(Di Nanni Delbecchi – ilfattoquotidiano.it) – La prepotenza d’oltreoceano è un’onda altamente contagiosa. Moltiplicherà quella che già allaga il piano nobile di Palazzo Chigi portando potere e guai. Perché ogni governo ha la sua linea di galleggiamento che è insieme salvezza e premessa di naufragio. I governi di Berlusconi avevano come linea di galleggiamento e di naufragio il conflitto di interessi, gli affari con Putin, le minorenni. Prodi gli alleati e i loro tradimenti per ostinata stupidità politica. Monti i sacrifici, il loden e un malaugurato cagnolino elettorale. Letta il nulla prima e dopo. Renzi il sadismo politico della rottamazione che voltò in masochismo esistenziale, temperato da un cospicuo risarcimento con gli affari. Conte il Reddito di cittadinanza, il Pnrr e l’alleanza sui due fronti che divenne assedio e poi dileggio. Draghi l’establishment transnazionale, la misteriosa agenda, il sogno del Quirinale sognato male.
Quello delle sorelle Meloni, Giorgia e Arianna, hanno come cifra e come limite la tracotanza. Il sostantivo con il quale hanno tenuto insieme l’alleanza della vecchia e nuova destra abitata da manipoli di maschi – dai La Russa ai Salvini ai Del Mastro – ambiziosi nella carriera, ma più ancora nell’obbedienza.
La tracotanza è forza e insieme debolezza. Specialmente quando si nutre di vittimismo aggressivo, quando diventa aggiotaggio di funzioni e controllo, paranoia da complotto, selezione di sudditi fedeli in tutto, anche nell’errore. Come dimostra l’ostinazione sui centri di detenzione in Albania che non sente ragioni, neppure quelle clamorose della contabilità. O il cortocircuito tra la pretesa del premierato che vuole rendere ancora più verticale il comando sullo Stato, e quella dell’Autonomia regionale che punta a dissolverlo. Per poi rimanere intrappolati proprio nella tracotanza di Elon Musk che in un paio di sgangherati tweet contro la magistratura, dissolve tutto il patriottismo muscolare in un comico signorsì.