmo. Tuttavia, più che una dimostrazione di forza, la decisione della banca centrale di alzare i tassi di interesse è un avvertimento dei problemi che verranno.
Le uscite del governo sono sempre più difficili da sostenere. Il bilancio della Russia, presentato a settembre, comprendeva un piano per aumentare le spese per la difesa di un quarto l’anno prossimo. Nel complesso, le spese annuali per la difesa e la sicurezza – una voce di bilancio separata che copre i servizi di intelligence – dovrebbero salire a 17 trilioni di rubli (170 miliardi di dollari), un importo che rappresenta oltre il 40% di tutta la spesa pubblica o l’8% del PIL russo. La spesa per la difesa da sola sarà pari al 6% del reddito nazionale russo, la più alta dai tempi della guerra fredda.
Si tratta di una cifra elevata, ma non insolita per un Paese in guerra. La spesa per la difesa americana, ad esempio, era pari all’8-10% del PIL durante la guerra del Vietnam. Durante la seconda guerra mondiale le grandi potenze hanno destinato il 40-60% della loro produzione economica totale a scopi militari.
La differenza cruciale si trova nella politica monetaria. I politici britannici all’inizio degli anni ’40 si sforzarono, e per lo più riuscirono, a combattere quella che definirono “una guerra del 3%”, mantenendo i tassi di interesse vicino a quel livello.
La Federal Reserve americana mantenne i tassi al 2,5% durante lo stesso conflitto. L’abbassamento dei costi di finanziamento ha contribuito a mantenere gli ampi disavanzi a portata di mano. In Russia, invece, il rendimento del debito sovrano decennale è passato da circa il 6% prima della guerra al 16%.
E c’è un’altra ragione per cui il Paese è stato costretto a inasprire la politica monetaria. Per la maggior parte della seconda guerra mondiale né la Gran Bretagna né l’America hanno dovuto preoccuparsi particolarmente del valore esterno della loro valuta. Il dollaro ha beneficiato del fatto di essere visto come un bene rifugio, mentre il programma americano “Lend Lease” ha fornito alla Gran Bretagna sia equipaggiamenti militari che risorse come petrolio e cibo, praticamente gratis.
Se la Gran Bretagna non avesse avuto un alleato con le tasche profonde e la capacità industriale dell’America, disposto e in grado di fornire due terzi delle sue importazioni, la caduta del valore della sterlina sarebbe diventata un problema militare.
La difficoltà di Putin è che non ha un alleato di questo tipo. La Cina è diventata il più importante partner commerciale della Russia, fornendo un terzo di tutte le importazioni e oltre il 90% della microelettronica, utilizzata in droni, missili e carri armati. Tuttavia, questo sostegno non viene offerto gratuitamente.
I funzionari russi devono quindi tenere d’occhio il valore della loro valuta in termini di yuan; quest’anno è sceso del 10%, sfiorando il minimo dall’inizio della guerra. La Russia, a differenza degli alleati nella seconda guerra mondiale, deve affrontare una vulnerabilità esterna. È questo, più che l’inflazione, ad aver spinto i tassi di interesse a livelli record.
Tuttavia, vi sono segnali che indicano che tali programmi stanno diventando inaccessibili. Il 1° luglio è terminato un programma di sovvenzioni per i mutui, che consentiva di contrarre prestiti a un costo di appena l’8% quando i tassi ufficiali erano molto più alti. I volumi dei mutui si sono dimezzati nel mese successivo.
I fallimenti aziendali sono aumentati del 20% quest’anno. L’Unione Russa degli Industriali e degli Imprenditori, un organismo di categoria, ritiene che i piani di investimento per il prossimo anno siano stati sospesi a causa dei pesanti costi di finanziamento.
L’aumento dei tassi di interesse frenerà la spesa delle imprese e dei consumatori. Il FMI prevede che la crescita economica russa rallenti bruscamente all’1,3% l’anno prossimo. Anche la VEB, la banca statale per lo sviluppo, ha ridotto le sue stime di crescita al 2%.
La combinazione di minori investimenti e di manodopera persa al fronte sta avendo un impatto negativo. La necessità di mantenere il valore del rublo per pagare le importazioni cruciali è una vulnerabilità per Putin, che potrebbe presto compromettere la sua capacità di combattere. Forse spera che Donald Trump mantenga la promessa di porre fine al conflitto. Una guerra al 3% è una cosa, una guerra al 21% è un’altra.
ma non erano quelli che pronosticavano che nel 2022 la Russia sarebbe fallita in tre mesi?
Hanno la mente ottenebrata dalle loro teorie, la Russia ha tanto di quel valore in materie prime e oro che dell’Economist si accendono il camino nella Dacia.
Da notare che il primo azionista è la Exor degli Agnelli-Elkann, propietari di Gedi datori di lavoro, fra gli altri, di quelli di Repubblica, La Stampa ecc..ecc. “notoriamente” molto affidabili.
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Articolo che si presta a qualche riflessione
Il PIL è cresciuto per effetto della spesa pubblica legata alla guerra fondamentalmente; ma quando un PIL cresce per effetto della spesa pubblica si va dritti di filato verso l’indebitamento con tutte le conseguenze del caso.
Se Putin, anziché fare l’agente segreto nella ex DDR, lo avesse fatto in Italia avrebbe imparato alla svelta; è stato sfortunato da questo punto di vista.
Quali potrebbero essere dunque le ragioni di questo ennesimo aumento dei tassi di interesse?
In Russia l’inflazione galoppa; la produzione non riesce a soddisfare la domanda interna e le sanzioni imposte, pur non essendo risolutive, danno comunque il loro contributo.
Parte delle persone abili al lavoro è impegnata più o meno direttamente nell’attività bellica ed in quelle ad essa correlate.
I tassi di interesse elevati frenano gli investimenti perché il finanziamento diventa più oneroso.
Pur essendo recisi i rapporti commerciali con l’Europa e gli USA, le importazioni continuano e chi fornisce loro i prodotti non lo fa per beneficienza, come menzionato dall’articolo.
La Russia, pur finanziando la guerra con le entrate valutarie da gas, petrolio e materie prime, ha comunque attinto al fondo sovrano nazionale visto che tali entrate comunque si sono ridotte e con esse la richiesta di rubli.
Il deficit per finanziare la guerra ha indotto la banca centrale russa a emettere più moneta in circolazione e questo ha contribuito ad aumentare l’inflazione.
La fuga di capitali esteri e di investimenti ha fatto il resto.
Che senso può avere dunque stampare moneta da un lato ed aumentare i tassi di interesse dall’altro, visto che i sue aspetti si contraddicono?
La risposta che mi sembra plausibile è che si tratti di una strategia di emergenza, quale poi, del resto, è; si finanzia la guerra e si cerca, allo stesso tempo, di contenere l’inflazione che ne scaturisce.
La domanda che si fa quindi l’economist non è campata in aria; vale a dire quanto a lungo questo mix di contraddizione è sostenibile?
L’economist ipotizza (spera forse) non a lungo; a mio modesto avviso l’economist sbaglia perché non considera l’aspetto militare cioè quanto a lungo l’Ucraina può andare avanti?
Comunque si concludano le cose, quel che mi sembra molto probabile è che i due paesi ne usciranno a pezzi; la Russia ha più possibilità di riprendersi, ma l’Ucraina è spacciata
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l’inflazione russa è solo in parte dovuta alle sanzioni, ma la maggior parte è per il volume degli investimenti nella produzione di beni per la guerra, non perchè stampano troppa moneta.
Loro non hanno emesso titoli di debito per finanziare la guerra, come avviene di solito, compresi tutti gli stati durante la seconda guerra mondiale, preso ad esempio da quelli dell’Economist.
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Hai praticamente ripetuto in sintesi quello che ha scritto lion, che invece di fare le solite battutine acchiappa “mi piace”, e non avendo un camino sottomano, ha fatto un’analisi seria dell’articolo “serio” dell’Economist.
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hahahahah
ma cosa sei,
il genietto incompreso?
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Loro non hanno emesso titoli di debito?
E cosa hanno emesso biglietti della lotteria?
Lo stato emette titoli di debito, la banca centrale russa li compra e da la moneta al governo; questo è il giro
La moneta viene spesa, inizia a circolare; se circola più moneta i prezzi salgono
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questa è la classica regola di quello che insegnano nelle accademie.
Ma l’economia non è una scienza esatta, altrimenti gli IUESEI, con l’enorme debito che ha, sarebbe già fallito o non avrebbe creato ciclicamente crisi economiche-finanziarie, Chissà perchè stanno cercando in tutti i modi di SABOTARE l’accordo dei BRICS.
Non ti viene in mente che forse, con tutte le esportazioni di energia e materie prime (malgrado le sanzioni continuiamo ad importare gas e petrolio, persino derivati del petrolio) pagate in rubli si sono potuti permettere di non emettere debito?
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A me viene in mente di controllare i dati, non di ungetmi il dito di saliva, esporlo al vento e poi fare le considerazioni.
Come già scritto, la Russia ha ottenuto parte dei soldi per finanziare la guerra dalla vendita di materie prime.
Tuttavia i ricavi da materie prime non sono stati sufficienti; sia perché il mercato dell’occidente si è ridotto, sia perché col protrarsi del conflitto i costi aumentano.
Anche il “congelamento” di asset russi ha dato il suo contributo.
Putin ha quindi dovuto attingere al fondo sovrano nazionale che è costituito da riserve auree e da valuta pregiata.
Come scritto nell’articolo, Xi non è un benefattore è non vuole essere pagato in rubli, benché faccia parte dei Brics; prima la mia tasca e poi parliamo di amicizia; ti è chiaro?
Quel fondo sovrano si è ridotto e l’Economist si chiede quanto a lungo durerà ; ti sembra una domanda stupida? Pet me no.
Quanto agli USA , fino a quando ci sarà qualcuno disposto a comprarsi il suo DEBITO SOVRANO andrà avanti; quando non ci sarà più nessuno disposto a comprarlo, compresa la FED, fallirà.
L’economia non è una scienza esatta, come non è esatto il ragionamento alla se mio nonno avesse avuto 3 palle sarebbe stato un flipper
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gira e rigira dove sta l’aumento del debito in Russia?
se come hai detto ha prelevato dal fondo sovrano, è come dire che li ha prelevati da una cassaforte dietro la poltrona. Quindi fondi che già c’erano.
Con la Cina c’è uno scambio: beni in cambio di materie prime
Nessuno più compra il debito IUESEI neanche l’Arabia Saudita.
Il valore del dollaro è dato dalla potenza militare e di egemonia finanziara che esercita sull’UCCIDENTE.
Per questo è così aggressiva con il resto del mondo, perchè sta perdendo parte della sua egemonia, ne va della sua stessa esistenza quale unica superpotenza.
essere sprezzanti come fai tu, non significa capire come stanno le cose
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Una parte dei soldi usati per finanziare la guerra sono stati presi dal fondo sovrano; tale fondo è costituito da oro e valuta pregiata; questo perché chi commercia con la russia non vuole i rubli.
L’altra parte dei soldi in valuta pregiata proviene dalla vendita di materie prime.
Oltre alla guerra il governo russo deve affrontare anche altre spese quali stipendi della PA, manutenzione di infrastrutture, sistema sanitario ed altro.
Per finanziarsi ulteriormente emette titoli di debito che è acquistato dalla banca centrale russa in larga parte, dato il momento
Quindi il debito più recente è stato fatto con essa ed il debito pregresso lo avrà con altri; questo debito è cresciuto.
La banca centrale, russa o di altre parti, non può continuare a rimpinzarsi di titoli di debito altrimenti si genera inflazione e si perde la fiducia di mercati ed investitori ( un esempio può essere dato dalla repubblica di Weimar o dallo zimbabwe)
Oltre a perdere credibilità, se i titoli di debito sovrano,sono presenti i grosse quantità nel bilancio di una banca, si verifica quella che si chiama insolvenza tecnica.; può emettere moneta, ma poi si genera i flazio e e si ricomincia nuovamente il giro della morte.
Quanto agli USA, he ne abbiano combinate di cotte e di ceude nessuno lo mette in dubbio; ma dire che hanno imposto il dollaro con la forza è una puttanata di proporzioni colossali.
Fino alla fine dell800 gli USA erano un gigante economico ed un nano finanziario perché il dollaro era in passato ancorato all’arresto ( Coinage act del 1792) poi si passo ad un sistema misto oro e argento (bimetallismo); dopo passo al golf standard nel 1873 poi i fu ancora un periodo di ritorno all’arresto e nel 1990 si passo nuovamente al golf standard che rimase in vigore fino al 1971, quando Nixon decise di non rispettare più gli accordi di bretton woods.
Nel periodi che va dalla prima guerra mondiale e soprattutto dopo la fine e della seconda, gli stati uniti erano ancorati al golf standard, erano la prima potenza industriale, la prima economia al mondo.
Con tali presupposti chi è quell’idea che rifiuterebbe la mo età di tale nazione?
Il dollaro si è quindi radicato per la forza economica e la stabilità politica degli USA.
Andare a cambiare questo sistema, con profondo dispiacere tuo e di quell’invasata della Basile, non ei come andare a comprare il giornale.
Serve tempo e soldi, tanti soldi
Quindi cambiare moneta di riferimento è possibile, ma è complicato.
Tu accetteresti di farti pagare lo stipendio o la pensione in yuan?
La Basile li accetterebbe? Io credo di no
Comincia a porti questa domanda, forse riesci ad arrivarci.
Io non avrei nessun problema a farmi pagare lo stipendio I dollari.
Chiaro adesso?
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di cosa stavamo parlando?
dell’inflazione e del debito statale russo e del valore di una moneta.
Tu parti per la tangente e parli di storia delle monete del commercio internazionale che, per inciso, fino alla seconfa guerra mondiale la regina era la sterlina, non il dollaro.
Cmq io contestavo il commento dell’Economist e quello tuo.
Inflazione e debito della Russia
L’inflazione russa è dovuta dall’eccesso di investimenti nella produzione causa guerra, il debito russo è minimo e non è aumentato emettendo titoli.
Conclusione; l’Economist è un caxxaro
coivolgere Basile e altri argomenti a tuo sostegno è da arrampicatori di specchi
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la notizia che l’Economist non riporta è che la percentuale del debito sul PIL della Russia è del 16,40%
da scompisciarsi
se non fosse che la propaganda di parte sia così vergognosa
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Infatti c’è da scompisciarsi per come ragioni.
Un barbone ha debiti pari a 0 ( zero virgola zero zero) , ma nessuno gli fa credito.
Pet analogia la Russia ha un basso tasso di indebitamento, ma se chiede soldi ( = emette titoli di debito, non biglietti della lotteria) e nessuno, tranne la banca centrale russa se lo compra, ritorna al punto di partenza cioè attingere alle riserve se gli introiti da materie prime non bastano
Quindi Pet Everest soldi e questo vale per chiunque sono necessarie due condizioni non evere debiti o averli sostenibili e, soprattutto, avere merito di credito; senza questo non ottieni soldi.
Vale per Putin come per qualsiasi anima solitaria che abita questo pianeta.
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dove lo hai letto che hanno emesso debito?
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hytps// ceicdata.com/en/indicator/russia/national-government-debt
Sono dati di OECD
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dati OCSE????
Quella che ha sospeso la Russia dal 2014????
‘Azz dati mooolto affidabili
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Dunque , ricapitolando: l’OCSE non va bene, l’Economist non va bene, gli istituti di statistica non vanno bene però quando ti si chiede di fornire tu stesso una fonte che ti vada bene… solo fumisterie.
Che pataccaro.
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il pataccaro sei tu che ti abbeveri alla FONTE DELLA propaganda, l’Economist è propaganda.
la proprietà è degli Elkann-Agnelli
ti dice niente GEDI?????
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Forniscono una tu; se ne sei capace.
Mai una volta che ne citi una
Occupati di politichetta nostrana, fare il tifoso è molto più semplice
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i dati sono fatti per essere manipolati.
non ve ne sono di affidabili,
chi li controlla?
i dati riportano valori, CHE NON VALGONO NULLA,
esempi: tutti i dati riportano che l’occupazione italiana è aumentata in percentuale,
ma non riportano la qualità e la durata del lavoro.
ricordi la Grecia????
per quanto tempo, anni, non si sono accorti che i DATI erano truccati?
Personalmente non investo MAI i miei soldi su dati riportati da quotidiani o riviste economiche. Guardo altri parametri, meno pubblicizzati, ma più aderenti alla realtà.
Quindi di quali dati russi vogliamo parlare, se non li possiamo controllare?
Se addirittura la Russia è stata bannata da organizzazioni internazionali dal 2014????
Attraverso una pubblicazione degli Elkann-Agnelli?
contento tu,
ingoia pure esca e amo.
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Quindi tu continui a non fornire alcun dato perché questi sono falsati.
Mi verrebbe da chiederti su cosa ti basi allora
Il dato delle entrate russe per la venduta di materie prime è reale o falsato?
Tu dici che è sufficiente a finanziare la guerra; quel dato quindi è vero solo perché tu sostieni sia vero.
Azz, un validatore di razza; quindi l’Italia continua ad avere credito sui mercati perché tu gli hai detto che il nostro debito è sostenibile o per altre ragioni?
Le istituzioni che forniscono dati hanno una reputazione INTRNAZIONALE e tendono a salvagurdarla.
In Italia è negli altri paesi sottosviluppati in quanto ad etica , erelativamente facile pensare alle manipolazioni dei dati; in altre nazioni falsare i dati, oltre a creare un danno di immagine può dare seguito ad azioni legali.
Ovviamente è sempre possibile, ma io non sarei così sicuro che avvenga.
Seconda considerazione; come ti ho già scritto, prima di cercare i dati oecd, ho cercato i dati nel sito del ministero dell’economia russo e della banca centrale.
Questi dati NON sono pubblici.
Se fossero cosi belli come tu sostieni, sulla base di una pernacchia avvolta di fumo, perché non li rendono disponibili
Se nessun dato è vero tu su cosa ti basi, ravani le interiora degli uccelli?
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io contesto quello che ha pubblicato l’Economist, per te è simil-bibbia, per me un miscuglio di cose vere manipolate alla bisogna, come fanno tutte le pubblicazioni economiche.
Ti ricordi Draghi?
16/09/2022: Le sanzioni alla Russia funzionano benissimo e continueranno finché l’Ucraina non avrà vinto la sua guerra di liberazione.
21/06/2022 all’ONU: Le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia.
La Russia fatica a fabbricare da sola gli armamenti di cui ha bisogno, poiché trova difficile acquistare il materiale necessario a produrle.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede che l’economia russa si contragga quest’anno e il prossimo di circa il 10% in totale, a fronte di una crescita intorno al 5% ipotizzata prima della guerra.
che dici? tu compreresti un’auto usato da questi buontemponi?
non ho bisogno di dati fasulli
vedo che 50 paesi hanno mandato armi e soldi all’Ukraina aumentando sempre più la pericolosità,
ma la Russia non è fallita, non ha aumentato le leggi liberticide, malgrado i pacchetti (15-20-30?)di sanzioni sempre più stringenti,
eppure sta vincendo la guerra, come te lo spieghi?
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A questo punto la domanda sorge spontanea; evidenzia dal mio primo post le frasi dalle quali deduci che per me l’economista è una bibbia.
Dopo che riuscirai a farlo, ammesso e non concesso che tu ci riesca, ne riparliamo.
Mi sa che quella domanda che mi sono posto ha una risposta certa
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@ Lionheart: lui non ha bisogni di dati, sa le cose per scienza infusa.
E’ come parlare di astrofisica con un canguro: il massimo che puoi rimediare è qualche capriola (che comunque è sempre divertente, io adoro il circo).
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hahahah
ti stai arrampicando senza rampini e senza rete
un barbone non ha un tesoro immenso nel sottosuolo
discutere con te non ha senso
io dico che la Russia non ha emesso debito
tu dici che forse lo farà
bah!
certo che di economia sei un esperto,
come gli accademici che studiano quello che è avvenuto,
ma non si accorgono della slavina che li sta sommergendo,
mi ricorda tanto la domada della regina Elisabetta nella sua dichiarata umile ignoranza:
«Com’è possibile che nessuno si sia accorto che stava arrivandoci addosso questa crisi spaventosa?». agli economisti della London School of Economics, nel novembre 2008
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petrolio, gas, terre rare, grano, concimi…..
la Russia è differente dalla Gran Bretagna.
Gli Elkann tifano per la loro squadra del cuore… Slava Ukraine….. Tanto a morire son sempre i figli altrui.
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Bastano due semplici dati numerici, contenuti nell’articolo dell’Economist, per demolire tutta quella parte di propaganda filorussa travestita da “controinformazione” che narra di quel fantomatico Paese di Bengodi, che prospererebbe sotto lo splendente sole putinesco (in contrapposizione al mai troppo putrido Occidente, che fa schifo a tutti ma dal quale inspiegabilmente non se ne vuole mai andare nessuno).
Il primo sono i tassi al 21% (ventunopercento, e pure in rialzo), che fanno impallidire quelli dell’eurozona, attualmente in discesa al 3,40% (sottolineo che quando si muovono di più di uno 0,25%, dalle nostre parti tremano i mobili e volano gli stracci), un picco mai raggiunto dall’Europa in tutto il dopoguerra, nemmeno quando c’era l’inflazione a due cifre.
Il secondo è la spesa militare all’8% del PIL (ma nel 2020 era comunque superiore al 4%), un dato oggettivo e incontrovertibile che mi piacerebbe dedicare ai tanti pacifinti (ma putiniani veri) che albergano in pianta stabile da queste parti, e che ritengono assolutamente inaccettabile il nostro “misero” 2%, peraltro al momento solamente ventilato (attualmente siamo ancora fermi all’1,54%).
Tutto questo, in una nazione col PIL inferiore a quello italiano (esatto, non inferiore a quello dell’Eurozona, o dell’intero Occidente, ma proprio a quello della sola, insignificante italietta) e dove non a caso l’aspettativa di vita è inferiore a quella del Bangladesh.
Prosit!
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ipocrita propagandista.
il tuo Economist era quello che scriveva che la Russia è sull’orlo della rivolta perchè mancavano le french fries, le uova e il burro.
Sei più deficiente di mio cugino, ogni paese ha parametri differenti, perchè differenti sono i paesi,
qual’è l’aspettativa di vita nel tuo paese del paradiso? togli la piccola parte della popolazione milionaria che fa tanto pollo di Trilussa.
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Se hai dei dati differenti, forza e coraggio: favoriscili, così ne discutiamo.
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riguardo alle spese militari riguardati la classifica in dollari naturalmente.
Ma non dicono che una pallottola 7,62 in IUESEI O EU costa 0,22 euro.
In Russia con Mille dollari producono 1 proiettile di artiglieria e ne producono 4,5 milioni
Classifica Paese Spesa militare (USD) 2022
1 Stati Uniti d’America 876.943.200.000
2 Cina 291.958.428.460
3 Russia 86.373.102.251
4 India 81.363.188.269
mio cugino deficiente è più savio di te
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Nessuno ha citato la spesa militare assoluta, ma solo quella in rapporto al PIL.
Fallacia dell’uomo di paglia o analfabetismo funzionale? Ai cugini l’ardua sentenza.
Chiedi a tuo cugino di spiegarti la differenza, sempre se ha fatto almeno la scuola dell’obbligo e ha studiato le divisioni.
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hahahahahh
mio cugino è un genio in confronto
spesa militare in rapporto al PIL calcolato in dollari,
come se il costo della vita e il PIL fosse calcolato con gli stessi parametri in tutti i paesi.
per far capire ho messo in evidenza la differenza di costo di produzione di proiettili
ci fai o ci 6?
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Se ne vuoi discutere, aspetto sempre i tuoi dati riguardanti i tassi d’interesse e la spesa militare sul PIL, calcolali pure come preferisci.
Altrimenti vai pure avanti a discuterne con qualcuno del tuo livello, tipo tuo cugino.
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I dati di cui parli sono delle supercaxxole che non valgono niente nella realtà,
come se il costo della vita a State Island, Canicattì, York, Stuttgard, Limoges, Rostock
fosse uguale a: Krasnojarsk, Magadan, Kaliningrad o a SanPietroburgo.
Per non parlare di Cina o India.
Sei pieno di teorie e termini che valgono solo per la parte anglo-centrica, ma il mondo è più vasto e vario.
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Per questo ti ho chiesto di fornirne di tuoi: quale parte di “calcolali pure come preferisci” non ti è chiara?
Di costo della vita non ne ho parlato, ho parlato di “aspettativa di vita”, fatti spiegare che cos’è da qualcuno che non sia un analfabeta funzionale (quindi escluderei i tuoi cugini).
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Sei tu che ti attacchi a dei dati di organizzazioni UCCIDENTALI a parer mio manipolati
(ne ho avuto conferma durante la crisi dei PIIGS),
sai quant’è lo stipendio medio assolutamente decoroso in Russia? 450 euro dove uno mantiene una famiglia al contrario dell’Italia che non ci paga manco le bollette.
Quindi che caxxo di dati vuoi? quelli della FMI?????con sede in IUESEI????con sede nella capitale??? quella che ha strangolato e resi poveri la popolazione di decine di paesi??????????
o vuoi i dati della povertà della popolazione russa dopo la consulenza dei CHIGAGO BOYS mandati da Washington durante la presidenza Eltsin????
parlami dell’aspettativa di vita degli IUESEI sottratti i milionari di Manhattan
Caxxo ma sei proprio stipendiato dalla SIAIEI o sei più deficiente del più deficiente dei cugini
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Vediamo se così capisci:
Tu portare tuoi dati, noi parlare.
Tu non portare nu cazz, noi non parlare di niente.
Ed ora scusami, ma devo andare a contare quelle poche migliaia di dollari signoraggiati che mi passano per insegnare agli asini come si raglia.
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si si vai vai,
richieste pretestuose per non dire niente.
sai bene che non ci sono dati aggiornati affidabili,
da quando la Russia è stata bannata da ogni organizzazione UCCIDENTALE.
invece guardati i dati dal 1991 al 1995 in cui si ebbe un crollo verticale di almeno 10 anni di media, solo dal 2005 si è avuta una lenta risalita.
Le cause le conosci molto bene,
ma da ipocrita manipolatore quale sei, le ignori volutamente.
Ci vogliono almeno 2 generazioni per migliorare la salute di una popolazione caduta in una crisi devastante dopo la caduta dell’URSS e gli interventi distruttori degli economisti mandati da Washington.
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SSshh Adriano, non citare i CHICAGO BOYS che sennò ti becchi dell’ignorante da Lionheart70, il pallone gonfiato non tollera metafore 😀
Per quel che riguarda il rapporto PIL/spese militari, qualcuno dovrebbe anche spiegare al cretinetti JD che l’Italia è uno stato della NATO e che la NATO complessivamente spende oltre 1.000 mld di euro.
Ci manca solo che si mettano a spendere l’8% del loro bilancio visto che stanno già circa 12 volte tanto la Russia.
E sì, la Russia può permetterselo. Noi no, crolleremmo come un castello di carte.
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Ahahah,
Il PIL dell’Itaglia.
E il rapporto deficit/PIL dove lo metti?
La mancanza della capacità di stampare moneta in modo sovrano dove sta?
Le limitazioni dovute a chi conta più di te e ti mette i paletti qua e là, tipo il MES e un pò di altri trattati, riguradano la Russia?
Stiamo finendo l’anno in panne, la Ghermania è in depressione, però il problema è quanto può reggere la Russia.
JD, un sodomita NATO e incorreggibile 😀
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@ Mentecatto: siamo talmente in panne che la fila all’ingresso si allunga sempre più, mentre all’uscita non c’è mai nessuno.
Evidentemente non sono tutti esperti come te, che giri con l’auto ad acqua.
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jonny Dio, santo loquasto e lioneheart70, leggo i vostri commenti, cosa devo pensare da ignorante , che l’aggredito è l’Ucraina e l’aggressore è la Russia, o gli usa l’hanno pensata da mo?
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I commenti scritti non si riferiscono a chi è l’aggressore e chi è l’aggredito.
I commenti, così come l’artcolo, si riferiscono alla situazione economica e finanziaria dell’aggressore.
Preso atto di questo ci si chiede se tale situazione sia sostenibile e per quanto tempo.
tutto qua
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ing. Lascia stare , è troppo difficile per te, tu commenta dei numeri
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@ Fabio: ti ha già risposto Lionheart, ad ogni modo per quanto mi riguarda non “devi” pensare proprio niente, però se vuoi ti dico come la penso io.
In estrema sintesi: l’Ucraina era diventata troppo appetibile, e sia gli americani che Putin hanno tentato di prendersene un pezzetto, ognuno col proprio stile.
Ognuno ha le proprie responsabilità che, come sempre nella vita, non sono mai tutte da una parte. Nel caso di specie, gli americani e Putin hanno la responsabilità di aver alimentato il conflitto nel Donbass; gli americani hanno la responsabilità del tentato colpo di stato di Maidan; Putin ha la responsabilità di essersi preso la Crimea e di aver causato la morte di mezzo milione di persone nel resto dell’Ucraina.
Ognuno le valuti come crede: a me la lavagna dei buoni e dei cattivi sembra un tantinello infantile come metodo di analisi, pertanto dal mio punto di vista non ha alcun senso parteggiare per qualcuno che, nella migliore delle ipotesi, è un bandito.
Personalmente ritengo che l’unica parte che abbia senso prendere sia quella della povera gente, che si becca le bombe in testa senza mai averne colpa, e vale per donbassiani, ucraini, palestinesi, israeliani, libanesi e per tutte le altre vittime dei mille conflitti dimenticati di questo schifo di mondo, senza distinzioni di colore, di sorta o peggio, di parte.
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